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martedì 22 febbraio 2022

11.07.1943 WOŁYN GENOCIDIO DA PARTE DEI NAZIONALISTI UCRAINI (Rzeź Wołyńska)

11.07.1943 

Sono passati  79 anni dal genocidio operato dai nazionalisti ucraini nel territorio dell'attuale Ucraina occidentale (allora territorio della II Repubblica Polacca) e territori attuali dell'attuale Polonia sud orientale (Piccola Polonia e Precarpazia) dal Febbraio 1943 al Febbraio 1945.

Almeno 100.000 persone (in maggioranza polacchi, ma anche russi, cechi, ebrei,armeni) vennero uccise spesso in modo brutale dai parte dei nazionalisti ucraini del UPA (esercito insurrezionale ucraino)
inspirati politicamente e ideologicamente da Stepan Bandera.
Gli storici dicono che i morti potrebbero essere anche fino a 200.000.

Gli ucraini parlano invece di guerra polacco-ucraina, quando pero' furono uccisi civili polacchi (intere famiglie, contadini) e attuata una politica di pulizia etnica eliminando i cittadini polacchi per realizzare il piano della costituzione di una Grande Ucraina.

La Polonia ha scelto come data per ricordare le vittime Domenica 11.07.1943 quando i nazionalisti ucraini si recarano nelle chiese cattoliche per prelevare i polacchi, sapendo che la' li avrebbero trovati insieme.

Oggi lo Stato Ucraino non vuole permettere le esumazioni per permettere agli storici e scienziati dell'IPN di approfondire la questione, identificare le vittime dando una degna sepoltura.



Aggiornamento al 22.02.2022

La Polonia ha regalato armi all'Ucraina per difendersi dall'attacco russo nella regione del Donbas.

Nonostante questo l'Ucraina si comporta con superiorita' verso la Polonia. Qualche settimana fa i giornalisti polacchi non sono stati ammessi alla conferenza stampa del presidente ucraino.

L'Ucraina non permette ancora le esumazioni nella regione di Volinia.





venerdì 17 settembre 2021

RITORNO A JEDWABNE- FILM WOJCIECH SUMLIŃSKI- CENSURA DEL SINISTRO- ANTIPOLACCO YOU-TUBE

Qui il film che You Tube ha bloccato: 

https://www.cda.pl/video/84243814f

La Polonia che dal primo all'ultimo giorno della II Guerra Mondiale era stata fedele agli alleati (Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti) e' accusata di aver partecipato attivamente all'Olocausto degli ebrei.

I soldati polacchi  hanno combattuto su tutti i fronti della II Guerra Mondiale : guerra di Gran Bretagna, liberazione del Belgio ed Olanda, liberazione dell'Italia (Cassino, Ancona, Bologna), ecc.

La Polonia ha perso 1/6 dei suo abitanti a causa della II Guerra Mondiale, ben 6 milioni dei suoi abitanti sono stati uccisi durante la II guerra mondiale (in gran parte da Germania nazista e Unione Sovietica comunista), di questi 6 milioni, tre milioni era di origine ebraica.

Inoltre la Polonia ha perso il 50% del suo territorio rispetto al territorio della II Repubblica che comprendeva territori dell'attuale Lituania, Bielorussia, Ucraina, citta' come Leopoli e Vilnius che facevano parte della Polonia fino al 1939.

Il 1 Settembre 1939 l'attacco della Germania nazista hitleriana, il 17 Settembre l'attacco dell'Unione Sovietica comunista.

Gli ebrei di cittadinanza polacca accolgono festteggiando le truppe dell'armata rossa che entrano nel territorio della II Repubblica polacca il 17-09-39, in seguito al patto tra Germania e URSS.

Le prime vittime della II Guerra Mondiale furono i polacchi, i primi ospiti dei campo di concentramento di Auschwitz erano polacchi, tra i quali anche S.Massimiliano Kolbe,  Witold Pilecki, volontario ad Auschwitz, da dove riusci a scappare.

Jedwabne (villaggio vicino Łomza) si trovava nella parte di Polonia occupata dall'Unione Sovietica.

40 ebrei di Jedwabne invitarono i soldati dell'armata rossa con fiori, poi fu eretta una statua in onere di Lenin che gli abitanti dovevano adorare.

In seguito gli ebrei della cittadina ricoprirono ruoli amministrativi sotto l'occupazione sovietica.

Gli ebrei di Jedwabne iniziarono a denunciare patrioti polacchi, che furono mandati poi in Siberia, o uccisi (come alcuni preti)

Il 24 Settembre '39 iniziarono le repressioni contro i polacchi: 

" C'era un donna incinta, uccidendo la madre fecero nasce il bambino , poi il bimbo che piangeva lo misero a bere il sangue della madre dal seno, ed infine uccisero anche il bambino''

Nel Giugno 1941 inizia la campagna di Russia da parte della Germania per cui Jedwabne, passa sotto l'occupazione tedesca.

Jedwabne e' usata (soprattutto da sinistri, comunisti e liberali) come esempio della partecipazione dei polacchi nell'Olocausto degli ebrei.

Lo ''storico'' ebreo Tomasz Gross scrisse nel 2000 il libro "Sąsiedzi" (Vicini) in cui racconta la storia degli abitanti polacchi di una cittadina polacca durante l'occupazione tedesca che uccidono i compaesani ebrei.

Gross fa riferimento al  Progrom di Jedwabne, del 10 Luglio 1941.

Si parla di 1.600 ebrei uccisi, la storica dottoressa Ewa Kurek parla invece di un zero di troppo riguardo ai morti ebrei.

IPN parla di circa 380 ebrei morti. 

Gli storici di IPN ha individuato uomini uccisi con colpi di pistola, mentre secondo i testimoni ai quali fa riferimenti Gross, gli ebrei sono morti bruciati dentro il fienile, dopo che sono stati rinchiusi dai vicini della porta accanto polacchi.

I testimoni polacchi affermano che ad Jedwabne erano presenti il 10 Luglio molti soldati tedeschi.

Nel 2002 le indagini dell'Istituto della Memoria Nazionale IPN  che stavano iniziando le esumazioni delle vittime del progrom di Jedwabne viene interrotto a causa delle proteste e dell'opposizione dell'autorita' ebraiche.

Il ministro della Giustizia di allora Lech Kaczynski (futuro presidente della RP, e morto a Smolensk nel 2010) decidera' di interrompere le esumazioni per andare incontro alle richieste ebraiche.

Questa decisione sbagliatissima di Kaczyński ha impedito fino ad oggi la risoluzione della ricerca della verita' e ancora oggi Jedwabne e' usato contro i polacchi. 

I campi di sterminio sono diventati ''polacchi'', la Polonia deve diventare responsabile dell'Olocausto e per cui deve risarcire economicamente enti ebraici.

 

La legge 447 approvata dal Congresso americano e firmata da Donald Trump, e la Dichiarazione di Terezin sono un grave pericolo econimico per la Polonia.

Da una parte la Polonia non ha diritto ad alcun risarcimento di guerra da parte della Germania (risarcimento calcolato in almeno 850 milardi di dollari), e dall'altro deve pagare le organizzazioni ebreiche per delitti di guerra che non ha commesso, essendo invece lo stato che ha sofferto di piu' a causa della II Guerra Mondiale. (in termini di morti e danni materiali : Varsavia distrutta completamente dai tedeschi dopo la rivolta di Varsavia)


Qui sotto il film di Wojciech Sumlinski, vedremo quanto durera' conoscendo la censura di You Tube. 


AGGIORNAMENTO AL 1.10.21 

Dopo la conferenza stampa al Sejm del parlamentare di Konfederacja Robert Winnicki con Marcin Rola e Wojciech Sumlinski You Tube ha bloccato e censurato il film ''Ritorno a Jedwabne''


 

 



Testimone del 10.07.1941 

''C'erano tanti soldati armati e gli ebrei furono catturati, e quelli che si ribellavano ricevevano un colpo di pistola"

venerdì 11 giugno 2021

PER IL FATTO QUOTIDIANO I CAMPI DI STERMINIO ERANO ''POLACCHI''


 Per il comunista giornale ''Il Fatto Quotidiano'' il lager era nazista ''polacco''

Tra l'altro il campo di Stutthof si trova vicino Danzica, nella citta' di Szutowo sul mar Baltico.

In quel campo morirono 65 mila persone, quasi in totalita' erano cittadini polacchi.



Questi ignoranti ed in malafede del Fatto Quotiano hanno definito il campo di sterminio di Stutthof (nome chiaramente di origine tedesca) lager nazista polacco.

Dopo le proteste dell'ambasciatrice polacca Anna Maria Anders (figlia del generale Anders che vinse la battaglia di Cassino) Il Fatto Quotiano ha  modificato l'articolo pero' non ha aggiunto la parola magica ''TEDESCO'' dimostrando la loro malafede nell'articolo.

 


 




lunedì 21 dicembre 2020

L'UOMO CON LA CARTELLINA ! WAŁESA-BOLEK: 50 ANNI FA IL CONFIDENTE WAŁESA INIZIO' LA COLLABORAZIONE CON I SERVIZI SEGRETI COMUNISTI

 



21 Dicembre 1970 e' la data del primo documento ufficiale nel quale e' indicata la firma di Wałesa-Bolek.

Wałesa aveva iniziato a collaborare con i comunisti  gia' qualche giorno prima.

In seguito alle proteste del Dicembre 1970 a Danzica, Gdynia e Szczecin, dove ci furono decine di morti, Wałesa contattato dai comunisti decise di tradire conoscenti e amici e informare segretamente i comunisti.

La sua collaborazione con i comunisti e' stata confermata dai documenti (cartella TW-Bolek) che erano nell'armadio della vedova di Czesław Kiszczak ( Ministro dell'Interno della Repubblica Popolare Polacca), e che la vedova aveva cercato di vendere dopo la morte di Kiszczak nel 2015.




venerdì 2 ottobre 2020

Rivolta di Varsavia 1.08.1944- 2.10.2010

Marco Patricelli, autore del libro dedicato a Witold Pilecki (Il volontario ad Auschwitz) racconta la storia della Rivolta di Varsavia ad opera dell' esercito clandestino polacco (AK-Armia Krajowa) durata dal 1 Agosto 1944 ore 17,00 fino al 2 Ottobre 1944.

La Rivolta doveva durare solo qualche giorno, una settimana, in attesa di aiuti da parte dell'Unione Sovietica e degli altri alleati (Gran Bretagna in particolare), invece duro' 2 mesi e costo' la distruzione completa della citta', che venne rasa al suolo per ordine di Hitler.

L'armata rossa di Stalin si trovava sull'altro lato della Vistola (quartiere Praga) e la' vi rimase non intervenendo e lasciando che polacchi e tedeschi si scannassero, per intervenire solo mesi dopo quando la capitale era stato distrutta dai tedeschi con un dispendio inutile di energie.


 

 


giovedì 17 settembre 2020

40 ANNI DI SOLIDARNOŚĆ

17 Settembre 1980: data della nascita di Solidarność.

In seguito agli ''Accordi di Agosto'' con la firma il 31 Agosto 1980 da parte di Lech Wałesa, leader storico di Solidarność, nasce il sindacato indipendente dei lavoratori, primo sindacato dei paesi del blocco comunista.

Solidarność ha radici cristiane, ed e' scritto chiaramente nel suo statuto, come ricorda il segretario attuale Piotr Duda.

In seguito alla visita in Polonia del papa polacco Jan Paweł II- Giovanni Paolo II  nell'omelia a Varsavia davanti ad 1 milione di persone il 2 Guigno 1979, aveva invocato l'intervento dello Spirito Santo con le parole "Scenda il Tuo Spirito e rinnovi la Terra, Questa Terra''

Il papa aveva dato il coraggio ai polacchi che fecero nascere poi Solidarność.

In occasione del quarantennale degli Accordi di Agosto Wałesa, collaboratore dei comunisti almeno da 1970 a 1976, aveva sminuito il contributo di Giovanni Paolo II riguardo la caduta dei comunismo.

''Ja, ja, ja, Io , io, io ho fatto cadere il comunismo '' le parole di Wałesa- Bolek. 








martedì 8 settembre 2020

DATE STORICHE PER I POLACCHI

14 APRILE 966: CON IL BATTESIMO DEL RE MIESZKO LA POLONIA ENTRA A FAR PARTE DELLA STORIA DELL'EUROPA OCCIDENTALE, I POLACCHI DIVENTANO CRISTIANI.

3 APRILE-19 MAGGIO 1940: MASSACRO DI 22.000 UFFICIALI POLACCHI A KATYN DA PARTE DEI SOVIETICI.

10 APRILE 2010: CADE L'AEREO PRESIDENZIALE A SMOLENSK IN RUSSIA, CON IL PRESIDENTE LECH KACZYNSKI E ALTRI 95 PASSEGGERI.

1 MAGGIO 2004: POLONIA ENTRA A FAR PARTE DELL'UNIONE EUROPEA.

3 MAGGIO 1791:  FESTA DELLA COSTITUZIONE PIU' ANTICA D'EUROPA, E SECONDA NEL MONDO, DOPO QUELLA DEGLI STATI UNITI D'AMERICA DEL 1787.

9 MAGGIO 1945: FINE DELLA II GUERRA MONDIALE IN POLONIA. QUESTA DATA NON E' FESTEGGIATA IN POLONIA.

18 MAGGIO 1944: CONQUISTA DI MONTECASSINO DA PARTE DEI POLACCHI GUIDATI DAL GENERALE ANDERS.

18 MAGGIO 1920: NASCITA DI KAROL WOJTYŁA A WADOWICE.

4 GIUGNO 1989: PRIME ELEZIONI PARZIALMENTE LIBERE IN POLONIA.

4 GIUGNO 1992: CADUTA DEL GOVERNO OLSZEWSKI DURANTE LA NOTTE A CAUSA DI WAŁESA-BOLEK, GIOVANE TUSK E POST-COMUNISTI.

11 LUGLIO 1943: STRAGE DI WOŁYN DA PARTE DEI NAZIONASTI UCRAINI NEI TERRITORI DELLA II REPUBBLICA POLACCA.

1 AGOSTO 1944: INIZIO DELLA RIVOLTA DI VARSAVIA CONTRO L'OCCUPAZIONE TEDESCA

15 AGOSTO 1920: MIRACOLO DELLA VISTOLA, GRAZIE ALL'AIUTO DELLA MADONNA DI CZĘSTOCHOWA L'ESERCITO POLACCO SCONFIGGE I BOLSCEVICHI CHE STAVANO CONQUISTANDO L'EUROPA.

23 AGOSTO 1939: PATTO RIBBENTROP-MOLOTOV, DA PARTE DEI MINISTRI DEGLI ESTERNI DELLA GERMANIA NAZISTA E DELL'UNIONE SOVIETICA CON LA DECISIONE DI SPARTIRSI LA POLONIA.

31 AGOSTO 1980: ACCORDO DI AGOSTO A DANZICA CON LA FIRMA DI WAŁESA- BOLEK.


1 SETTEMBRE 1939:
INVASIONE DELLA GERMANIA NAZISTA ED INIZIO DELLA II GUERRA MONDIALE

11-12 SETTEMBRE 1683: BATTAGLIA DI VIENNA, E VITTORIA DEI CRISTIANI GRAZIE ALL'INTERVENTO IN GUERRA DEL RE DI POLONIA JAN III SOBIERSKI.

17 SETTEMBRE 1980: NASCITA DEL SINDACATO INDIPENDENTE SOLIDARNOŚĆ

17 SETTEMBRE 1939: INVASIONE DELL'UNIONE SOVIETICA DELLA PARTE ORIENTALE DELLA POLONIA, SPARTIZIONE DELLA POLONIA IN SEGUITO AL PATTO RIBBENTROP-MOLOTOV.

16 OTTOBRE 1978: ELEZIONI DI KAROL WOJTYŁA AL SEGGIO DI PIETRO.

11 NOVEMBRE 1918 : LA POLONIA RICONQUISTA L'INDIPENDENZA DOPO 123 ANNI DI OCCUPAZIONE STRANIERA (1795 SPARTIZIONE DELLA POLONIA DA PARTE DI GERMANIA, AUSTRIA E RUSSIA)






venerdì 28 agosto 2020

''INKA'' DANUTA SIEDZIKÓWNA- 28 AGOSTO 1946

''Dite a mia nonna che mi sono comportata come si deve''


Zachowałaś Się Jak Trzeba

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Queste sono le parole che Danuta Siedzikówna pseudonimo ''Inka'' ha voluto che fossero riferite alla nonna.

Inka, infermiera dell'esercito clandestino (AK),e' stata condannata a morte dai comunisti il 21 Agosto 1946 a Danzica.
Il 28 Agosto 1946 il plotone d'esecuzione ha eseguito la condanna a morte di Inka e di Feliks Selmanowicz.
Inka e' stata sepolta sotto il marciapiedi, perche' non fosse piu' trovata.

La condanna piu' pesante e' la perdita della memoria ha detto il Presidente Duda al funerale solenne di Inka celebrato 70 anni dopo la morte (nel 2016) di Inka a Danzica.

Grazie alle ricerche dell' IPN (Istituto di Memoria Nazionale) e' stato ritrovato il corpo di Inka.

Il padre di Inka era un forestale e soldato dell'esercito di Anders era morto a Teheran (Iran) nel 1942, mentre la madre era stata uccisa dalla Gestapo nel Settembre 1943.
Inka fu arrestata nel Giugno 1945 nei pressi di Białystok e accusata di collaborare con gli anticomunisti.
Fu liberata dall'esercito dell'AK, e mandata a Danzica con l'incarico di infermiera dell'AK.
Fu arrestata nuovamente il 20 Luglio 1946.




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PS: Peccato che il Presidente Duda non ha voluto firmare la legge per degradare i gerarchi del periodo comunista,e come pretesto ha affermato che tra di loro c'era il primo polacco che e' andato nello spazio (onorato comunque dall'URSS-ZSRR)

sabato 1 agosto 2020

ORA W- Godznia W

Ore 17 PRIMO AGOSTO di ogni anno Varsavia si ferma un minuto per ricordare le vittime della Rivolta di Varsavia partita alle ore 17,00 del Primo Agosto 1944.

Parteciparono alla rivolta 45.000 soldati dell'AK (esercito clandestino)
Per 63 giorni la citta' di Varsavia fu libera.
Al termine della rivolta ci furono tra i componenti dell'AK 18.000 morti, 25.00 feriti e  15.000 prigionieri che finirono nel campi di concentramento.
Persero la vita anche 180.000 civili abitanti di Varsavia, e 500.000 persone dovettero lasciare la citta' che fu rasa al suolo e bruciata quasi completamente dai tedeschi dopo l'ordine di Hitler.


Qui sotto la coreografia dei tifosi del Legia Varsavia durante una partita dei preliminari di Champions League del 2017.











giovedì 21 maggio 2020

ANNA JANTAR : LEI SOLA ERA MUSICA

40 anni fa' (il 14 Marzo 1980)  Anna Jantar moriva a soli 29 anni nella tragedia aerea all'aeroporto di Varsavia-Okęcie.
Volevo scrivere questo articolo in coincidenza con l'anniversario della morte della cantante, ma non sono riusciuto.

Anna Jantar era partita il 27 Dicembre per un tour negli Stati Uniti e Canada, e dopo tre mesi stava ritornando in Polonia.
Aveva scambiato il suo biglietto aereo con qualcuno in modo da tornare anticipatamente a casa rispetto al resto del suo gruppo, in modo da riabbracciare prima la sua famiglia ed in particolare la figlia Natalia Kukulska, che da qualche giorno aveva compiuto 4 anni.



Anna Jantar aveva avuto una gravidanza complicata.
Il dottore durante una visita gli aveva consigliato di abortire, secondo lui il bambino sarebbe difficilmente sopravvissuto, e anche la vita della madre era in pericolo.
L'intervento si sarebbe dovuto tenere il giorno seguente.

Anna pianse tutta notte e insieme al marito prego' Dio per un miracolo che salvasse il bambino che aveva in grembo.
La mattina dopo decise che non avvrebbe mai accettato di abortire, nonostante sapesse a quali conseguenze sarebbe potuta andare incontro.

Qualche mese dopo il 3 Marzo 1976 alle 21.30 del Mercoledi Santo  nacque una bambina, alla quale Anna diede nome Natalia, dalla canzone ''Natalie'' di Gilbert Becaud.
Natalia Kukulska , come la madre e' cantante, e gia' da piccola incomincio' a cantare.



Natalia ricorda solamente l'atmosfera di nervosismo e il momento in cui la nonna strappo' dalle mani di Natalia il bouquet di fiori e lo getto' per terra.
Quando' fu fatta l'autopsia nelle mani di Anna Jantar venne ritrovato il rosario che stringeva.
Al funerale parteciparono 40 mila persone.


Fonte: Settimanale Sieci nr.11 (380) 2020

venerdì 15 maggio 2020

CENTENARIO NASCITA GIOVANNI PAOLO II: 18 MAGGIO 1920- 18 MAGGIO 2020


Città del Vaticano
4 maggio 2020
Per il centenario della nascita
del Santo Papa Giovanni Paolo II
(18 maggio 2020)

Il 18 maggio si celebrerà il centenario della nascita di Papa Giovanni Paolo II nella piccola città polacca di Wadowice.

La Polonia, divisa e occupata dai tre imperi vicini – Prussia, Russia e Austria –per oltre un secolo, riconquistò l’indipendenza dopo la prima guerra mondiale. 

Fu un evento che suscitò grandi speranze, ma che richiese anche grandi sforzi, visto che lo Stato che si riprendeva sentiva costantemente la pressione di entrambe le potenze – Germania e Russia.
In questa situazione di oppressione, ma soprattutto di speranza, crebbe il giovane Karol Wojtyła, che purtroppo perse molto presto la madre, il fratello e infine il padre, al quale doveva la sua profonda e fervente devozione.
L’attrazione particolare del giovane Karol verso la letteratura ed il teatro, lo portarono dopo la laurea allo studio di queste materie.
“Per evitare di essere deportato in Germania per i lavori forzati, nell’autunno del 1940 iniziò a lavorare come operaio fisico nella cava associata alla fabbrica chimica Solvay” (Cfr. Giovanni Paolo II, Dono e mistero).
“Nell’autunno del 1942, prese la decisione definitiva di entrare nel Seminario di Cracovia, organizzato segretamente dall’arcivescovo di Cracovia Sapieha nella sua residenza.
Già da operaio iniziò a studiare teologia su vecchi libri di testo, per poter essere ordinato sacerdote il 1̊ novembre 1946” (Cfr. Ibid.).
Tuttavia, imparò la teologia non solo dai libri, ma anche traendo utili insegnamenti dal contesto specifico in cui lui ed il suo Paese si trovavano.
Questo sarebbe stato un tratto peculiare che avrebbe contraddistinto tutta la sua vita ed attività. Impara dai libri, ma vive anche di questioni attuali che lo tormentano.
Così, per lui da giovane vescovo – dal 1958 vescovo ausiliare e dal 1964 arcivescovo di Cracovia – il Concilio Vaticano II fu la scuola di tutta la sua vita e del suo lavoro.
Le importanti questioni che emersero, soprattutto quelle relative al cosiddetto Schema XIII – la successiva Costituzione Gaudium et Spes – furono le sue domande personali.
Le risposte elaborate al Concilio mostrarono l’indirizzo che avrebbe dato al suo lavoro prima da vescovo e poi da Papa.

Quando il 16 ottobre 1978 il cardinale Wojtyła fu eletto Successore di Pietro, la Chiesa si trovava in una situazione drammatica. 

Le deliberazioni del Concilio furono presentate in pubblico come una disputa sulla fede stessa, che sembrava così priva del suo carattere di certezza infallibile e inviolabile.
Per esempio, un parroco bavarese descrisse questa situazione con le seguenti parole: “Alla fine siamo caduti in una fede sbagliata”.
Questa sensazione che nulla fosse certo più, che tutto potesse essere messo in discussione, fu ulteriormente alimentata dal modo in cui fu condotta la riforma liturgica.
Alla fine sembrava che anche nella liturgia tutto si potesse creare da solo.
Paolo VI condusse il Concilio con vigore e decisione fino alla sua conclusione, dopo la quale affrontò problemi sempre più difficili, che alla fine misero in discussione la Chiesa stessa.
I sociologi dell’epoca paragonavano la situazione della Chiesa a quella dell’Unione Sovietica sotto Gorbaciov, dove nella ricerca delle riforme necessarie l’intera potente immagine dello Stato sovietico alla fine crollò.
Così, dinnanzi al nuovo Papa si presentò di fatto un compito assai arduo da affrontare con le sole capacità umane.
Dapprincipio, però, si rivelò in Giovanni Paolo II la capacità di suscitare una rinnovata ammirazione per Cristo e per la sua Chiesa. 
In principio furono le parole pronunciate per l’inizio del suo pontificato, il suo grido: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!” 
Questo tono caratterizzò tutto il suo pontificato rendendolo un rinnovatore e liberatore della Chiesa. Questo perché il nuovo Papa proveniva da un Paese dove il Concilio era stato accolto in modo positivo.
Il fattore decisivo non fu quello di dubitare di tutto, ma di rinnovare tutto con gioia.
Nei 104 grandi viaggi pastorali che condussero il Pontefice in tutto il mondo, predicò il Vangelo come una notizia gioiosa, spiegando così anche il dovere di ricevere il bene e il Cristo.
In 14 encicliche presentò in modo nuovo la fede della Chiesa e il suo insegnamento umano. Inevitabilmente, quindi, suscitò opposizione nelle Chiese d’Occidente piene di dubbi.
Oggi mi sembra importante indicare il centro giusto dal quale leggere il messaggio contenuto nei diversi testi, il quale si pose all’attenzione di noi tutti nell’ora della sua morte.
Papa Giovanni Paolo II è morto nelle prime ore della Festa della Divina Misericordia istituita da lui stesso.

Vorrei inizialmente aggiungere qui una piccola nota personale che ci mostra qualcosa di importante per comprendere l’essenza e la condotta di questo Papa.
Fin dall’inizio, Giovanni Paolo II rimase molto colpito dal messaggio della suora di Cracovia Faustina Kowalska, che aveva presentato la misericordia di Dio come il centro essenziale di tutta la fede cristiana e aveva voluto istituire la festa della Divina Misericordia. 

Dopo le consultazioni, il Papa previde per essa la Domenica in albis.
Tuttavia, prima di prendere una decisione definitiva, chiese il parere della Congregazione per la Dottrina della Fede per valutare l’opportunità di tale scelta.
una risposta negativa ritenendo che una data così importante, antica e piena di significato come la Domenica in albis non dovesse essere appesantita da nuove idee.
Per il Santo Padre, accettare il nostro “no” non fu certo facile.
Ma lo fece con tutta umiltà e accettò il nostro secondo “no”.
Infine, formulò una proposta che pur lasciando alla Domenica in albis il suo significato storico, gli permise di introdurre la misericordia di Dio nel suo nella sua accezione originale.
Ci sono stati spesso casi in cui rimasi impressionato dall’umiltà di questo grande Papa, che rinunciò alle sue idee favorite quando non c’era il consenso degli organi ufficiali, il quale – secondo l’ordine classico delle cose – si doveva chiedere.
 
Quando Giovanni Paolo II esalò l’ultimo respiro in questo mondo, si era già dopo i primi Vespri della Festa della Divina Misericordia.
Ciò illuminò l’ora della sua morte: la luce della misericordia di Dio rifulse sulla sua morte come un messaggio di conforto. 
Nel suo ultimo libro, Memoria e identità, apparso quasi alla vigilia della sua morte, il Papa presentò ancora una volta brevemente il messaggio della misericordia divina.
In esso egli fece notare che suor Faustina morì prima degli orrori della seconda guerra mondiale, ma aveva già diffuso la risposta del Signore a questi orrori.  

“Il male non riporta la vittoria definitiva! 

Il mistero pasquale conferma che il bene, in definitiva, è vittorioso; che la vita sconfigge la morte e sull’odio trionfa l’amore”.
 
Tutta la vita del Papa fu incentrata su questo proposito di accettare soggettivamente come suo il centro oggettivo della fede cristiana – l’insegnamento della salvezza – e di consentire agli altri di accettarlo.
Grazie a Cristo risorto, la misericordia di Dio è per tutti. 
Anche se questo centro dell’esistenza cristiana ci è dato solo nella fede, esso ha anche un significato filosofico, perché – dato che la misericordia divina non è un dato di fatto – dobbiamo anche fare i conti con un mondo in cui il contrappeso finale tra il bene e il male non è riconoscibile. In definitiva, al di là di questo significato storico oggettivo, tutti devono sapere che la misericordia di Dio alla fine si rivelerà più forte della nostra debolezza.
Qui dobbiamo trovare l’unità interiore del messaggio di Giovanni Paolo II e le intenzioni fondamentali di Papa Francesco: Contrariamente a quanto talvolta si dice, Giovanni Paolo II non è un rigorista della morale. 
Dimostrando l’importanza essenziale della misericordia divina, egli ci dà l’opportunità di accettare le esigenze morali poste all’uomo, benché non potremo mai soddisfarlo pienamente.
I nostri sforzi morali vengono intrapresi sotto la luce della misericordia di Dio, che si rivela essere una forza che guarisce la nostra debolezza.
Durante il trapasso di Giovanni Paolo II, Piazza San Pietro era piena di persone, soprattutto di giovani, che volevano incontrare il loro Papa per l’ultima volta.
Non dimenticherò mai il momento in cui l’arcivescovo Sandri annunciò la scomparsa del Papa. Soprattutto non scorderò il momento in cui la grande campana di San Pietro rivelò questa notizia.
Il giorno del funerale del Santo Padre si potevano vedere moltissimi striscioni con la scritta “Santo subito”.
Fu un grido che, da tutte le parti, sorse dall’incontro con Giovanni Paolo II.
E non solo in Piazza San Pietro, ma in vari circoli di intellettuali si era discusso sulla possibilità di concedere a Giovanni Paolo II l’appellativo di “Magno”.

La parola “santo” indica la sfera divina, e la parola “magno” indica la dimensione umana.
Secondo i principi della Chiesa, la santità viene valutata sulla base di due criteri: le virtù eroiche e il miracolo.
Questi due criteri sono strettamente collegati tra di loro.
Il concetto di “virtù eroiche” non significa un successo olimpico, ma il fatto che quello che dentro e attraverso una persona è visibile non ha una fonte nell’uomo stesso, ma è ciò che rivela l’azione di Dio dentro e attraverso di lui.
Non si tratta di competizione morale, ma di rinunciare alla propria grandezza.
Si tratta di un uomo che permette a Dio di agire dentro di sé e quindi di rendere visibile attraverso di sé l’azione e la potenza di Dio.
Lo stesso vale per il criterio del miracolo.
Anche qui non si tratta di qualcosa di sensazionale, ma del fatto che la bontà guaritrice di Dio diventa visibile in un modo che supera le capacità umane.
Un santo è un uomo aperto, penetrato da Dio.
Un santo è una persona aperta a Dio, permeata da Dio.
Un santo è uno che non concentra l’attenzione su se stesso, ma ci fa vedere e riconoscere Dio.
Lo scopo dei processi di beatificazione e canonizzazione è proprio quello di esaminarlo secondo le norme della legge.
Per quanto riguarda Giovanni Paolo II, entrambi i processi sono stati eseguiti rigorosamente secondo le regole vincolanti.
Così ora egli si presenta davanti a noi come un padre che ci mostra la misericordia e la bontà di Dio.

È più difficile definire correttamente il termine “magno”.
Durante i quasi duemila anni di storia del papato, l’appellativo “Magno” è stato adottato solo con riferimento a due papi: a Leone I (440-461) e a Gregorio I (590-604).
La parola “magno” ha un’impronta politica presso entrambi, ma nel senso che, attraverso i successi politici, si rivela qualcosa del mistero di Dio stesso. Leone Magno, in una conversazione con il capo degli unni Attila, lo convinse a risparmiare Roma, la città degli apostoli Pietro e Paolo.
Senza armi, senza potere militare o politico, riuscì a persuadere il terribile tiranno a risparmiare Roma grazie alla propria convinzione della fede.
Nella lotta dello spirito contro il potere, lo spirito si dimostrò più forte.
 
Gregorio I non ottenne un successo altrettanto spettacolare, ma riuscì comunque a salvare più volte Roma dai Longobardi – anche lui, contrapponendo lo spirito al potere, riportò la vittoria dello spirito.
Quando confrontiamo la storia di entrambi con quella di Giovanni Paolo II, la somiglianza è innegabile.
Anche Giovanni Paolo II non aveva né forza militare né potere politico.
Nel febbraio 1945, quando si parlava della futura forma dell’Europa e della Germania, qualcuno fece notare che bisognava tener conto anche dell’opinione del Papa.
Stalin chiese allora: “Quante divisioni ha il Papa?” Naturalmente non ne aveva.
Ma il potere della fede si rivelò una forza che, alla fine del 1989, sconvolse il sistema di potere sovietico e permise un nuovo inizio. 

Non c’è dubbio che la fede del Papa sia stata un elemento importante per infrangere questo potere.
E anche qui possiamo certamente vedere la grandezza che si manifestò nel caso di Leone I e
Gregorio I.
La questione se in questo caso l’appellativo “magno” sarà accettato o meno deve essere lasciata aperta.
È vero che in Giovanni Paolo II la potenza e la bontà di Dio è diventata visibile a tutti noi.

In un momento in cui la Chiesa soffre di nuovo per l’assalto del male, egli è per noi un segno di speranza e di conforto.


Caro San Giovanni Paolo II, prega per noi!
Benedetto XVI

mercoledì 6 maggio 2020

VOTO DECISIVO SULLE ELEZIONI PRESIDENZIALI IN POLONIA


Oggi 6 Maggio 2020 e' in programma il voto al Sejm sulla forma delle votazioni per l'elezioni del Presidente della Repubblica Polacca.

Decisivo sara' il voto della formazione politica Porozumienie di Jarosław Gowin.
Porozumienie dispone 18 deputati e quindi e' decisiva nell'approvazione del voto per corrispondenza.
Poruzumienie fa parte della coalizione di Destra Unita che si e' presentata alla elezioni parlamentari dell'Ottobre 2019 con il simbolo di PIS.

Ieri il Senat che e' in mano all'opposizione ha bocciato la legge approvata dal Sejm 29 giorni fa (aveva 30 giorni al massimo per approvare o bocciare la legge)
Ha fatto il possibile per impedire il voto per corrispondenza nel data fissata dalla Presidente del Sejm Witek che e' il 10 Maggio.

Witek Lunedi 5 Maggio ha chiesto alla commissione elettorale se e' possibile organizzare per il 10 Maggio le elezioni in forma classica (al seggio elettorale)
La commissione elettorale nazionale ha risposto che e' troppo tardi.
Witek ha chiesto anche al TK la conferma che secondo la Costituzione puo' modificare la data delle elezioni da lei fissate per il 10 Maggio, rispettando sempre i termini indicati dalla Costituzione che indica che le elezioni del Presidente si devono tenere tra il 75mo e il 100mo giorno antecedente il termine di conclusione del mandato presidenziale del Presidente Duda che e' il 6 Agosto 2020.
Per cui ci sono altre due date possibili: Domenica 17 e Sabato 23 Maggio.

Dopo il 6 Agosto la Polonia rimarrebbe senza Presidente.

Il voto e' decisivo per il futuro della coalizione di governo.
PIS che il principale partito di maggioranza ha riferito che in caso di voto contrario dei deputati di Porozumienie si apre la possibilita' di elezioni anticipate, e i deputati di P. che non voteranno a favore della legge sul voto per corrispondenza sono saranno inseriti nelle liste elettorali di PIS.

Potrebbe ripetersi il ribaltone del 1992, dove i comunisti, post-comunisti, popolari di PSL di Pawlak fecero cadere il governo Olszewski grazie alla regia del Presidente Wałesa e al giovane Donald Tusk che fece la conta dei voti.

Durante la notte tra il 4.06 e il 5.06.1992 quando Premier era Jan Olszewski , primo premier eletto democraticamente in Polonia (Dicembre 1991-Giugno 1992) il premier venne sfiduciato su iniziativa del Presidente Wałęsa che temeva per il suo passato da collaboratore.
Infatti il Ministro dell'Interno Antoni Macierewicz aveva preparato la lista dei parlamentari, e dei ministri che durante il periodo comunista erano collaboratori dei servizi segreti comunisti (SB,UB).

Aggiornamento 7.05.2020
Il voto al Sejm e' stato  rinviato al 7 Maggio.
Nel frattempo ieri sera Jarosław Kaczyński e Jarosław Gowin si sono accordati sulle elezioni  presidenziali che saranno per corrispondenza (come voleva Kaczynski), pero' non saranno in Maggio come voleva Gowin.



venerdì 10 aprile 2020

10 ANNI FA LA TRAGEDIA DI SMOLENSK: BUGIA DI SMOLENSK.

10 Aprile 2020


Foto Łukasz Olstalski (foto che dice molto: Putin e Tusk)


10mo anniversario della tragedia di Smolensk, in Russia, dove alle 8,41 del 10 Aprile 2010 cadde l'aereo presidenziale con a bordo il Presidente della RP Lech Kaczyński,
la moglie Maria Kaczyńska e altri 94 passeggeri che si stavano recando a Katyń per commemorare l'eccidio di non meno di 21.768 cittadini polacchi, dei quali circa 10 mila ufficiali dell'esercito e della polizia nazionale polacca uccisi con un colpo di pistola in testa dall'esercito dell'Armata Rossa dell'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale.

L'URSS con il Presidente Michail Gorbačëv ammise solamente nel 1990 (13 Aprile) le responsabilita' dell'Unione Sovietica nel massacro di Katyń, che era precedentemente imputato ai tedeschi nazisti, che avevano scoperto le fosse e denunciato al mondo il ritrovamento delle fosse comuni tramite Radio Berlino il 13 Aprile 1940.
La bugia di Katyń (versione dell'URSS: responsabilita' dei tedeschi) rimase valida fino al 1990, e solo grazie alla caduta dell'URSS e allo scontro tra Gorbaciov (presidente del'URSS) ed Boris Eltsin (presidente della Russia) la verita' usci allo scoperto.


Dopo 10 anni dalla tragedia di Smolensk non sono ancora chiare le cause che hanno provocato la caduta dell'aereo TU-154.
E' stato accertato nei laboratori inglesi che c'e' stata un'esposione all'interno del veivolo.
Tra qualche giorno la commissione presieduta da Antoni Macierewicz dovrebbe comunicare le conclusioni del loro lavoro.


Purtroppo i resti dell'aereo TU-154 sono ancora in Russia, come le scatole nere, grazie alle decisioni prese dall'allora premier Donald Tusk, che rinuncio' alla restituzione del veivolo, che e' di proprieta' polacca.


 


La versione polacca dell'incidente diffusa dopo il 2010 e' quella della commissione Miller che ha copiato le conclusioni della commissione russa, secondo la quale la colpa e' dei piloti e l'aereo si e' ribaltato colpendo una betulla del diametro di 40 cm !
Inoltre il Presidente Lech Kaczyński aveva dato ordine che bisognasse atterrare in qualsiasi condizione, inoltre il generale Andrzej Błasik, comandante dell'aeronautica militare era ubriaco.

Sulla bugia di Katyń si e' fondata la Repubblica Popolare Polacca (PRL, 1952-1989) sottomessa all'URSS.

Sulla bugia di Smolensk Donald Tusk e Bronisław Komorowski hanno marciato per vincere le elezioni presidenziali del 2010 e quelle parlamentari del 2011, e per dividere la Polonia per motivi elettorali.

Il 13 Giugno 2019 il Tribunale Distrettuale di Varsavia ha condannato in primo grado Tomasz Arabski a 10 mesi di carcere, pena sospesa per 2 anni.
Tomasz Arabski, che era capo della Cancelleria del premier Donald Tusk, e' stato condannato in quanto ritenuto colpevole di  mancato adempimento dei suoi compiti nell'organizzazione del volo
del Presidente della Repubblica Lech Kaczyński.
Insieme ad Arabski e' stata condannata anche Monika B. a 6 mesi di recusione sospesi per 1 anno, per lo stesso reato.
Ovviamente in secondo grado Arabski verra' assolto dai Tribunali Liberi.
Scomettiamo ?







Anna Walentinowicz, morta 10 anni fa nella tragedia di Smolensk.
Anna Walentinowicz aveva detto la verita' su Wałesa- Bolek, che continua a calunniare Anna anche dopo la morte :
''Wałęsa doveva organizzare lo sciopero, ma non lo fece.
Arrivo con il motoscafo quando era gia' tardi.
Invece di scioperare ando' al comando della Marina militare a Gdynia con il motoscafo.''

Leszek Miller, ex-premier post-comunista, confermo' la versione di Anna Walentinowicz in una conversazione con Jan Kulczyk (imprenditore polacco, primo nella dei piu' ricchi polacchi nella classifica di Wprost  negli anni 2002-2015), registrata illegalmente nel ristorante Sowa i Przyjaciele.

Per non parlare dell'armadio del ex-ministro dell'Interno Czesław Kiszczak dove si trovava la cartella TW-Bolek riferita a Wałesa.




Spegnere il ricordo: ci hanno provato gli uomini di Tusk a spegnere i lumini davanti al Palazzo Presidenziale dopo il 10 Aprile 2010.
Nel video gli uomini di Hanna Gronkiewicz Waltz, sindaco di Varsavia, che lavorano di notte per spegnere e portare via i lumini.

 


 

domenica 22 marzo 2020

NOSTRA CLASSE- NASZA KLASA jacek kaczmarski


Co się stało z naszą klasą
Pyta Adam w Tel-Avivie,
Ciężko sprostać takim czasom,
Ciężko w ogóle żyć uczciwie -
Co się stało z naszą klasą?
Wojtek w Szwecji, w porno klubie
Pisze - dobrze mi tu płacą
Za to, co i tak wszak lubię.
 
Cosa e' successo alla nostra classe
Chiede Adam a Tel Aviv.
E' difficile affrontare questi tempi
Difficile vivere onestamente
Cosa e' successo della nostra classe ?
Wojtek e' in Svezia in un club porno 
Scrive : Mi pagano bene qui
per quello che mi piace.

Kaśka z Piotrkiem są w Kanadzie,
Bo tam mają perspektywy,
Staszek w Stanach sobie radzi,
Paweł do Paryża przywykł,
Gośka z Przemkiem ledwie przędą,
W maju będzie trzeci bachor,
Próżno skarżą się urzędom,
Że też chcieli by na zachód,

Katia e Pietro sono in Canada.
Perche' la' hanno prospettive..
Staszek negli Stati Uniti se la cava.
Paolo si e' abituato a Parigi.
Margherita e Przemek hanno un periodo difficile:
In Maggio nascera' il terzo figlio
Invano stanno provando ad avere documenti
Anche loro volevano andare in occidente.

Za to Magda jest w Madrycie
I wychodzi za Hiszpana,
Maciek w grudniu stracił życie,
Gdy chodzili po mieszkaniach,
Janusz, ten, co zawiść budził,
Że go każda fala niesie,
Jest chirurgiem, leczy ludzi,
Ale brat mu się powiesił,

Magda e' a Madrid 
e si sposa con uno spagnolo.
Maciek ha perso la vita a Dicembre
quando sono entrati in casa (milicja-polizia comunista)
Janusz, questo che fa nascere invidia,
che qualsiasi onda sopporta,
E' chirurgo, cura le persone 
ma il fratello si e' impiccato,

Marek siedzi za odmowę,
Bo nie strzelał do Michała,
A ja piszę ich historię
I to już jest klasa cała.
Jeszcze Filip, fizyk w Moskwie -
Dziś nagrody różne zbiera,
Jeździ, kiedy chce do Polski,
Był przyjęty przez premiera.

Marco e' in prigione perche' non ha collaborato (con i comunisti)
perche' non ha sparato a Michele,
E io scrivo la loro storia,
E questa e' la classe completa.
Anche Filippo, fisico a Mosca, 
oggi  diversi premi raccoglie,
Viaggia, quando vuole in Polonia,
E' stato ricevuto dal premier. 


Odnalazłem klasę całą -
Na wygnaniu, w kraju, w grobie,
Ale coś się pozmieniało,
Każdy sobie żywot skrobie -
Odnalazłem całą klasę
Wyrośniętą i dojrzałą,
Rozdrapałem młodość naszą,
Lecz za bardzo nie bolało...

Ho trovato tutta la classe,
In esilio, in patria, nella tomba,
Ma qualcosa e' cambiato,
Ognuno raschia alla sua vita,
Ho trovato tutta la classe,
Cresciuta e matura,
Ferita la nostra giovinezza,
ma troppo non ha fatto male...

Już nie chłopcy, lecz mężczyźni,
Już kobiety - nie dziewczyny.
Młodość szybko się zabliźni,
Nie ma w tym niczyjej winy;
Wszyscy są odpowiedzialni,
Wszyscy mają w życiu cele,
Wszyscy w miarę są - normalni,
Ale przecież - to niewiele...

Gia' non piu' ragazzi, ma uomini,
gia' donne, non piu' ragazze,
Giovinezza velocemente si e' cicatrizzata
Non c'e' in questo nessun colpevole,
Tutti sono responsabili,
Tutti hanno nella vita una meta, 
Tutti piu' o meno sono normali,
comunque non abbastanza

Nie wiem sam, co mi się marzy,
Jaka z gwiazd nade mną świeci,
Gdy wśród tych - nieobcych - twarzy
Szukam ciągle twarzy - dzieci,
Czemu wciąż przez ramię zerkam,
Choć nie woła nikt - kolego!
Że ktoś ze mną zagra w berka,
Lub przynajmniej w chowanego...


Non so io cosa desiderare,
Quale stella brilla su di me,
Dove in mezzo a questi volti non estranei,
Cerco sempre volti di bambini,
Perche' volgo lo sguardo all'indietro,
anche se non mi chiama nessun- amico !
o ci sia qualcuno che giochi con me a prendersi,
Oppure almeno a nascondino

Własne pędy, własne liście,
Zapuszczamy  - każdy sobie
I korzenie oczywiście
Na wygnaniu, w kraju, w grobie,
W dół, na boki, wzwyż ku słońcu,
Na stracenie, w prawo - w lewo...
Kto pamięta, że to w końcu
Jedno i - to samo drzewo...


Propri germogli, proprie foglie,
Cresciamo- ognuno in se'
e origini ovvie
in esilio, in patria, nella tomba,
In basso, a fianco,  alto verso il sole
Morto, a destra, a sinistra....
Chi ricorda, se alla fine
Uno e lo stesso albero....





martedì 3 marzo 2020

TRUMP A VARSAVIA- LUGLIO 2017

Il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump a Varsavia a Luglio 2017.





Trump ringrazia per l'appoggio che i polacchi in America hanno dato a lui, portandolo alla vittoria alle elezioni Presidenziali del 2016.

Il suo discorso e' qualcosa di straordinario.
Inizia ringraziando il Presidente Duda e la moglie Agata.
Poi prosegue:
''Siamo contenti che il Presidente Wałesa ''Bolek'' e' presente oggi.
Siamo orgogliosi che i soldati americani,britannici, rumeni sono in Polonia.
L'America promette la fornitura di gas alla Polonia, in modo che non sia dipendente da un unico fornitore(Russia)
Mi congratulo con i presidenti di Polonia e Croazia per il progetto che portano avanti (Progetto dei 3 mari che comprende 12 stati tra mar Baltico, mar Nero e mar Adriatico)

La Polonia e' al centro dell'Europa.
Ma soprattutto nella Polonia vediamo l'anima dell'Europa.
Avete una volonta' molto forte
Due secoli siete stati attaccati, avete perso la vostra terra, siete scomparsi dalle mappe, ma non avete mai perso l'anima.
Siete la patria orgogliosa di Copernico, Chopin, Giovanni Paolo II, siete la patria di grandi eroi.
Nonostante le prove di distruzione.....
(.....)

Polonia e' simbolo di speranza.
Gli eroi polacchi e americani hanno combattuto insieme, vicini, fianco a fianco.
Siamo uniti dalla storia, siamo morti insieme per la liberta'.
I nostri due paesi sono uniti.

Non lontano dalla Casa Bianca ci sono le statue di  Tadeusz Kościuszko e di ...

Dobbbiamo difendere la nostra civilta'  (....)

La storia della Polonia, storia di persone che non hanno smesso di combattere, non hanno dimenticato chi sono.
Una nazione che ha piu' di 1.000 anni di storia e per piu' di 100 anni e' stata senza il suo stato.

Con il miracolo sulla Vistola la Polonia ha fermato l'avanzata del comunismo in Europa nel 1920.

La Polonia ha dovuto molto soffrire,l'invasione da parte di Germania e Unione Sovietica nel 1939, la tragedia del massacro di Katyn del 1940, la rivolta del ghetto di Varsavia, la rivolta di Varsavia.

La rivolta di Varsavia:
Dall'altra parte della Vistola l'armata rossa aspettava e guardava che i tedeschi che massacravano i polacchi e distruggevano completamente la citta'.
Peggio di arrendersi e abbandonare la propria anima.
Mai avete perso l'anima.
La Polonia non si arrende, non si piega, non si distrugge.
Nel 1979 davanti a Giovanni Paolo II un milione di persone, uomini, donne e bambini,non chiesero ricchezza o benessere, ma gridarono vogliamo Dio.
Vogliamo Dio.
Insieme con Giovanni Paolo II i polacchi hanno rinforzato la loro identita' con Solidarnosc, e la Polonia ha vinto e sempre la Polonia vince.

Una Polonia forte e' una benedizione per l'Europa.
Un Europa forte e' una benedizione per il mondo intero.

Ci sono pericoli per la sicurezza, li vediamo, e dobbiamo vincerli.
C'e' una ideologia, il terrorismo.
La Russia deve smettere di destabilizzare l'Ucraina, la Siria.
Dobbiamo lottare contro chi vuole distruggere i nostri valori.

Non dimentichiamo chi siamo''
(....)


Confederazione di Targowica- Collaborazionisti- Il passato che si ripete.

La Confederazione di Targowica (in polacco: Konfederacja targowicka) fu una confederazione di magnati polacco-lituani, avvenuta il 27 aprile 1792 a San Pietroburgo su impulso dell'Imperatrice Caterina II di Russia. La confederazione si oppose alla Costituzione Polacca di Maggio che era stata adottata dal Sejm, specialmente nelle disposizioni che limitavano i privilegi della szlachta (nobiltà). Il testo dell'atto fondante la confederazione fu scritto dal generale russo Vasilij Stepanovič Popov, capo dell'ufficio del principe Grigorij Aleksandrovič Potëmkin. Il 14 maggio 1792 la stipula del patto fu annunciata in una piccola città in Ucraina dai membri repubblicani. Dopo di ciò, il 18 maggio, due eserciti russi entrarono in Polonia, dando inizio a una nuova guerra senza dichiararla.

Le forze della Confederazione di Targowica sconfissero le forze leali alla Confederazione Polacco-Lituana, il Sejm e il re Stanislao II Augusto Poniatowski nella guerra in difesa della costituzione. La loro vittoria precipitò la seconda spartizione della Polonia e pose i presupposti della terza spartizione e della dissoluzione finale della confederazione nel 1795. Questo risultato giunse sorprendente a molti dei confederati, che volevano solamente riportare in essere lo status quo ante e non si aspettavano che il rivesciamento della Costituzione Polacca avrebbe causato queste conseguenze.

https://it.wikipedia.org/wiki/Confederazione_di_Targowica

La storia si ripete.
A Novembre del 2017  6 eurodeputati della PO hanno votato per le sanzioni contro la Polonia.
Per il 45% dei polacchi (sondaggio) questi eurodeputati sono ''venduti'' (TARGOWICY)
La euro deputata Roza Thun non si e' fermata qui, la scorsa settimana sul canale tedesco-francese ARTE ha partecipato ad un reportage dove dice che la Polonia ha intrappreso la strada che porta alla dittatura!

A seguito della dichiarazione dell'euro-deputato di PIS Ryszard Czarnecki riguardo la euro-deputata di PO Róża Maria Barbara Gräfin von Thun und Hohenstein, che ha comparato il comportamento della Thun alla tradizione delle collaborazioni con i nazisti durante la seconda guerra mondiale, ieri 7/02 Czarnecki e' stato rimosso dalla carica di vice-presidente del Parlamento Europeo con 447 voti a favore e 196 contrari.
La votazione e' stata fatta a scrutinio segreto come richiesto dagli euro-deputati di PO e PSL.
Il PE si e' compromesso totalmente cambiando le regole sulla votazione la sera prima del voto, e per la prima volta non era ammesso il voto di astensione.
Alla faccia della democrazia !

A Gennaio 2020 la storia si e' ripetuta: 18 euro-deputati eletti in Polonia hanno votato a favore di sanzioni economiche contro la Polonia per la violazione dello stato di diritto.

martedì 17 settembre 2019

80mo ANNIVERSARIO ATTACCO SOVIETICO ALLA POLONIA: 17 SETTEMBRE 1939




80 anni fa, il 17 Settembre 1939 l'Unione Sovietica attacco' la Polonia alle spalle mentre si stava difendendo dall'aggressione tedesca iniziata il 1 Settembre 1939 quando scoppio' la II Guerra Mondiale.

La Germania nazista di Hitler aveva attaccato la citta' di Wieluń durante la notte bombardandola durante il sonno, e distruggendo il 70-75% della citta'.
Con il bombardamento di Wieluń prima e l'attacco a Westerplatte inizio' la II Guerra Mondiale.

La Polonia, alleata di Francia e Gran Bretagna, stava cercando di fermare la guerra lampo di Hitler contro la Polonia, cercando di resistere in attesa dell'intervento degli alleati che avrebbero dovuto intervenire in soccorso della Polonia.

La Polonia non si aspettava l'attacco dell'URSS, infatti aveva un patto con l'Unione Sovietica di non aggressione reciproca del 1932.

Germania e Unione Sovietica si erano gia' accordati il 23 Agosto 1939 con il Patto Molotov-Ribbentrop per spartirsi la Polonia.

Conseguenza dell'aggressione dell'Unione Sovietica fu il massacro di Katyń iniziato nell'Aprile del 1940 per ordine di Stalin furono uccisi 22.000 ufficiali polacchi nella foresta di Katyń con un colpo di  pistola in testa sparati da dietro da parte dell' NKVD.
Stalin voleva vendicarsi della sconfitta nella Battaglia di Varsavia (Miracolo della Vistola- Cud nad Wisłą) del 1920, dove i polacchi fermarono l'avanzata del comunismo in Europa il 15 Agosto 1920.
La Germania nazista scopri le fosse comuni e denuncio' il 13 Aprile 1943 il massacro dell'ufficiali polacchi operato da Stalin.
Solo nel 1990 il presidente Gorbaciov ammise le responsabilita' sovietiche nel massacro di Katyń.

Altra conseguenza dell'aggressione sovietica furono le enormi deportazioni di cittadini della Polonia verso Siberia,  Kazakistan, Uzbekistan.
Si parla di 1.300.000 polacchi deportati in 4 deportazioni di massa  ( 330.000 persone in Kazakistan) iniziate il 10 Febbraio 1940 fino al Giugno 1941, quando la Germania inizio' la campagna di Russia dichiarando guerra all'URSS.
Molti di questi deportati morirono durante il trasferimento verso l'oriente.

I soldati sovietici lasciarono la Polonia solamente 54 anni dopo: il 16 Settembre 1993.


Il film ''Katyń'' (2007) del regista Andrzej Wajda, figlio di un generale ucciso proprio a Katyń.



Sotto la ballata di Jacek Kaczmarski ''Ballada Wrześniowa''
Sopra invece il monumento in onere delle vittime di Katyń nella citta' di New Jersey.















giovedì 29 agosto 2019

Omelia del Vescoco di Cracovia in occasione del 75mo Anniversario della Rivolta di Varsavia del 1944

Bellissima omelia del vescovo di Cracovia Marek Jędraszewski durante la Santa Messa che commemorava la Rivolta di Varsavia (1 Agosto 1944- 2 Ottobre 1944)
Sotto la mia traduzione.




''Dio ha guidato il popolo ebraico dalla terra egiziana, terra pagana, da schiavi verso la Terra Promessa e verso la liberta'.
Il viaggio e' stato interrotta con sorpresa, Dio ha chiesto al popolo ebraico che venga costruita la tenda dell'incontro, affinche' all'interno del popolo ebraico ci sia il segno della presenza di Dio.
Sotto la tenda ci sia l'arca dell'Alleanza e le due pietre che riportavano i 10 Comandamenti.

Dio ha scelto i tempi per il ritorno del popolo ebraico verso la Terra Promessa e la liberta'
Dio e' la vita del suo popolo.

Prima di entrare nella basilica, alle 17 ci siamo fermato per 5 minuti fuori dalla Cattedraele: questo e' stato nostro tempo sacro per ricordare cosa e' successo 75 anni fa.


Questo e' un tempo sacro, un sacro ricordo della Rivolta di Varsavia, della rovina civile.

Noi siamo i vigili (le sentinelle) di questo ricordo.
Sono rimasti pochi di quelli che si sono ribellati.

Questo ricordo che c'e' e che e' dovere.



Proviamo a capire il senso della Rivolta di Varsavia: non doveva essere solo senso militare.
Era ricordare il nostro paese, provare a liberare la nostra capitale.

Volevamo essere i proprietari della nostra capitale, volevamo essere i  proprietari della Polonia.
La canzone ''Bambini di Varsavia'' scritta gia' il 1 Agosto 1944 dava quanto era atteso.
''Bambini di Varsavia andiamo a batterci
Andiamo insieme verso la vittoria.
Andiamo in guerra per ogni tua pietra diamo il sangue per te
Andiamo insieme verso la vittoria
Bambini di Varsavia andiamo a batterci''

E sono andati...

''Oggi vado a combattere mamma''
Stepanski scrisse questa canzone.
Credevano nella Polonia e credono nella Polonia.

Il saluto di Gesu' con la sua Mamma, come il saluto di questi giovani che andavano a battersi.

All'inizio pensavano che sarebbe arrivato un aiuto in loro soccorso.
Varsavia e' libera, bianco e rossa.
Bianco e rosso simboli della Polonia intera, che desidera la liberta'

Bisognava avere un anima di acciaio per lottare.. ..e l'aiuto non arrivava.
L'armata rossa si stava avvicinando a Varsavia, ma ad un certo momento si e' fermata.

''Ti aspettiamo peste rossa.
Non per  noi soldati, per i nostri feriti, per i bambini, le mamme che allattano.
Ti aspettiamo.
Tu hai paura di noi, peste rossa.
Di la' della Vistola non fai niente: puoi aiutarci, poi aspettare come stai facendo.
La morte non e' terribile, noi sappiamo morire''
Una Polonia vittoriosa rinascera' su queste ceneri e su queste terre tu non avrai possesso peste rossa.

Su questa terra tu noi passerai peste rossa.

 L'armata rossa, come sappiamo, arrivo solo a meta' Gennaio 1945.

Nel frattempo dopo il 2 Ottobre 1944 inizio la marcia degli abitanti di Varsavia che dovevano lasciare la citta', dopo 63 giorni di eroica lotta.

10 passi figlio, bisognava andare, lasciare Varsavia era obbligatorio.
Il viaggio verso Pruskow era forzato.
Ancora 10 passi per il tuo papa' morto in guerra,
10 passi per la nonna morta in cantina
ancora un passo figlio....

Grazie al loro sacrificio e' rinata una nuova Polonia.
Per la rinascita abbiamo dovuto aspettare molto: prima il 1989.
Per fortuna sulla nostra terra non passa piu' la peste rossa.
Non c'e' piu' una peste rossa,
Ma c'e' una pesta neo-maxista, non rossa, ma arcobaleno.

Quando l'impero Romano era fondato sulla legge, una novita'.
Era nato una massima ''dove c'e' la piu' grande legge, c'e' anche la piu' grande ingiustizia''
Quando alla base della legge non c'e' Dio, la legge si puo' manipolare in modo evidente.

La piu' grande tolleranza e' una tolleranza inesistente.
Tolleranza e' usata come arma contro la Chiesa, contro i valori e simboli della Chiesa.

I piu' grandi simboli: la Madonna di Czestochowa, sono stati profanati e ultimamente anche il simbolo della Polonia Combattente (Polska Walcząca)

Il cardinale conclude l'omelia:
''SII FEDELE, VAI''  (Z.Herbert, Sign.Cogito) ''

Qui sotto la canzone: 
''Dziś idę walczyć, Mamo!"
e  ''Warszawskie dzieci''





lunedì 5 agosto 2019

Repubblica e Fatto Quotidiano scrivono lo stesso articolo sulla Polonia

La Repubblica e il Fatto Quotidiano scrivono lo stesso articolo sulla Polonia.

Qui l'articolo di Repubblica scritto da Andrea Tarquini.

Qui invece l'articolo del  Fatto Quotidiano scritto da  Luisiana Gaita.


1- L'archivescovo di Cracovia ha parlato della peste arcobaleno durante l'omelia per la commemorazione durante il 75mo anniversario della Rivolta di Varsavia del 1.08.1944 nella cattedrale di Cracovia.
Entrambi scrivono che il vescovo ne ha parlato in diversi discorsi commemorativi.
A questo punto o il Fatto quotidiano ha copiato Repubblica, oppure hanno la stessa fonte dalla quale si rifanno per scrivere i loro articoli spazzatura: GW Gazeta Wyborcza !!??
GW il quotidiano anti-polacco finanziato direttamente da Soros.

2- Entrambi prendono di riferimento un certo Bartosz Staszewski, uno che ha commesso reato di villipendio contro la bandiera polacca (reato in Polonia)

3- Negli articoli mancano ovviamente gli attacchi contro la Chiesa Cattolica negli ultimi mesi sono stati feriti diversi preti, per esempio da esponenti lgbt a Stettino che volevano  celebrare un matrimonio gay tra di loro in chiesa.

4- Al Parlamento Europeo PIS e LEGA  non sono insierme.
PIS fa parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti, insieme a Fratelli d'Italia e non alla Lega.
Lega fa parte invece del gruppo ''Alleanza Europea dei Popoli e delle Nazioni'' con FN e AfD.
Ma per Repubblica e Fatto Quotidiano PIS e LEGA collaborano !!

5- Entrambi danno per certo (gia' deciso) che le elezioni parlamentari saranno il 13 Ottobre.
Il Presidente Duda ha proposto questa data alla commissione elettorale che deve confermare la data.
Repubblica e Fatto Quotidiano a quanto pare hanno avuto la conferma prima del Presidente Duda.

6- Entrambi chiamano erroneamente l'esercito nazionale polacco (AK-Armia Krajowa) partigiani.
Partigiani erano quei polacchi che hanno combattuto alleati con l'armata rossa nell'Armia Ludowa (Esercito popolare) come  Zygmunt Berling
AL e AK non sono la stessa cosa. 
Armia Krajowa invece era l'esercito nazionale polacco dello stato segreto polacco (państwo podziemne )

Qui sotto la fine che ha fatto la statua di Berling il 4.08.19




7- Le lobby omossesuali sono cosi liberali che vogliono imporre la loro teoria a tutti.
Dove e' la liberta' ?

8- La definizione di ''nazisti'' riferita ai tedeschi che occupavano la Polonia.
I campi di sterminio nazisti cosi diventano campi di sterminio polacchi, trovandosi nell'attuale  Polonia, che dal 1939 era stata occupata dalla Germania nazista.
Invece erano campi di sterminio tedeschi (German death camps) 



Qui invece sotto la bellissima omelia del vescovo di Cracovia durante la Santa Messa nella cattedrale di Cracovia in memoria delle vittime della Rivolta di Varsavia (1.08.1944- 2.10.1944) durata ben 63 giorni dove la capitale polacca era stata liberata dall'occupante tedesco.
You tube ha censurato lo stesso video pubblicato da Radio Maryja !!
Viva la liberta' di parola !







Qui l'articolo di Repubblica:
 
 BERLINO. Nuovo, gravissimo attacco della gerarchia apostolica polacca contro la comunità Lgbt simbolo di libertà difeso dalla società civile. Nell´anniversario dell'eroica insurrezione partigiana di Varsavia, schiacciata dalla Wehrmacht e conclusasi con la distruzione totale della splendida capitale polacca per ordine di Hitler, uno tra i massimi esponenti della conferenza episcopale polacca, l´arcivescovo di Cracovia Marek Jedraszewski, in diversi discorsi commemorativi ha scandalosamente paragonato la comunità e la cultura Lgbt alla "peste nera" e la ha accostata in paragoni impliciti ma chiari ai danni orrendi causati alla nazione polacca dall´occupazione nazista e poi dal comunismo.

L'esternazione dell´arcivescovo conferma indirettamente che la diffamazione degli omosessuali di ogni sorta sarà il tema-chiave della propaganda elettorale del partito sovranista PiS (Prawo i Sprawiedlywosc, Diritto e Giustizia, alleato di Salvini in Europa) alle prossime elezioni legislative polacche previste dal capo dello Stato Anrzej Duda per il 13 ottobre. Sarà dunque una scadenza-chiave per i valori costitutivi dell´Unione europea.

Ecco le citazioni testuali dell'arcivescovo: "Non esiste piú un'epidemia e piaga rossa (definizione negativa dei decenni della dittatura comunista serva della potenza coloniale occupante sovietica in Polonia, ndr) ma ne sta nascendo una nuova, quella creata dalla cultura degli Lgbt e delle bandiera arcobaleno, minaccia per i valori e per la solidità sociale e familiare della nostra nazione“.

Non è finita: l´arcivescovo ha definito la "piaga Lgbt e arcobaleno" come "un nuovo volto della minaccia bolscevica alla nostra nazione e ai nostri valori", perché "chiunque promuova o difenda l´ideologia Lgbt nega la dignità della società della famiglia e di valori e tradizioni della nazione, come in una nuova e ancor piú minacciosa sfida bolscevica alla nostra identità".

Riferendosi esplicitamente alla memoria dell´eroismo di partigiani e soldati polacchi contro i nazisti, egli ha esortato a "difendere contro la nuova minaccia comparabile al bolscevismo il diritto alla vita e alla dignità di un uomo e di una donna che costruiscono una famiglia per fare figli per la patria".

 Bartosz Staszewski, uno tra i massimi leader della società civile Lgbt in Polonia, ha subito reagito denunciando "la vergognosa atmosfera di pogrom che chiesa cattolica e PiS stanno creando nella Polonia", la quale nelle sue realtà urbane e giovani è profondamente aperta al mondo moderno, globale ed europeista. E ha aggiunto: "In passato il capro espiatorio di ogni intolleranza erano gli ebrei, ora tocca agli Lgbt, occorre lottare oggi come in passato“.

 

Qui l'articolo del Fatto Quotidiano:

“Non esiste più un’epidemia e piaga rossa (il riferimento è alla dittatura comunista, ndr) ma ne sta nascendo una nuova, quella creata dalla cultura degli Lgbt e delle bandiera arcobaleno, minaccia per i valori e per la solidità sociale e familiare della nostra nazione”. Sono le parole dell’arcivescovo di Cracovia, Marek Jedraszewski pronunciate durante il suo discorso in occasione dell’anniversario dell’insurrezione partigiana di Varsavia contro i nazisti, conclusasi con la distruzione della capitale polacca. Un duro attacco, l’ennesimo, contro il movimento Lgbt. Un attacco che ha anche una valenza politica. I diritti degli omosessuali e, dall’altra parte, la loro negazione sono infatti uno dei temi più caldi della propaganda elettorale in vista delle prossime elezioni legislative, che si svolgeranno in Polonia il prossimo 13 ottobre. Basti pensare che, tra giugno e luglio, in almeno una ventina di città polacche, ci sono state marce in difesa dei diritti Lgbt. Una risposta al clima di intimidazione contro la comunità gay, lesbica, bisessuale e transgender.
LE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO – L’ultimo esempio è stato, appunto, il discorso dell’arcivescovo di Cracovia, uno dei massimi esponenti della conferenza episcopale polacca, che in diversi discorsi commemorativi ha paragonato la comunità e la cultura Lgbt anche alla ‘peste nera’. Jedraszewski ha definito la “piaga Lgbt e arcobaleno” come un nuovo volto della minaccia bolscevica “alla nostra nazione e ai nostri valori”. “Chiunque promuova o difenda l’ideologia Lgbt – ha detto – nega la dignità della società della famiglia e di valori e tradizioni della nazione, come in una nuova e ancor più minacciosa sfida bolscevica alla nostra identità”. L’arcivescovo ha poi esortato a difendere “contro la nuova minaccia” il diritto alla vita e alla dignità di un uomo e di una donna “che costruiscono una famiglia per fare figli per la patria”.
LA PROPAGANDA POLITICA – Le dichiarazioni di Jedraszewski non fanno che confermare il clima esasperato dalla propaganda del partito sovranista PiS (Prawo i Sprawiedlywosc, Diritto e Giustizia, alleato di Salvini in Europa). Il partito ha già impostato la campagna elettorale per le europee di maggio su queste idee ed ora sta facendo lo stesso in vista del voto di ottobre. Tanto da spingere Bartosz Staszewski, uno dei leader della società civile Lgbt in Polonia, a denunciare “la vergognosa atmosfera di pogrom che chiesa cattolica e PiS stanno creando nella Polonia”. “In passato – sono le sue parole – il capro espiatorio di ogni intolleranza erano gli ebrei, ora tocca agli Lgbt, occorre lottare oggi come in passato”.
LA GUERRA PER I DIRITTI – I vescovi polacchi hanno preso posizione, dichiarando guerra nei mesi scorsi anche a Ikea. Il colosso svedese aveva infatti licenziato un dipendente che in azienda faceva propaganda alle sue idee, secondo cui era necessario “mandare al rogo tutti gli omosessuali”. Non solo. Decine di villaggi, comuni e assemblee regionali si sono dichiarati ‘liberi dall’ideologia Lgbt’. Ma la Polonia sta lottando, per dimostrare che non vuole tornare indietro. La società civile non ci sta. Tra i primi a denunciare la dichiarazione è stata la ong Campagna contro l’omofobia (Kph). A febbraio scorso, il sindaco liberal di Varsavia, Rafal Trzaskowski, ha appoggiato una dichiarazione contro ogni discriminazione omofoba e a giugno ha parlato al Gay Pride della città. La Polonia è divisa e deve combattere contro l’indifferenza di molti, mentre chi protesta deve fare i conti con il crescente clima di intolleranza. Solo poche settimane fa, a Białystok, nel nord della Polonia, in occasione di una dimostrazione, alcuni esponenti di movimenti di ultra destra hanno presso a calci e pugni alcuni ragazzi, attaccando anche la polizia che difendeva la manifestazione. A Varsavia un ragazzo è finito in ospedale con contusioni al viso, solo perché indossava una maglietta con un arcobaleno.

E adesso il gioco: trova le differenze.
Non ce ne sono !!!











martedì 4 giugno 2019

4.06.1989 PRIME ELEZIONI PARZIALMENTE LIBERE- WAŁESA NOME IN CODICE ''BOLEK"- 4.06.1992 NOCNA ZMIANA- CADUTA DEL PRIMO GOVERNO DEMOCRATICO

Lech Wałesa premio nome per la pace nel 1983 era un collaboratore dei comunisti.
E' stato dimostrato dall'Istituto di Memoria Nazionale -Instytut Pamięci Narodowej (INP) 
Dopo la morte dell'ex Ministro dell'Interno del periodo comunista Czesław Kiszczak, la vedova di lui aveva provato a vendere documenti segreti che l'ex-Ministro aveva nell'armadio.
Tra questi documenti anche la cartella TW-Bolek nella quale ci sono documenti firmati da Lech Wałesa che confermano la sua collaborazione con i comunisti tra il 1970 e il 1976.
I documenti sono stati fatti controllare da esperti che hanno confermato l'autenticita' della firma di Wałesa, che riceveva 500+ prima ancora che venisse introdotto (Marzo 2016) !

Nel 1990 Wałesa fu eletto Presidente della Repubblica Polacca, primo Presidente eletto in elezioni libere.
Il 4.06.1989 c'erano state le prime elezioni che pero' non si possono definire completamente democratiche, in quanto il Partito Comunista (Partito Operaio Unificato Polacco- Polska Zjednoczona Partia Robotnicza-PZPN) aveva diritto al 65% dei seggi della Camera.
Solidarność vinse le elezioni del 1989, prese 99 seggi su 100 al Senato, ma solo il 35% meno due seggi alla Camera.

Il 27 Ottobre 1991 ci furono le prime elezioni completamente libere.
L'esito delle elezioni parlamentari del 1991 qui: parlamento molto frammentato in molti piccoli partiti.

Durante la notte tra il 4.06 e il 5.06.1992 quando Premier era Jan Olszewski , primo premier eletto democraticamente in Polonia (Dicembre 1991-Giugno 1992) il premier venne sfiduciato su iniziativa del Presidente Wałęsa che temeva per il suo passato da collaboratore.
Infatti il Ministro dell'Interno Antoni Macierewicz aveva preparato la lista dei parlamentari, e dei ministri che durante il periodo comunista erano collaboratori dei servizi segreti comunisti (SB,UB)



Durante la notte il giovane Tusk (agente della Stasi , il cui partito era stato illegalmente finanziato dalla CDU tedesca di Kohl): ''facciamo i conti dei voti '', fu il regista del rovesciamento del governo Olszewski. 

13 DICEMBRE 1981- 13 DICEMBRE 2013 : DUE DATE MOLTO TRISTI PER LA POLONIA

13 Dicembre 1981 il generale Jaruzelski instituisce la legge marziale. Ricordo che il papa polacco Giovanni Paolo II su Telepace dalla fin...