Racconto le notizie piu' importanti d'attualita' dalla Polonia.
Le racconto in modo diverso rispetto alle notizie che passano nei media italiani che sono pronti a dare notizie solo negative dalla Polonia e a criticare l'attuale governo che non e' in linea con le idee liberali, progressiste,e neo-marxiste
Le elezioni europee dello scorso 9 Giugno 24 sono state vinte dalla Coalizione Civica, prima volta dopo 10 anni.
PiS aveva vinto le ultime 9 elezioni consecutive.
KO 37,1 %
PIS 36,2 %
KONF. 12,1 %
TD 6,9 %
LEW 6,3 %
Qui sotto la ripartizione dei seggi al Sejm:
Nel primo caso la Terza Via (3D) si presenti alle elezioni come coalizione (sbarramento del 8%) per cui rimane esclusa, e che si presenti invece come partito, nel secondo caso.
La Coalizione del 13 XII (che governa la Polonia con il premier filo-tedesco Tusk), se si fosse votato per il Sejm, avrebbe perso la maggioranza.
Il presidente Duda dovrebbe dimostrare coraggio e sciogliere le Camere, come ha fatto Macron in Francia, ed indire nuove elezioni parlamentati anticipate.
In questi quasi 7 mesi di governo (200 giorni) il premier Tusk ha realizzato 15 cose concrete che avrebbe dovuto realizzare in 100 giorni di governo.
Tra queste cose ''concrete'' realizzate da Tusk in questi 200 giorni :
- usurpazione illegale della televisione pubblica, della agenzia di stampa pubblica PAP (l'Ansa polacca), della procuratura della repubblica.
- arrestato un sacerdote, lasciato senza cibo per 60 ore, tenuto in carcere con metodi staliniani.
La coalizione civica (KO) ha promesso 100 progetti da realizzare nei primi 100 giorni di governo.
Il governo Tusk III si e' insediato il 13 Dicembre 2023 e 100 giorni di governo sono gia' passati da quasi 2 mesi (22 Marzo 24) e il governo Tusk ha realizzato solamente 8 cose concrete nei primi 100 giorni di governo.
Tusk nel video sopra incolpa il presidente Duda, l'opposizione di PiS come causa del suo fallimento.
Uno dei punti che la Coalizione del 13 Dicembre e' riuscita a realizzare e' il finanziamento pubblico alle persone che chiedono la fecondazione artificiale, progetto realizzato grazie alla firma del presidente Duda-Juda, che ancora una volta ha tradito il suo elettorato.
Nei primi 100 giorni di governo Tusk ha fatto di tutto per assecondate le richieste della Germania :
- rinuncia ai risarcimenti di guerra per i danni tedeschi durante la II Guerra Mondiale
- rinuncia al CPK, centro logistico aeroportuale e infrastrutturale stradale e autostradale
- rinuncia alle centrali nucleari (ritardo nella consegna della prima centrale nucleare dal 2033 al 2040)
- rinuncia al porto di Świnoujście
- rinuncia alla via fluviale per il trasporto delle merci lungo il fiume Oder.
In cambio di questa politica filo-tedesca Tusk ha ottenuto dalla Commissione Europea lo sbocco dei fondi del PNRR (KPO)
Il governo Tusk ha inoltre riconosciuto il primato della legislazione europea sulla Costituzione polacca, illegalmente in quando nella Costituzione polacca e' scritto chiaramente che la Costituzione e' sopra qualiasi legge o trattato internazione.
Inoltre il governo Tusk ha deciso di partecipare alla procuratura europea.
Tusk vuole inoltre collaborare al progetto tedesco di scudo anti-missilistico, nonostante la Polonia stia gia' costruendo una difesa missilistica con la collaborazione di Usa e UK.
Infine Tusk adesso si definisce anti-russo e accusa Kaczyński e PiS di aver collaborato con la Russia di Putin.
In Sejm (Camera) il premier Tusk (provocando Jarosław Kaczyński) ha dichiarato di essersi incontrato con Putin tante volte come il presidente Lech Kaczyński, quando il presidente Kaczyński non si e' mai incontrato con Putin in un incotro bilaterale, mentre Tusk su volere della Germania ha iniziato nel 2008 il processo di RESET con la Russia, voluto dalla Germania che ha portato alla costruzione dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream II.
Per questa politica filo-russa da Febbraio 2022 il governo Morawiecki ha regalato tutti i carri armati che possedeva la Polonia all'Ucraina, con dotazione aggiuntiva di carburante gratis per aiutare Putin e la Russia ad invadere piu' facilmente l'Ucraina !
Tusk e la coalizione 13 Dicembre trattano i loro elettori come completamente stupidi : gli elettori di Tusk odiano talmente PiS e Kaczyński che hanno perso completamente la ragione.
Lo scorso 7 Aprile si sono svolte le elezioni amministrative che hanno visto la nona vittoria consecutiva di PiS:
1- amministrative 2014
2- presidenziali 2015
3- politiche 2015
4- amministrative 2018
5- europee 2019
6- politiche 2019
7- presidenziali 2020
8- politiche 2023
9- amministrative 2024
Nella mia regione due consiglieri regionali di PiS hanno cambiato casacca e sono passati con la coalizione KO-Lewica- 3 Droga in cambio della vice-presidenza della Regione.
Nel 2018 era successo in Slesia dove un consigliere di Nowoczesna (KO) era passato con PiS, ed era stato ricolmato di insulti ed odio da parte dei suo elettori e ex-colleghi di partito e coalizione.
Ho fatto molto bene a non votare per PiS.
Il prossimo 9 Giugno ci saranno le elezioni europee che potrebbero portare alla decima vittoria di PiS.
Io votero' Konfederacja, in particolare il candidato di Polska jest Jedna.
I risultati del 2018 : PiS 34,13 % (Diritto e Giustizia)
KO 26,97 % (coalizione civica)
PSL 12,07 % (partito popolare)
SLD 6,62 % (post comunisti)
K 5,63 % (Kukiz)
BS 5,28 % (partito amministrazioni locali)
Wolnosć 1,59 % (Korwin Mikke)
Razem 1,57 % (comunisti)
RN 1,26 % (nazionalisti)
Zieloni 1,15 % (verdi)
Qui sopra una fotografia di qualche settimana fa, aspettiamo sempre il prezzo della benzina a 5,19 zloty al litro, come ha promesso il premier Tusk prima delle elezioni.
Del programma elettorale che Tusk doveva realizzare 100 progetti concreti nei primi 100 giorni di governo, Tusk ne ha realizzati solamente 8.
Bugiardo, come al solito, peccato che alcuni polacchi li hanno creduto nelle scorse elezioni politiche del 15 Ottobre 2023.
13 Dicembre 1981 il generale Jaruzelski instituisce la legge marziale.
Ricordo che il papa polacco Giovanni Paolo II su Telepace dalla finestra del suo appartamento la sera del 24 Dicembre accese una candela come segno di vicinanza con la sua patria in un momento storico molto difficile.
Lo stesso gesto lo fece Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti d'America.
Per me che sono veneto il 13 Dicembre e' un giorno speciale in quanto e' Santa Lucia, secondo la traduzione veneziana, che porta regali ai bambini.
13 Dicembre 2023 ha giurato il governo Tusk III, la Coalizione del 13 Dicembre, che grazie alla maggioranza di seggi alla Camera ha impedito al partito vincitore delle elezioni del 15 Ottobre di formare un governo.
La Coalizione del 13 Dicembre e' composta di 3 coalizioni che si sono presentate separate alle elezioni parlamentari, e queste tre coalizioni sono composte in totale da una decina di partiti.
Il nuovo Ministro della Giustizia e Procuratore Generale e' Adam Bodnar, eletto senatore.
Per 8 anni (dal 2015 al 2023) l'opposizione di sinistra e liberale era contraria che una sola persona ricoprisse le cariche di Ministro della Giustizia e Procuratore Generale, chiedeva continuamente la separazione di queste due cariche, fino al 13 Dicembre..
Con il governo Tusk questa separazione non c'e' stata. COERENZA ZERO.
ll 20 Dicembre 2023 con un atto illegittimo la Coalizione del 13 Dicembre si e' presa la televisione pubblica, e come 42 anni fa in Polonia non c'e' stato il telegiornale.
La Coalizione del 13 Dicembre con una resoluzione parlamentare ha dato il ''potere'' al Ministro della Cultura di nominare i nuovi vertici della televisione pubblica, non rispettando l'iter legislativo che prescrive che sia introdotta una normale Legge (Sejm, Senat e firma del Presidente della Repubblica). Siccome la #Koalicja13Grudnia ha paura del veto presidenziale ha ben pensato di agire illegalmente.
La Coalizione del 13 Dicembre che continuamente si lamenteva per il non rispetto della Costituzione (secondo loro) da PIS nelle precedenti due legislature, ha violato in modo inequivocabile la Costituzione polacca.
Silenzio assordante ovviamente da parte dell'Unione Europeo, del Parlamento Europeo, della Commissione Europea della presidente Von Der Pfizer, dei media di lingua polacca (a capitale straniero e capitale polacco filo Tusk)
Solamente Tv Republika, la televisione TRWAM, radio Maryja, radio Wnet parlano della situazione pericolosa verso la quale sta andando la Polonia, sempre piu' vicina alla dittatura.
Il prossimo Giovedi 11 Gennaio ci sara' una grande manifestazione a Varsavia contro la dittatura di Tusk.
AGGIORNAMENTO DEL 15-01-24
Alla manifestazione hanno partecipato secondo gli organizzatori 300 mila persone, mentre secondo il comune di Varsavia circa 35 mila persone.
Secondo Onet (che fa parte del gruppo tedesco Ringier Axel Springer) 90-120 mila persone.
La manifestazione era stata indetta per Giovedi 11 Gennaio in quanto era giorno nel quale il Sejm doveva riunirsi per votare l'approvazione della Legge di Bilancio (il presidente Duda aveva posto il veto sul finanziamento della pseudo televisione pubblica illegale TvPO) che deve essere approvata entro fine Gennaio, altrimenti il Presidente della Repubblica dovra' sciogliere le camere e proclamare nuove elezioni parlamentari.
PIS 7.640.854 35,38 % 8.051.935 voti 43,59 % (5.711.687 nel 2015 )
KO 6.629.402 30,70 % 5.060.355 voti 27,40 % (3.661.474+1.155.370)(24,09+7,60)
3D 3.110.670 14,40 % 1.578.523 voti 8,55 % (K15+PSL 1.339.094+779.875)(8,81+5,13) nel 2015
NL 1.859.018 8,61 % 2.319.946 voti 12,56 % (1.147.102+550.349) (7,55+3,62)
KONF. 1.547.364 7,16 % 1.256.953 voti 6,81 % (Korwin 722.999 nel 2015)(4,76%)
BS 401.054 1,86 %
PJJ 351.099 1,63 %
Rispetto invece alle elezioni presidenziali del 2020, al primo turno :
DUDA (PIS) 8.450.513 43,5 %
TRZASKOWSKI (KO) 5.917,340 30,46 %
HOŁOWNIA (PL2050-3D) 2.693,397 13,87 %
BOSAK (KONF.) 1.317.380 6,78 %
KOSINIAK KAMYSZ (PSL-3D) 459.365 - 2,36 %
BIEDRON 432.129 2,22 %
Il dato piu' sorprendente e' quello della TERZA VIA (3D- Trzecia Droga) che ha guadagnato 1 milione e mezzo di voti rispetto al 2019.
Invece rispetto alle elezioni presidenziali del 2020 3D ha gli stessi voti di Hołownia+ Kosiniak Kamysz.
KO invece ha portato via voti alla Sinistra (Nowa Lewica) : quasi mezzo milione di voti persi dalla Sinistra tra il 19 e il 23, questo dovuto all'inserimento nel programma di KO tanti punti programmatici cari all'estrema sinistra, come aborto libero e gratuito fino alla 12ma settimana di vita del bambino, anticoncezionali pagati dal contribuente, in vitro finanziata dai contribuenti,
Mentre KO ha preso piu' voti di Trzaskowski nel 2020 al primo turno.
KO, che viene definita erroneamente da alcuni italiani ''Destra'', invece e' un partito di sinistra, anticlericale, populista ed europeista.
Nel programma che vogliono realizzare nei primi 100 giorni di governo ci sono punti apertamente contro la Chiesa e i cattolici:
- ora di religione all'inizio o alla fine dell'orario scolastico! Cosa irrealizzabile per tutti gli alunni.
- chiusura del fondo economico che lo Stato polacco assegna alla Chiesa ogni anno.
- basta finanziamenti pubblici a Radio Maryja, e la televione TRWAM
PiS ha vinto le elezioni, ma molto probabilmente ha perso la guida del paese.
Rispetto alle elezioni del 2019 PiS ha perso mezzo milione di voti.
''L'Opposizione Democratica'' (KO+3D+NL) ha ottenuto la maggioranza dei voti e dei seggi per cui dovrebbe formare il prossimo governo (157+65+26)
La prima seduta della camera deve avvenire entro 30 giorni dalla data delle elezioni, il termine viene deciso dal presidente Duda.
Si parla che la data potrebbe essere il 13 o 14 Novembre.
Per consuetudine il mandato di affidamento del governo viene riconosciuto dal Presidente al partito che ha vinto le elezioni, ovvero al partito che ha preso piu' voti.
Per cui inizialmente questo mandato di prova di formare il governo dovrebbe essere assegnato al premier in carico Mateusz Morawiecki, del partito PiS.
PiS non ha molte possibilita' di ottenere la maggioranza alla camera, avendo solamente 194 deputati, e per ottenere la fiducia c'e' bisogno di 231 voti favorevoli.
Per cui il secondo passaggio del Presidente Duda potrebbe quello di assegnare il mandato di formare il governo al leader di PSL Kosiniak Kamysz che si e' presentato alle elezioni con il partito Polska 2050 formando una coalizione chiamata Trzecia Droga (3D, Terza Via) che teoricamente dovrebbe essere una terza possibilita' tra lo scontro quasi ventennale tra PiS e PO che dura dal 2005.
In Polonia e' tornata la DEMOCRAZIA !!!
Donald Tusk aveva promesso solennemente nella sua Sopot che il giorno dopo le elezioni sarebbe andato a Bruxelles e avrebbe sbloccato i soldi del PNRR (in Polonia lo chiamano PKO).
Oggi Giovedi, sono gia' passati 3 giorni e dei soldi del PKO nemmeno l'ombra.
L'opposizione ha gia' inziato a dire che non ci saranno i soldi per realizzare molte delle loro promesse elettorali. Complimenti alle pecore che hanno creduto alle promesse di Tusk!
''Le promesse elettorali sono per quelli che credono che vengano realizzate'' aveva riferito un esponente di PO registrato ''illegalmente'' nel ristorante Sowa e Przyjaciele.
"Promettere due volte e come mantenere la promessa"
La coalizione filo-europeista tanto cara all'UE e alla Germania ha promesso mari e monti durante la campagna elettorale sono passati solo tre giorni ed hanno gia' iniziato a riferire le promesse che non saranno possibili da realizzare :
- CPK non si puo' realizzare (Petru, 3D)
- quota libera dalle tasse fino a 60.000 zloty, non ci sono i soldi !
- credito 0% per acquisto casa : non ci sono soldi
- ZUS libero : contributi per la pensione non obbligatorio, Kamisz ha gia' detto che si tratta solamente di tre mesi che il contribuente puo' chiedere di non pagare...
- accogliere gli immigrati illegali che l'UE vuole deportare anche in Polonia: dopo aver detto durante la campagna elettorale che la Polonia ha gia' dato con i profughi ucraini, adesso gli eropeisti sono pronti ad accogliere le nuove ''Risorse ZUS''
- non ci sono e non ci saranno i soldi per gli aumenti del 30% dello stipendio degli insegnanti. Promesso da Tusk nei primi 100 giorni di governo.
- non ci sono e non ci saranno i soldi per gli aumenti del 20% per gli stipendiati dell'Amministrazione Pubblica.
Ieri alla televisione pubblica TVP c'e' stato il dibattito elettorale tra i principali
6 raggruppamenti che si presentano alle elezioni parlamentari del 15 Ottobre 2023.
Il premier in carico Mateusz Morawiecki ne e' uscito molto bene, mettendo ko l'ex-premier Tusk.
Alla fine del dibattito Morawiecki, come aveva promesso, ha consegnato a Donald Tusk 2 zloty che la signora Danuta a Krasnik (vicino Lublino), durante un incontro elettorale, aveva dato al premier Morawiecki da consegnare a Tusk.
2 zloty che la pensionata Danuta ha ricevuto durante il governo Tusk (PO-PSL) come rivalutazione della sua pensione. Adesso che la pensionata riceve 13ma e 14ma non ha piu' bisogno dei due zloty, cosi ha pensato di restituire questi due zloty della vergogna all'ex-premier Tusk.
Il leader della coalizione civica Donald Tusk invece e' sembrato l'ombra di se stesso, quando nel 2007 e 2011 vinse le elezioni. Tusk e' stato molto insicuro, non e' riuscito a sfruttare tutto il tempo a disposizione, non ha presentato alcun programma, e la sua tattica e' stata solo quella di attaccare il premier Morawiecki.
PO e PiS fanno a gara a chi regala piu' soldi (chi e' piu' populista) : PiS ha proposto 800+ al posto di 500+ da Gennaio 2024, Tusk invece voleva dare 800+ gia' da Giugno 2023, quando l'inflazione era ai massimi.
Ricordiamo che a favore dei risarcimenti per le chiusure durante il lock-down durante la pandemia hanno votato tutti a favore, ad eccezione di Konfederacja che aveva votato contro.
Morawiecki invece ha presentato i successi degli 8 anni di governo di PiS, e ha rinfacciato a Tusk la miseria degli 8 anni di governo della coalizione PO- PSL (innalzamento eta' pensionabile a 67 anni, 260 miliardi di zloty persi nei caroselli di IVA, gli aumenti inesistenti nelle pensioni, la paga minima oraria che non esisteva, ecc.)
Qui e' possibile rispondendo a 20 domande avere il partito per il quale si e' piu' vicini per la votazione :
Questa la ripartizione dei seggi al Sejm (460 deputati) secondo il sondaggista
Marcin Palade :
Sara' una battaglia elettorale tra il partito di governo Diritto e Giustizia (PiS) e i partiti dell'opposizione che alla Camera si presentano divisi in tre diverse liste:
- SINISTRA, post-comunisti
- CENTRO, popolari + lista di Szymon Hołownia, ex-presentatore televisivo del canale americano di capitale TVN, che e' al 100% anti-governativo.
- COALIZIONE CIVICA (Piattaforma civica di Donald Tusk, Verdi, Iniziativa Polonia, e Moderna)
Al Senato (dove c'e' sistema elettorale maggioritario) queste tre liste si sono coalizzate e presentano un unico candidato.
Fuori dalla battaglia tra Destra Unica (Diritto e Giustizia) e i post-comunisti+liberali+popolari c'e' la Confederazione Liberta' e Indipendenza (Konfederacja) che ha promesso dopo le elezioni di non appoggiare ne un governo di PiS, ne un governo dei post-comunisti-liberali.
Donald Tusk, che aveva abbandonato la Presidenza del Consiglio polacco nel 2014, per diventare presidente del Consiglio Europeo, con una paga decisamente migliore, e' il leader dell'Opposizione Democratica (cosi si fa chiamare al Senato, dove ha la maggioranza).
I sondaggi vedono in vantaggio PiS, pero' sembra che non avra' la maggioranza alla Camera, e si prevede per cui un governo di minoranza, o elezioni anticipate.
PiS provera' a formare un governo in caso con PSL, altrimenti dovra' prendere accordi con Konfederacja su alcuni punti di programma.
Il presidente Andrej Duda ha detto in un intervista a Polsat che assegnera' il mandato di formare un governo all partito/coalizione che prendera' piu' voti, per cui quasi sicuramente a PiS.
Ieri un sondaggio di Ibris per Polsat News dava i seguenti risultati:
PiS 34,6 %
KO 27,9 %
Lewiva 11,2 %
Konfederacja 7,7 %
Trzecia Droga 7,6 % (sotto la quota minima di sbarramento per le coalizioni di partiti e per cui secondo questo sondaggio fuori dal Sejm)
Manca un mese alle prossime elezioni parlamentari polacche.
ll 15 Ottobre dalle 7 alle 21 si votera' per il rinnovo della Camera (Sejm) e del Senato (Senat)
460 deputati e 100 senatori saranno eletti con sistema elettorale proporzionale i primi, e con sistema maggioritario i secondi.
I sondaggi vedono in vantaggio la coalizione di governo (Destra Unita) sull'opposizione democratica (cosi si fa chiamare) che si presenta alle elezioni della Camera divisa in 3 coalizioni:
- Terza Strada (PSL- partito popolare e Polonia 2050)
Alle elezioni della Camera si presenta anche la Confederazione (Konfederacja), partito di Destra, e una lista di Amministratori Locali Indipendenti.
Questi partiti sono stati presi in considerazione nei sondaggi, poi ci sono altre 4 liste che partecipano alle elezioni a livello nazionale, tra le quali Polska Jest Jedna.
Io votero' per la prima volta alle elezioni parlamentari.
Ho gia' votato in Polonia alle elezioni europee e alle amministrative del 2019 e alle elezioni presidenziali del 2020.
Alle fine del 2019 infatti ho ottenuto la cittadinanza polacca, dopo aver fatto richiesta all'inizio del 2018.
Il 15 Ottobre si votera' anche per 4 Referendum che riguardano :
- Vendita/privatizzazione delle aziende partecipate dal Ministrero del Tesoro in settori strategici (come campo energetico, carburanti, banche, autostrade, ecc.)
- Innalzamento dell'eta' minima pensionabile (attualmente 60 anni per donne, e 65 anni per uomini)
- Ricollocamento degli immigrati economici (richiedenti asilo) da parte dell'Unione Europea.
- Eliminazione delle barriere tra il confine polacco- bielorusso.
Votando no ai Referendum viene confermata la legislazione attuale.
Domenica 14 Maggio 2023 il presidente di Diritto e Giustizia Jarosław Kaczyński ha presentato TRE PUNTI CONCRETI del programma del suo partito in vista delle elezioni parlamentare in programma nell'autunno di questo anno, probabilmente ad Ottobre 2023.
I tre punti concreti del programma sono :
- 800+
Il contributo statale alle famiglie con bambini fino a 18 anni, passa da 500 zloty al mese a 800 zloty dal 1 Gennaio 2024.
A causa dell'inflazione (dovuta alle politiche mondiali post-covid, alla guerra in Ucraina e alla politica energetica dell'UE) il valore assoluto di 500+ ha perso potere d'acquisto.
L'opposizione (Liberali di PO e post-comunisti di Lewica) chiedevano la rivalutazione di 500+
L'inflazione ad Aprile 2023 e' pari al 14,7% su base annua, e previsto in calo per fine 2023, gli economisti prevedono che scenda almeno sotto il 10% entro all'anno.
Donald Tusk, lider di PO (pseudoliberali e populista) chiede che 800+ venga introdotto da Giugno 2023 ! Quando era al governo dal 2007 al 2015 (Tusk premier fino al 2014) non ha fatto alcuna politica sociale, perche' sue parole ''dove sono sotterrati i soldi per 500'' (sua dichiarazione a Zakopany nel 2014)
- Medicinali gratis per persone over 65 anni e ragazzi fino a 18 anni.
La lista di medicinali gratis che fino a oggi riguarda le persone sopra ai 75 anni verra' estesa alle persone sopra i 65 anni e ai bambini-ragazzi fino a 18 anni.
- Autostrade gratis
In Polonia ci sono autostrade pubbliche per le quali Jarosław Kaczyński ha promesso che a breve saranno tolti i pedaggi ed autostrade.
Il premier Morawiecki ha indicato come 1 Luglio 2023 la data oltre la quale le autostrade pubbliche diventeranno gratuite.
64,2 % dei polacchi e' contro l'introduzione della moneta euro in Polonia.
Il 24,5 % dei polacchi invece e' a favore alla rinuncia della zloto.
.
Questi sono i risultati di un sondaggio IBRIS per Radio Zet, la radio polacca di George Soros.
Decisamente a favore dell'euro sono il 14,7%, mentre 9,8 % e' piuttosto favorevole. Decisamente contrari all'euro sono il 49 % dei polacchi, mentre piuttosto sfavorevoli all'euro sono il 15,2%
Non sapeva rispondere o non aveva una propria opinione il 11,3 % dei polacchi.
La percentuale piu' alta dei contrari all'euro vive in campagna (70 %) e nelle piccole citta' sotto i 50 mila abitanti (75 %)
Nelle citta' sopra i 250 mila abitanti invece c'e' la percentuale piu' alta di favorevoli all'euro (48 % contro euro, mentre 42 % e' a favore dell'introduzione dell'euro)
In pratica le aree pro-governative (pro- PIS) sono contrarie all'euro, mentre nelle grandi citta' dove Piattaforma Civica governa ci sono meno sfavorevoli all'euro.
Lo scorso Lunedi 3 Ottobre si sono incontrati a Bruxelles i ministri dell'energia dei paesi dell'UE.
15 paesi, tra cui Italia, Francia, Spagna e Polonia (per cui la seconda, terza, quarta e quinta economia dell'UE) sono concordi nel definire un prezzo massimo del gas.
La presidente della Commissione Europea la tedesca Von Der Leyen non interessa questo dato e va avanti per la sua strada con la sua politica ''comunista verde'', nonostante dal 24 Febbraio 2022 ci sia un guerra in Europa tra Russia ed Ucraina.
Il portale belga Politico.eu definisce la Von Der Leyen una marionetta in mano alla Germania, che pensa solo a fare gli interessi della Germania e non dell'UE.
Il governo tedesco infatti ha stanziato negli ultimi giorni 200 miliardi di euro per aiutare le famiglie e le imprese tedesche contro il caro di energia e gas, politica chiara di aiuto di stato che dovrebbe essere contrastata dall'UE, invece dalla Commissione Europea non si e' alzata alcune voce contraria a questa politica di chiara concorrenza sleale tedesca nei confronti degli altri paesi europei.
Per raggiungere la Polonia in automobile dal Veneto ci sono principalmente due possibilita':
- attraverso la Repubblica Ceca
- attraverso la Slovacchia
Io ho fatto il viaggio in auto verso la Polonia la prima volta nella primavera del 2007, dopo essermi recato in Polonia in precedenza in pullmann, oppure in aereo.
Dal Veneto occidentale la Polonia si trova a circa 950 km di distanza, circa 9-10 ore di macchina.
Negli ultimi 10 anni sopratutto in rep.Ceca e in Slovacchia sono stati realizzati nuovi tratti di autostrada che hanno premesso di ridurre i tempi di viaggio.
Per il viaggio e' obbligatorio il pagamento della vignetta nelle autostrade che si percorrono.
- In Austria il costo dell'autostrada per il 2022 e' pari a 9,6 euro (la vignetta ha validita' di 10 giorni)
- In Slovacchia il costo dell'autostrada e' pari a 10 euro (la vignetta vale sempre 10 giorni) 14 euro (30 giorni) oppure 50 euro (1 anno)
In Slovacchia e' possibile comprare la vignetta direttamente in internet.
- In Repubblica Ceca invece la vignetta costa 310 Korone (10 giorni), 440 Korone (1 mese)
Scritto il 12/05/2018 :
Purtroppo in Austria e Rep.Ceca negli ultimi anni ci sono sempre lavori di rifacimento di pezzi di autostrada ed e' facile trovare lavori in corso, rallentamenti o code.
Negli ultimi due anni ho trovato code in prossimita' di Olomouc, e di Rousínov, in rep.Ceca.
Cosi l'anno scorso e questo anno abbiamo deciso di tornare a fare la Slovacchia.
L'opzione ceca e' piu' corta di almeno 1/2 ora o quasi 1 ora (se non si trovano code).
L'opzione slovacca e' preferibile se si desidera una qualita' di asfalto migliore e una strada panoramica (tratto Čadca-Żywiec) e il tratto Wiener Neustadt-Purbach am Neusiedler See-Bratislava (per evitare Vienna)
A Žilina e' stato appena aperto un viadotto sul lago della citta' ed un tunnel che permettono di non attraversare piu' la ciita' con un grande risparmio di tempo.
Le code in direzione nord si presentano piu' tardi prima di Čadca (inevitabili il pomeriggio e la sera)
Dopo Čadca e' stato aperto un nuovo tratto della strada statale D3 in direzione Żywiec (Polonia), strada molto bella e panoramica.
Aggiornamento del 25/08/2022
Questa estate sono stato in Veneto e abbiamo percorso Rep.Ceca e Austria all'andata e Slovenia, Austria e rep.Ceca al ritorno.
Google maps suggeriva spesso di percorrere la Slovenia cosi ho provato. Le autostrade slovene sono quasi al livello di quelle austriache. Il costo della vignetta in Slovenia e' 15 euro (1 settimana)
Il segretario generale degli Usa Antony Blinken aveva suggerito che la Polonia non vuole dare i suoi MIG-29 all'Ucraina.
La Polonia allora ha testato l'affidabilita' degli Usa.
Il MINISTERO DEGLI ESTERNI POLACCO (MZS)ha dichiarato che e' disponibile a regalare tutti gli aerei MIG-29 che dispone all'Ucraina.
Il MZS e il Presidente della Repubblica polacca Duda sono disposti a consegnare immediatamente i MIG-29 alla base americana in Germania di Ramstein.
La Polonia chiede agli USA che li vengano consegnati dagli Usa analoghi aerei usati per sostituire quelli ceduti gratuitamente alla Nato per la difesa ucraina.
La Polonia e' disponibile da subito ad iniziare i colloqui per finalizzare la compravendita di questi aerei.
La risposta degli Usa alla Polonia : ''la decisione della Polonia di rendere disponibili i suoi aerei alla base nato in Germania secondo il direttore del Pentagono John Kirby crea paure e timori alla NATO, che sta analizzando la questione, ma la sua realizzazione e' poco realistica.''
In pratica : ucraini continuate a combattere da soli che noi restiamo a guardare (USA)
L'UE e' contenta che ha tolto Netflix ai russi, e queste sono le sanzioni della ridicola UE verso la Russia.
La Germania ha gia' detto che non puo' fare meno del gas russo (40 % del suo fabbisogno di gas e' fornito dalla Russia)
L'Italia invece si prepara a restare al freddo il prossimo inverno. Gli italiani a causa degli aumenti dei carburanti, pasta, pane, alimentari dovranno tenere il riscaldamento spento e per cui non ci sara' problema che il gas russo non arrivera' piu' in Italia...
In Polonia intanto fino a ieri sono arrivati 1,2 milioni di ucraini in fuga dalla guerra.
Intanto il prezzo del petrolio aumenta, la Russia non potra' venderlo per le sanzioni che hanno deciso gli USA, e al loro posto lo venderanno gli USA !
Aggiornamento Maggio 24: veniamo a sapere dopo 2 anni di guerra che il governo Morawiecki aveva regalato all'Ucraina tutti i carri armati in suo possesso, e fornito all'Ucraina anche il carburante ovviamente gratis.
Sono passati 79 anni dal genocidio operato dai nazionalisti ucraini nel territorio dell'attuale Ucraina occidentale (allora territorio della II Repubblica Polacca) e territori attuali dell'attuale Polonia sud orientale (Piccola Polonia e Precarpazia) dal Febbraio 1943 al Febbraio 1945.
Almeno 100.000 persone (in maggioranza polacchi, ma anche russi, cechi, ebrei,armeni) vennero uccise spesso in modo brutale dai parte dei nazionalisti ucraini del UPA (esercito insurrezionale ucraino)
inspirati politicamente e ideologicamente da Stepan Bandera.
Gli storici dicono che i morti potrebbero essere anche fino a 200.000.
Gli ucraini parlano invece di guerra polacco-ucraina, quando pero' furono uccisi civili polacchi (intere famiglie, contadini) e attuata una politica di pulizia etnica eliminando i cittadini polacchi per realizzare il piano della costituzione di una Grande Ucraina.
La Polonia ha scelto come data per ricordare le vittime Domenica 11.07.1943 quando i nazionalisti ucraini si recarano nelle chiese cattoliche per prelevare i polacchi, sapendo che la' li avrebbero trovati insieme.
Oggi lo Stato Ucraino non vuole permettere le esumazioni per permettere agli storici e scienziati dell'IPN di approfondire la questione, identificare le vittime dando una degna sepoltura.
Aggiornamento al 22.02.2022
La Polonia ha regalato armi all'Ucraina per difendersi dall'attacco russo nella regione del Donbas.
Nonostante questo l'Ucraina si comporta con superiorita' verso la Polonia. Qualche settimana fa i giornalisti polacchi non sono stati ammessi alla conferenza stampa del presidente ucraino.
L'Ucraina non permette ancora le esumazioni nella regione di Volinia.
20 Settembre 2021 l'eurodeputato di PIS (Solidarna Polska) Patryk Jaki ha presentato un studio di due professori universitari riguardo il bilancio della presenza della Polonia nell'Unione Europea (UE)
Il periodo di tempo preso come riferimento dello studio e' dal 2004 (anno di ingresso della Polonia nell'UE) al 2020.
1 -La Polonia ha ricevuto un netto di trasferimenti dal bilancio europeo di +593 miliardi di zloty di fondi strutturali europei.
2- Il bilancio tra i trasferimenti degli utili delle aziende europee in Polonia verso altri stati dell'UE e i trasferimenti delle aziende polacche in UE verso la Polonia e' negativo per la Polonia per -981 miliardi di zloty.
3- La differenza tra le prime due voci per cui e' -388 miliardi di zloty
4- Il saldo tra esportazioni polacche verso UE, ed importazioni polacche da UE e' anche in questo caso negativo per la Polonia per -147 miliardi di zloty.
5- Per cui il saldo totale per la Polonia dal 2004 al 2020 e' negativo per la Polonia per -535 miliardi di zloty.
Oggi mi faccio avanti a voi qua, nel Parlamento, per espandere
sulla nostra posizione in certe materie di base che ritengo fondamentali
per il futuro dell’Unione europea. Non solo quello di Polonia, ma
proprio per il futuro della nostra intera Unione.
Primum, parlerò delle crisi davanti a cui si trova oggi L’Europa, e le quali dovremmo affrontare.
Secundum, parlerò degli standard e delle regole – che dovrebbero
sempre essere uguali per tutti – e del fatto che troppo spesso non è il
caso.
Tertium, presenterò un parere sulle regole secondo cui nessun
organo delle autorità pubbliche dovrebbe intraprendere delle azioni per
cui manchino delle basi legali.
Il quarto punto del mio discorso riguarderà la sentenza del
Tribunale costituzionale polacco – e quello che questa sentenza ed altre
sentenze simili comportano per l’Unione europea. E anche quanto
importante è la diversità ed il rispetto reciproco.
E poi, nel quinto punto presenterò la nostra veduta sul pluralismo costituzionale.
Poi indicherò i gravi rischi per tutta la società che sorgono
dall’applicazione della Corte di giustizia dell’Unione europea che si
verificano già in Polonia.
Finalmente, riassumerò tutte le conclusioni e guarderò con della il futuro, penso, con della speranza.
Partirò dalla questione fondamentale – dalle sfide decisive per
il nostro futuro condiviso. Onorevoli colleghi, le disuguaglianze
sociali, l’inflazione ed i crescenti costi della vita che colpiscono
tutti i cittadini europei, le minacce esterne, l’aumento del debito
pubblico, l’imigrazione irregolare e la crisi energetica che ingrandisce
le sfide della politica climatica contribuiscono alle tensioni sociali
ed allungano l’elenco dei gravi problemi.
La crisi del debito sovrano ci ha, per la prima volta dopo la
guerra, posto la domanda se siamo in grado di assicurare una vita
migliore alle generazioni successive.
Intorno alle nostre frontiere è presente sempre più tensione.
Nel Sud, la pressione di milioni di persone ha reso il bacino del
Mediterraneo un luogo tragico. All’Est, stiamo affrontando un’aggressiva
politica russa, che arriva persino a fare guerra per bloccare la scelta
della via europea tra i paesi nella nostra vicinanza.
Oggi ci troviamo di fronte ad un’enorme crisi associata al gas
ed all’energia. Il rapido aumento dei prezzi – causato, tra l’altro, da
azioni intenzionali di aziende russe – già oggi pone molte aziende in
Europa davanti alla scelta tra riduzioni di produzione e il
trasferimento di costi ai consumatori. La scala di questa crisi può già
nelle prossime settimane sconvolgere tutta l’Europa. Possono andare in
bancarotta tante imprese, e milioni di case, decine di milioni di
persone, possono trovarsi in povertà e scarsità a cause della crisi
associata al gas e l’aumento incontrollato dei costi in tutta l’Europa.Dobbiamo anche tenere presente il rischio dell’effetto domino – una crisi può causare in cascata degli altri crolli.
Ogni volta dico “noi” – perché non è possibile risolvere alcun
di questi problemi da soli. Non tutti di essi hanno avuto un impatto sul
mio paese in modo tanto drammatico quanto sulle altri paesi dell’Unione
europea. Ciò non cambia il fatto che li ritengo tutti problemi
“nostri”.
Ora dirò qualche parola sul contributo di Polonia al nostro progetto condiviso.
L’integrazione europea è per noi una scelta strategica e
civilizzatrice.Siamo qua, qua è il nostro posto, e non stiamo andando da
nessuna parte. Vogliamo rendere l’Europa di nuovo forte, ambiziosa e
coraggiosa. Per questo non guardiamo solo i profitti a breve termine, ma
anche quello che all’Europa possiamo dare.
La Polonia profitta dell’integrazione, soprattutto dello scambio
commerciale nel mercato comune europeo. Sono anche molto importanti i
trasferimenti di tecnologie ed i trasferimenti diretti. Ma la Polonia
non è entrata nell’Unione europea a mani vuote. Il processo
d’integrazione economica con l’Unione ha espanso le capacità operative
di aziende del mio paese, ma ha anche aperto delle possibilità enormi ad
aziende tedesche, francesi o olandesi. Gli imprenditori di questi paesi
profittano moltissimo dell’espansione dell’Unione.
Basta contare l’enorme deflusso di dividendi, profitti sugli
interessi ed altri strumenti finanziari dei paesi dell’Europa centrale,
quelli meno affluenti – all’Europa dell’Ovest, ai paesi più ricchi. Ci
auguriamo, però, che in questa collaborazione non vi siano dei perdenti,
ma soltanto dei vincitori.
È stata la Polonia ad essere la promotrice dell’ambizioso Fondo
europeo per la ripresa, per rendere la reazione di oggi alle sfide della
trasformazione climatica, energetica e post pandemica una reazione
adeguata alle esigenze. Perché la crescita economica sia forte e dia
della speranza dell’Europa, non lasciando soli ed indifesi contro la
globalizzazione milioni di bambini, donne e uomini. In queste materie
noi ed il Parlamento europeo parlavamo con una sola voce.
La Polonia sostiene fortemente il Mercato unico europeo. Vogliamo l’autonomia strategica per rafforzare i 27 paesi.
Pertanto la Polonia o la Germania, la Cechia e gli altri paesi
dell’Europa centrale promuovono delle soluzioni per aumentare la
competitività dell’economia europea nello spirito di tutela delle
quattro libertà fondamentali. La libertà di circolazione delle merci,
dei servizi, dei capitali e delle persone. Senza sostenere le attività
di rifugi fiscali – qualcosa che, purtroppo, alcuni paesi dell’Europa
dell’Ovest fanno ancora, depredando in questo modo i loro vicini.Sì, onorevoli colleghi – i rifugi fiscali tollerati nell’Unione europea sono la sequestrazione del denaro dai più ricchi.
È una cosa giusta? È qualcosa che ci aiuta a migliorare la vita della
classe media o i meno facoltosi? È qualcosa che appartiene al catalogo
dei valori europei? Ho dei forti dubbi.
La Polonia e l’intera Europa centrale sono a favore di
un’ambiziosa politica di espansione che rafforzi l’Europa nell’area dei
Balcani occidentali. Che completi geograficamente, storicamente e
strategicamente l’integrazione europea. Vogliamo delle aspirazioni
globali dell’Unione ed una forte politica di difesa europea – in una
struttura coerente a quella di NATO!
Oggi, quando la frontiera orientale dell’Unione è soggetta ad un
attacco organizzato che sfrutta in modo cinico le migrazioni dal Medio
Oriente per la destabilizzazione, è la Polonia che dà all’Europa la
sicurezza, costituendo insieme alla Lituania ed alla Lettonia siamo una
barriera che la protegge. E, rafforzando il nostro potenziale nel campo
di difesa, rafforziamo la sicurezza dell’Unione europea nel senso più
tradizionale.
Oggi, parlando a Voi, voglio ringraziare le forze polacche,
lituane, lettone, e tutti i paesi del Sud dell’Europa, la nostra Guardia
di frontiera e le nostre forze dell’ordine. Grazie dei vostri sforzi e
del vostro professionismo nella protezione delle frontiere dell’Unione!
La sicurezza ha tante dimensioni. Oggi che l’aumento dei prezzi
di gas è sentito da tutti, si vede chiaramente quali possano essere i
risultati di miopia nella materia di sicurezza energetica. Già oggi la
politica di Gazprom ed il consenso per Nord Stream 2 si traducono a
prezzi record di gas.
Quando invece oggi negli Stati fondatori delle Comunità il
livello di fiducia nell’Unione è caduto a livelli storicamente bassi,
come il 36% nella Francia, in Polonia la fiducia nell’Europa rimane al
livello più alto. Oltre l’85% dei cittadini polacchi dice chiaramente:
La Polonia è e rimarrà un membro dell’Unione. In Polonia, sia il mio
governo che la maggioranza parlamentare che lo sostiene sono parte di
quella maggioranza.
Ciò non vuol dire che oggi i polacchi non abbiano dei
dubbi o preoccupi per la direzione dei cambiamenti nell’Europa. Questa
inquietudine è visibile e, purtroppo, giustificata.
Ho parlato di quanto la Polonia ha contribuito
all’Unione europea. Ma purtroppo! si continua a sentire della divisione
tra i migliori e quelli peggiori. È troppo spesso che ci troviamo in
un’Europa di doppi standard. E ora dirò perché dobbiamo smetterla con
questo modello.
Oggi tutti gli europei sperano che noi facciamo una sola
cosa.Vogliono che noi affrontiamo le sfide create da crisi molteplici
allo stesso tempo, non affrontando invece l’uno l’altro, cercando per
forza dei colpevoli – o, si dovrebbe dire, quelli che colpevoli non
sono, ma sono un bersaglio facile a cui dare la colpa.
Purtroppo, vedendo alcune pratiche nelle istituzioni
dell’Unione, molti cittadini del nostro continente oggi si interrogano:
questi giudizi e decisioni estremamente diversi di Bruxelles e del
Lussemburgo nei confronti degli Stati membri, anche se assunti in
circostanze simili, rafforzano de facto la divisione tra i paesi della
forte, vecchia e nuova Unione, tra i forti ed i deboli, tra i ricchi ed i
meno facoltosi – questa è davvero uguaglianza?
Il far finta che i problemi non esistano porta a dei risultati
molto cattivi. I cittadini non sono né ciechi ne sordi. Se i politici ed
ufficiali compiacenti non lo notano, perderanno pian piano la loro
fiducia. E, insieme a loro la fiducia dei cittadini perderanno le
istituzioni. Questo sta già succedendo, onorevoli colleghi.
La politica si dovrebbe basare su principi. Il principio
primario che seguiamo in Polonia e che è alla base dell’Unione europea è
quello di democrazia.
Pertanto non possiamo tacere quando il nostro paese – anche in questa sala – viene attaccato in modo ingiusto e parziale.
Le regole del gioco devono essere uguali per tutti. Le regole
sono tali quali le abbiamo stabilite nei trattati. È un obbligo di tutti
osservarli – anche delle istituzioni da questi trattati create. Questo è
lo Stato di diritto.
È inaccettabile agire ed espandere le competenze tramite il
metodo di fatti compiuti. È inaccettabile imporre le proprie decisioni
sugli altri senza una base legale. Ed è ancora più inaccettabile di
impiegare a questo scopo la lingua di ricatto finanziario, di punizioni e
di parole ancora più radicali nei confronti di alcuni Stati membri.
Rigetto la lingua di minacce ed estorsioni. Non dò il mio
consenso che i politici ricattino e minaccino la Polonia. Che il ricatto
divenga un metodo del fare la politica nei confronti di Stati membri.
Non è il modo in cui agiscono le democrazie.
Siamo un paese orgoglioso. La Polonia è una delle nazioni con le
più lunghe storie di essere uno Stato è dello sviluppo della
democrazia. Nel ventesimo secolo, tre volte, con enormi sacrifici,
abbiamo lottato per la libertà dell’Europa e del mondo. Nel 1920,
salvando Berlino e Parigi dall’assalto bolscevico, poi nel 1939, andando
come i primi alla lotta mortale con i tedeschi, con il Terzo Reich, il
che ha avuto un impatto sui risultati della guerra – e poi, nel 1980,
quando la “Solidarietà” ci ha dato della speranza per sconfiggere un
altro totalitarismo, il crudele sistema comunista. La ricostruzione
dell’Europa nel dopoguerra è stata possibile grazie al sacrificio di
molte nazioni, ma non tutte ne potevano approfittare.
Onorevoli colleghi. Ora qualche parola sullo Stato di diritto. Sullo Stato di diritto ci si può dire molto, ed ognunointenderà
questa nozione in modo ad un certo grado diverso. Ma penso che la
maggioranza di noi sia d’accordo che non ci si può parlare dello Stato
di diritto senza certe condizioni. Senza il principio della separazione
dei poteri, senza tribunali indipendenti, senza il rispetto per il
principio che ogni autorità abbia un ambito limitato di competenze, o
senza il rispetto per la gerarchia delle fonti di diritto.
Il diritto dell’Unione europea precede quello degli Stati – fino
al livello delle leggi e nelle aree delle competenze concesse
all’Unione. Questo principio vale per tutti i paesi dell’Unione. Ma
l’atto normativo fondamentale rimane la Costituzione.
Se le istituzioni create dai Trattati superano le loro competenze, gli Stati membri devono avere degli strumenti per reagire.
L’Unione è un grande successo degli Stati europei. È una robusta
alleanza economica, politica e sociale. È la più potente e sviluppata
organizzazione internazionale nella storia.Ma
l’Unione europea non è uno Stato. Gli Stati sono i 27 Stati membri
dell’Unione europea. Sono gli Stati che rimangono il sovrano europeo –
sono i “signori dei trattati” – e sono gli Stati che determinano
l’ambito delle competenze affidate, attribuite all’Unione europea.
Nei trattati abbiamo affidato all’Unione un ambito di competenze
molto ampio. Ma quest’ambito non comprende tutto. Molti rami del
diritto rimangono la competenza degli Stati nazionali.
Non abbiamo dei dubbi per quanto riguarda la precedenza del
diritto europeo rispetto alle leggi nazionali in tutte queste aree dove
gli Stati membri hanno attribuito le competenze all’Unione.
Però, similmente alle Corti di molti altri paesi, il Tribunale
costituzionale polacco pone la domanda se il monopolio della Corte di
giustizia sulla determinazione delle confini reali di queste competenze
sia una soluzione giusta. Se la determinazione di quest’ambito entra
nella sfera costituzionale, è anche necessario emettere un giudizio per quanto riguarda la conformità di tali nuove competenze, specialmente
quando la Corte di giustizia continua a trarre dai trattati delle
eventuali competenze sempre più nuove per le istituzioni dell’Unione.
Altrimenti non avrebbe senso inserire nel trattato sull’Unione
l’articolo 4 che dichiara il rispetto dell’Unione per le strutture
politiche e costituzionali degli Stati membri. Non avrebbe senso
inserirvi l’articolo 5, dichiarante che l’Unione può agire solo nei
limiti delle competenze ad essa affidate e concesse. Se nessuno tranne
la Corte di giustizia potesse esprimere dei pareri in questa materia
dalla parte delle condizioni costituzionali dell’ordine statale, questi
articoli sarebbero entrambi privi di significato, sì, privi di
significato!
Sono consapevole del fatto che la recente sentenza del Tribunale
costituzionale polacco è divenuta un oggetto di fraintendimento
essenziale. Non sono sorpreso che sia il caso – se fossi io a sentire
che un Tribunale costituzionale di un altro paese abbia annullato i
trattati dell’Unione, probabilmente sarei sorpreso pure io. Ma proverei
soprattutto a vedere quello che il Tribunale abbia dichiarato davvero.
E anche oggi, per questo scopo, ho chiesto la voce nel dibattito
di oggi. Per presentarVi quello che è davvero l’oggetto della disputa.
Quindi non delle favole politicamente motivate di un “polexit” o delle
menzogne sulle presunte infrazioni sullo Stato di diritto.
Per questo nella parte successiva del mio discorso vi
voglio presentare i fatti. E, per fare questo, il modo migliore sarà
riferirsi direttamente ai contenuti delle sentenze. Ora presenterò
alcune citazioni:
Nell’ordinamento giuridico [dello Stato] la precedenza del
diritto dell’Unione non si applica alle disposizioni della Costituzione –
è la Costituzione che sta alla vertice del sistema legale interno.
Il principio di precedenza del diritto della comunità (...) non
può invalidare nell’ordine giuridico dello Stato il potere supremo
della Costituzione.
La Corte costituzionale può esaminare la premessa ultra vires
(...) i.e. stabilire se le azioni delle istituzioni dell’Unione
infrangano sul principio di attribuzione [delle competenze] qualora le
istituzioni, corpi, organi ed agende dell’Unione europea abbiano
superato l’ambito delle loro competenze in modo da infrangere su questo
principio.
Come risultato di tale decisione, gli atti ultra vires non si applicano sul territorio di uno Stato membro.
La costituzione divieta il trasferimento di competenze in un
ambito che comporti che uno Stato non si possa considerare uno Stato
sovrano e democratico.
Alcune altre citazioni salterò, per non toglier Vi troppo tempo. Passerò ancora alle due ultime.
La Costituzione è la legge fondamentale della Polonia rispetto a
tutti gli accordi internazionali che la vincolano, ivi compresi gli
accordi sul trasferimento di competenze in certe materie. La
costituzione ha la precedenza di vigore e di applicazione sul territorio
di Polonia.
E la citazione finale:
Il trasferimento di competenze all’Unione europea non può
infrangere sul principio di precedenza della Costituzione o violare
alcune disposizioni della stessa.
Vedo passare sui vostri volti agitazione, signori. Capisco che
qua, in questa Sala, non siate d’accordo a tal riguardo, almeno
parzialmente. Ma non capisco per quale motivo. Queste
citazioni riguardano le sentenze del Consiglio costituzionale francese,
della Corte suprema danese, della Corte costituzionale federale tedesca.
Ho saltato le citazioni [dalle sentenze] della Corte costituzionale
italiana e del Tribunale supremo spagnolo.
Le citazioni dalle sentenze del Tribunale polacco riguardano le
sentenze emesse nel 2005 e nel 2010. Dunque, quando la Polonia era già
membro dell’Unione Europea. La dottrina che difendiamo oggi è ben
consolidata da anni.
Vale la pena citare anche il professore Marek Safjan, ex
presidente della Corte costituzionale polacca, e oggi giudice della
Corte di giustizia, - “In base alla Costituzione in vigore non esiste
alcun elemento a sostegno della tesi del primato del diritto comunitario
rispetto all’ordinamento nazionale nel suo complesso comprese le norme
costituzionali. Non esiste alcun elemento a sostegno! Conformemente al
testo della Costituzione stessa è la legge suprema della Repubblica di
Polonia (articolo 8 paragrafo 1). Il suddetto regolamento contenuto nel
paragrafo 2, articolo 91 comporta expressis verbis la priorità della
disposizione comunitaria in caso di conflitto con una norma legislativa,
ma non con una norma costituzionale”.
Tale posizione dei tribunali nazionali costituzionali non è una
novità. Potrei citare altre decine di sentenze dall’Italia, Spagna,
Repubblica Ceca, Romania, Lituania o da altri stati.
Sento anche voci che alcune di queste sentenze riguardavano
altri casi di minore rilevanza. È la verità - ogni sentenza riguarda
sempre un’altra cosa. Eppure - per l’amor di Dio! - hanno una
cosa in comune: confermano che i tribunali nazionali riconoscono il loro
diritto al controllo. Il diritto al controllo! Niente di più,
niente di meno! Al controllo se il diritto dell’Unione sia applicato nei
limiti dei poteri ad essa conferiti.
Adesso dedico alcune riflessioni all’Unione come ambito di pluralismo costituzionale.
Oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)! Ci sono paesi tra noi dove
non esistono corti costituzionali - e quelli dove esse esistono. Ci sono
paesi dove la presenza dell’Unione Europea è sancita dalla costituzione
- e quelli dove non esiste. Ci sono paesi dove i giudici vengono eletti
dai politici democraticamente eletti - e quelli dove li eleggono degli
altri giudici.
Il pluralismo costituzionale significa che esiste tra di noi,
tra i nostri ordinamenti giuridici, uno spazio per dialogo. Tale dialogo
avviene anche tramite decisioni dei giudici. In quale altro modo
possono comunicare i tribunali, sennò attraverso le loro sentenze? Non
può essere invece consentito impartire istruzioni e ordini agli stati.
Non su questo si basa l’Unione Europea.
Abbiamo molte cose in comune, e vogliamo avere sempre di più in
comune, però esistono delle differenze tra di noi. Se vogliamo
collaborare, dobbiamo accogliere l’esistenza di queste differenze, le
dobbiamo accettare, le dobbiamo rispettare.
L’Unione non crollerà a causa dei nostri ordinamenti giuridici
diversi. Funzioniamo in questo modo da sette decadi. Magari un giorno,
nel futuro, apporteremo delle modifiche che ci permetteranno di
avvicinare ancora di più la nostra legislazione. Ma perché ciò possa
avvenire, è necessaria una decisione degli stati membri sovrani.
Oggi possiamo adottare due atteggiamenti - o consentire a tutti
illegali tentativi al di fuori del quadro dei trattati di limitare la
sovranità dei paesi europei, compresa la Polonia, a un’estensione
strisciante delle competenze delle istituzioni, come la Corte di
giustizia, a una “rivoluzione silenziosa” che sta avvenendo non in base a
decisioni democratiche ma mediante decisioni giudiziarie - oppure dire:
“No, miei cari!” - se volete creare d’Europa un super stato senza
nazioni, prima, però, dovete ottenere l’approvazione di tutti i paesi e
le società d’Europa.
Ripeto un’altra volta: la Costituzione è la legge suprema della
Repubblica di Polonia. Essa supera altre fonti di legge. Nessun
tribunale polacco, né il parlamento polacco né il governo polacco, può
abbandonare tale principio.
In ogni caso, occorre sottolineare anche che la Corte
polacca non ha mai, nemmeno nell’ultima sentenza, affermato che le
disposizioni del Trattato sull’Unione siano complessivamente
incompatibili con la Costituzione polacca. Al contrario! La Polonia
rispetta pienamente i trattati.
Ecco perché la Corte polacca ha dichiarato l’incostituzionalità
di un’interpretazione molto specifica di alcune disposizioni del
Trattato, a seguito di una recente giurisprudenza della Corte di
giustizia.
Al fine di spiegare ciò passerò alla seconda parte del
mio intervento, alle minacce a tutto il sistema sociale, nel caso in cui
lo status di un giudice venga messo in discussione da un altro giudice.
Allora, secondo l’interpretazione della Corte di Lussemburgo, i
giudici dei tribunali polacchi sarebbero tenuti ad applicare il
principio del primato del diritto europeo non solo sulle disposizioni
nazionali di rango legislativo - il che non solleva alcun dubbio - ma
anche a violare la Costituzione e le sentenze della propria Corte
costituzionale!
L’adozione di tale interpretazione può portare pertanto al
riconoscimento che milioni di sentenze emesse negli ultimi anni dai
tribunali polacchi possano essere arbitrariamente impugnate e migliaia
di giudici possano essere destituiti dalle loro funzioni. Milioni di
sentenze! Questa situazione sarebbe contraria al principio di
indipendenza, inamovibilità nonché di stabilità edi certezza del diritto
per via giurisprudenziale, il che è sancito dalla Costituzione polacca.
Non vi rendete conto, signori, cosa possano comportare tali decisioni?
Qualcuno di voi davvero vuole introdurre in Polonia l’anarchia, la
confusione e l’illegalità?
Di conseguenza, si verificherebbe un calo sostanzioso dello
standard costituzionale della tutela giurisdizionale dei cittadini
polacchi nonché il caos giuridico inimmaginabile.
Nessuno stato sovrano può accettare una simile interpretazione.
Un tale consenso significherebbe che l’Unione ha smesso di essere
un’unione di paesi liberi, uguali e sovrani; e che essa stessa, tramite
il metodo del fatto compiuto, e si trasformerebbe in un organismo
parastatale gestito a livello centrale, le cui istituzioni potrebbero
imporre alle loro “province” ciò che ritengono corretto. Per questo non
c’è mai stato il consenso.
Non è questo che abbiamo concordato nei Trattati.
Vale senz’altro la pena discutere se l’Unione debba cambiare. Se
non dovrebbe essere creato un budget più grande? Se non dovremmo
spendere di più per la sicurezza comune? Se la spesa per la difesa non
dovrebbe essere esclusa dalle procedure per disavanzi pubblici
eccessivi? La Polonia sta proponendo proprio questo! Se non dovremmo
rafforzare la nostra resilienza alle minacce ibride,agli attacchi
informatici? Non dovremmo controllare meglio gli investimenti nei
settori strategici dell’economia? Come finanziare in modo equo ed
efficace la trasformazione energetica e climatica? Come rendere il
nostro processo decisionale più efficace? Cosa fare per evitare che i
nostri cittadini si sentano sempre più alienati nell’Unione?
Pongo queste domande, perché ritengo che le risposte saranno decisive per il futuro dell’Unione.
Dovremmo discutere di tutto questo.
Perché il sovrano in questo caso può essere solo il demos (il popolo).
Adesso dedicherò alcune riflessioni sulla questione dei limiti delle competenze dell’Unione e delle sue istituzioni.
Le decisioni importanti non dovrebbero essere prese modificando l’interpretazione della legge.
Il successo dell’integrazione europea era dovuto al fatto che il
diritto era derivato dai meccanismi che collegavano i nostri paesi in
altri settori.
Il tentativo di invertire questo modello di 180 gradi e di
imporre l’integrazione mediante i meccanismi giuridici - è un
allontanamento dai presupposti che sono stati le fonti del successo
delle Comunità europee.
Si parla da anni del fenomeno del deficit democratico. E questo
deficit sta peggiorando. Ciononostante, non è mai stato così visibile
come negli ultimi anni. Sempre più spesso è tramite l’attivismo dei
giudici che le decisioni vengono prese a porte chiuse e compare una
minaccia per gli Stati membri. Sempre più spesso queste decisioni
vengono prese da funzionari o giudici. Sempre più spesso - eseguite da
una persona sola. Sempre più spesso, senza un fondamento evidente nei
trattati, ma tramite la loro interpretazione creativa. E questo senza
alcun controllo effettivo. E questo fenomeno è in crescita da anni.
Questo processo oggi è arrivato a un punto tale che bisogna
dire: basta. Le competenze dell’Unione Europea hanno dei limiti. Non
dobbiamo rimanere in silenzio quando vengono oltrepassati.
Per questo motivo diciamo SÌ all’universalismo europeo, e NO al centralismo europeo.
Io, come tutti voi signori in quest'aula, sono sottoposto ad un
controllo democratico. Tutti saremo giudicati in questo modo, e di tutte
le nostre azioni. Rappresento il governo che è stato eletto nel 2015 e
per la prima volta nella storia della Polonia ha ottenuto una
maggioranza indipendente. Per questo ha intrapreso un ambizioso
programma di riforme sociali.
E i polacchi hanno deciso; alle elezioni successive del 2018,
2019, 2020 hanno fatto una valutazione democratica del nostro governo.
Con la più grande affluenza alle urne nella storia, abbiamo ottenuto il
più forte mandato democratico della storia. In trent'anni nessun
partito, nessun partito! aveva ottenuto un risultato elettorale così
rilevante come il partito “Diritto e Giustizia” (Prawo i
Sprawiedliwość). Ciononostante, non avendo nessun sostegno dall’estero,
né dal grande business, non avendo un quarto di questa influenza sui
media come i nostri concorrenti, che avevano sistemato la Polonia dopo
il 89.
Stanno arrivando a noi ammonimenti paternalistici sulla
democrazia, sullo stato di diritto, su come plasmare la nostra Patria,
che facciamo le scelte sbagliate, che siamo immaturi, che dovremmo
essere puniti, perché la nostra democrazia è a quanto pare “giovane” -
questa è una direzione disastrosa della narrazione proposta da alcuni.
La Polonia ha una lunga storia democratica. Anche una tradizione di solidarietà, infatti.
Le sanzioni, le repressioni di paesi economicamente più forti
nei confronti dei paesi che ancora oggi continuano a lottare contro
l’eredità di rimanere dalla parte sbagliata della cortina di ferro.
Tutti dobbiamo ricordare le sue conseguenze.
La Polonia rispetta le norme dell’Unione ma non si lascerà intimidire. La Polonia attende il dialogo su questo argomento.
Per migliorare il processo di tale dialogo, vale la pena
proporre modifiche istituzionali. Per un dialogo durevole, in modo
conforme al principio di checks and balances, si può istituire una
seconda camera della Corte di giustizia, che sarà composta dai giudici
nominati da tribunali costituzionali degli stati membri. Oggi vi
presento, signori, questa proposta. La decisione ultima spetta al demos e
ai paesi, ma i tribunali dovrebbero avere una tale piattaforma per
cercare un denominatore comune.
Concludendo, oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)!,
dobbiamo rispondere anche ad una domanda, da dove proveniva la
superiorità dell’Europa nei secoli. Quale era il motivo per cui la
civiltà europea era così forte.
La storia risponde a questa domanda così: siamo diventati
potenti, perché eravamo il più vario continente del mondo. Niall
Ferguson scrive così: “I monolitici imperi d’Oriente hanno soppresso
l’innovazione, mentre nella regione montuosa e percorsa dai fiumi
dell’Eurasia occidentale le numerose monarchie e le città-stato
comunicavano costantemente tra di loro”.
Dunque, l'Europa ha vinto mantenendo l’equilibrio tra la
competizione creativa e la comunicazione. Tra la concorrenza e la
collaborazione. Oggi di nuovo abbiamo bisogno di entrambi.
Oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)! Voglio un Europa forte e
grande. Una che lotta per la giustizia, la solidarietà, le pari
opportunità. L’Europa capace di opporsi ai regimi autoritari. L’Europa
che punta sulle ultime soluzioni economiche. L’Europa che rispetta la
cultura e le tradizioni con cui è cresciuta. L’Europa che riconosce le
sfide del futuro e lavora alle migliori soluzioni per tutto il mondo. È
un grande compito per noi. Per tutti noi, cari amici. Solo in questo
modo i cittadini europei troveranno in se stessi la speranza per un
domani migliore. Troveranno in sé la voglia di agire e di lottare. È un
compito molto difficile. Ma lo dobbiamo assumere. Assumiamolo insieme.
Viva la Polonia, viva l’Unione Europea degli stati sovrani, viva
l’Europa, il posto più bello del mondo!