venerdì 29 maggio 2020

POLONIA PRIMA IN UE NELLA LOTTA AL CORONA VIRUS- COVID 19


Polonia prima nella lotta contro il Covid-19 in Unione Europea.

Nella tabella che ha pubblicato il premier Mateusz Morawiecki su Facebook sono indicati in verticale (asse Y) il dato dei deceduti su milione di abitanti, in orizzontali (asse X) la perdita in percentuale del Prodotto Interno Lordo (PIL).

Qui la situazione attuale di positivi della Polonia per comunita' territoriale.


mercoledì 27 maggio 2020

CIRCO DELL'OPPOSIZIONE SULLE ELEZIONI PRESIDENZIALI



L'avvocato di Donald Tusk, Roman Giertych (vice-premier del governo Kaczynski 2006-2007, e presidente del partito Lega Famiglie Polacche LPR) consiglia il voto per Hołownia, perche' secondo i sondaggi ha piu' possibilita' di sconfiggere Andrej Duda al II turno.

Il Presidente del Senat Grodzki aveva promesso il 20/05 che questa settimana al Senato si sarebbe discusso e votato in modo da permettere il regolare svolgersi delle elezioni il 26 Giugno.
Ieri invece Grodzki ha rinviato tutto alla settimana prossima.
E probabilmente la settimana prossima rinviera' tutto alla settimana seguente fino al 30 giorno (come aveva fatto per elezioni previste per il 10 Maggio)

Questa sera ci sara' Donald Tusk a TVN.
Ricordiamo che prima delle elezioni previste per il 10 Maggio Tusk aveva dichiarato la sua non partecipazione al voto.
Tusk aveva deciso in pratica il boicottaggio di Kidawa Błonska, che fedele a Tusk aveva confermato la sua non partecipazione al voto.
Da Bruxelles (Tusk presidente del PPE) quindi partono le decisioni riguardo la Polonia.
E' una situazioni inaccettabile.

Oggi Kaczynski, Ziobro e Gowin, i tre leader della coalizione di Destra Unita (PiS) hanno confermato la loro volonta' di andare al voto il 26 Giugno.

Intanto il candidato di KO Trzaskowski invece di pensare alla citta' dove e' sindaco gira la Polonia per fare campagna elettorale.
La sua citta' e' l'ultima nel procedere le pratiche per i prestiti alle imprese in tempo di corona virus.


Trzaskowski che nel 2016 ha scritto al PE la risoluzione per sanzionare economicamente la Polonia togliendole i fondi strutturali ai quali ha diritto.
Trzaskowski nella risoluzione ha voluto collegare la violazione dello stato di diritto con l'erogazione dei fondi strutturali.
La violazione dello stato di diritto c'e' quando non governano in un paese dell'UE i liberali o i progressisti.






lunedì 25 maggio 2020

DUDA NOMINA NUOVO PRESIDENTE DELLA CORTE SUPREMA-SN


Il Presidente Duda ha nominato il nuovo Presidente della Corte Suprema-SN Małgorzata Manowska.
Il Presidente della RP ha la facolta' di scegliere il Presidente del SN tra i candidati che li vengono indicati dalla Corte Suprema.

Małgorzata Manowska aveva ricevuto 25 voti, mentre il piu' votato era stato il giudice 
Wróbel con 50 voti, candidato preferito dall'opposizione, ed espressione della casta dei guidici comunisti e post-comunisti.

 

Finalmente nella Corte Suprema potra' iniziare la decomunizzazione che fino ad oggi, ben quasi 31 anni dopo la caduta del muro di Berlino, non era ancora iniziata.

L'opposizione pretendeva di decidere il I Presidente del SN, secondo loro chi aveva preso piu' voti dovrebbe diventare Presidente del SN.
Non si capisce dove sia allora la prerogativa del Presidente della RP nello scegliere il I Presidente del SN.


Il candidato dell'Opposizione Andrzej Wróbel era stato nominato dal Presidente Komorowski su indicazione di PO e SLD al Tribunale Costituzionale.
Dimostrazione dell'incoerenza e falsita' dell'opposizione e di PO in particolare.
Anche TVN contesta la nomina del nuovo Presidente del SN.
Qui sotto il commento alla Costituzione degli esperti guiristi dell'opposizione e di TVN, dove indicano espressamente la priorita' del Presidente che puo' scegliere liberamente tra i candidati e non deve scegliere il candidato piu' votato, altrimenti che prerogativa avrebbe il Presidente della RP ?!

Gli esperti professori dell'opposizione Matczak (esperto per TVN) e Sadurski  si sono fatti fregare su twitter da un commento che accusava il Presidente Duda di aver violato diversi articoli di legge.
Gli articoli di legge pero' riguardavano la legge sull'aviazione e non il SN (Corte Suprema)









giovedì 21 maggio 2020

ANNA JANTAR : LEI SOLA ERA MUSICA

40 anni fa' (il 14 Marzo 1980)  Anna Jantar moriva a soli 29 anni nella tragedia aerea all'aeroporto di Varsavia-Okęcie.
Volevo scrivere questo articolo in coincidenza con l'anniversario della morte della cantante, ma non sono riusciuto.

Anna Jantar era partita il 27 Dicembre per un tour negli Stati Uniti e Canada, e dopo tre mesi stava ritornando in Polonia.
Aveva scambiato il suo biglietto aereo con qualcuno in modo da tornare anticipatamente a casa rispetto al resto del suo gruppo, in modo da riabbracciare prima la sua famiglia ed in particolare la figlia Natalia Kukulska, che da qualche giorno aveva compiuto 4 anni.



Anna Jantar aveva avuto una gravidanza complicata.
Il dottore durante una visita gli aveva consigliato di abortire, secondo lui il bambino sarebbe difficilmente sopravvissuto, e anche la vita della madre era in pericolo.
L'intervento si sarebbe dovuto tenere il giorno seguente.

Anna pianse tutta notte e insieme al marito prego' Dio per un miracolo che salvasse il bambino che aveva in grembo.
La mattina dopo decise che non avvrebbe mai accettato di abortire, nonostante sapesse a quali conseguenze sarebbe potuta andare incontro.

Qualche mese dopo il 3 Marzo 1976 alle 21.30 del Mercoledi Santo  nacque una bambina, alla quale Anna diede nome Natalia, dalla canzone ''Natalie'' di Gilbert Becaud.
Natalia Kukulska , come la madre e' cantante, e gia' da piccola incomincio' a cantare.



Natalia ricorda solamente l'atmosfera di nervosismo e il momento in cui la nonna strappo' dalle mani di Natalia il bouquet di fiori e lo getto' per terra.
Quando' fu fatta l'autopsia nelle mani di Anna Jantar venne ritrovato il rosario che stringeva.
Al funerale parteciparono 40 mila persone.


Fonte: Settimanale Sieci nr.11 (380) 2020

martedì 19 maggio 2020

TRZASKOWSKI NUOVO CANDIDATO #DUBLER2020

Trzaskowski e' il nuovo candidato della Coalizione Civica per le elezioni Presidenziali della Polonia.
E' stato scelto dal consiglio nazionale di Piattaforma Civica (PO) il 15 Maggio.
L'altro candidato Radosław Sikorski e' uscito un'altra volta sconfitto. 




La scelta di Trzaskowski e' una scelta per costringere il Presidente Duda al secondo turno, pero' Trzaskowski non e' un candidato che puo' inpensierire Duda al secondo turno.
Piu' pericolosi per Duda sarebbero Hołownia, oppure Kosiniak-Kamysz rispetto al sindaco di Varsavia.
Per cui per Duda non e' un problema la candidatura di Trzaskowski.
Trzaskowski appoggia apertamente  l'ideologia LGBT nella sua citta' (tram ugualianza, marce arcobaleno, carta lgbt, ostello per persone lgbt), pero' questi aspetti ultraliberali e progressisti non sono visti bene nel resto della Polonia che e' cattolica e legata alle tradizioni e contraria ai matrimoni omosessuali e alle adozioni per le coppie omosessuali.
Unioni civili, matrimoni ed infine adozioni per le coppie omossessuali fanno parte del piano del vice-sindaco di Varsavia Rabiej che a gradi vuole introdurre queste riforme per rendere la Polonia moderna, secondo lui.

Trzaskowski e' il sindaco di Varsavia da un anno e mezzo.
Ha vinto le elezioni come sindaco al primo turno con il 56,67% (505.187 voti) battendo Patrik Jaki, candidato di PiS.
In alcuni seggi a Varsavia sono risultati maggiori i voti rispetto agli elettori.
PO si era mobilitato per non perdere la capitale, spaventato dalla possibilita' che Jaki potesse mettere mano ai documenti riguardanti le privatizzazioni selvagge.
 
Delle promesse elettorali fatte nel 2018 ne ha realizzate solo 5 su 59.
Fino a qualche settimana fa aveva promesso che non si sarebbe candidato alle elezioni presidenziali, 
ma si sa che soprattutto tra l'opposizione la parola data non vale molto.
(come Biedron, altro candidato a Presidente, che aveva promesso in caso di elezione al PE di rinunciare alla carica, ovviamente non ha mai rinunciato).

E' stato precedentemente parlamentare europeo (2009-2014) , Ministro Amministrazione e Digitalizzazione (Dicembre 2013-Settembre 2014) e viceministro degli Esteri (dal Settembre 2014).

Ha scritto la mozione al PE per l'apertura della procedura di infrazione tramite l'articolo 7 per sanzionare la Polonia per violazione dello stato di diritto, Polonia teoricamente il suo paese !

Famoso per alcune sue dichiarazioni come:

- Perche' costruire il CPK, progetto megalomico secondo ''Czaskowski'' (HUB tra Varsavia e Łodz) quando tra qualche anno ci sara' l'aeroporto a Berlino !
- Per intitolare una strada a Lech Kaczynski, sindaco di Varsavia e Presidente della Polonia (2005-2010) bisogna aspettare che passino le elezioni ha detto ad inizio 2019.
Una strada a Varsavia era stata intitolata al presidente L.Kaczynski grazie alla decomunizzazione delle strade voluta dal governo di PIS, ma il sindaco Czaskowski ha annullato la decisione e ripristinato la denominazione ''Armia Ludowa''(esercito popolare, quello che insieme all'Armata Rossa dell'URSS aveva ''liberato la Polonia'' per poi sottometterla al comunismo e all'Unione Sovietica)
- Qualche giorno fa ha detto che quando diventera' Presidente della RP invitera' il futuro sindaco di Varsavia nella prima seduta della giunta comunale affinche' intitoli una strada all'ex-sindaco di Varsavia ed ex- Presidente della RP Lech Kaczynski.
Adesso che lui e' sindaco non lo puo' fare !
- Invece il sindaco di Danzica Adamowicz, abbandonato da PO prima del primo turno alle elezioni comunali del 2018 di Gdansk, e morto l'anno scorso ha gia' la sua strada nella capitale polacca.

- Domenica ha esordito spaventando i giornalisti della televisione pubblica TVP Info: ''Fate presto a farmi domande perche' vi sono rimaste poche settimane !''

Trzaskowski e' inoltre il sindaco della citta' che ha avuto nel mondo il piu' grande spargimento di scarichi di fognature in acque (fiumi, laghi, mari) a livello mondiale (fine Agosto 2019)
Nonostante questo i Verdi (Zieloni) polacchi non hanno alcun problema ad appoggiarlo alle elezioni presidenziali, nonostante l'anno scorso dopo la catastrofe ecologica nella Vistola non erano per niente contenti.
Semplicemente coerenza da parte dei Verdi !



La precedente candidata della Coalizione Civica Kidawa-Błońska, visti i sondaggi molto deludenti che la davano al 2%, e' stata costretta a rinunciare alla candidatura per essere sostituita dal candidato doppione Trzaskowski.
Sono venute alla luce tutte le contraddizioni della Coalizione Civica che dicevano di buste assassine, voto pericoloso, governo che vuole assolutamente far votare i polacchi in tempo di epidemia: erano solo scuse per non permettere il voto e poter sostituire la candidata. 

Grazie alla ostruzione del Senato che ha tenuto la legge per ben 29 giorni (sui 30 possibili) nella sua aula parlamentare senza procedere al voto non e' stato possibile rispettare la data che il Presidente del Sejm Witek aveva indicato, ovvero il 10 Maggio. 

PO infine dovra' affrontare il problema del rimborso elettorale che non potra' riguardare due candidati, ma uno solo ! 

Qui la foto della candidata a Presidente Małgorzata Kidawa Błońska rimasta sola nel momento in cui annuncia la rinuncia alla candidatura a Presidente della Polonia.

venerdì 15 maggio 2020

CENTENARIO NASCITA GIOVANNI PAOLO II: 18 MAGGIO 1920- 18 MAGGIO 2020


Città del Vaticano
4 maggio 2020
Per il centenario della nascita
del Santo Papa Giovanni Paolo II
(18 maggio 2020)

Il 18 maggio si celebrerà il centenario della nascita di Papa Giovanni Paolo II nella piccola città polacca di Wadowice.

La Polonia, divisa e occupata dai tre imperi vicini – Prussia, Russia e Austria –per oltre un secolo, riconquistò l’indipendenza dopo la prima guerra mondiale. 

Fu un evento che suscitò grandi speranze, ma che richiese anche grandi sforzi, visto che lo Stato che si riprendeva sentiva costantemente la pressione di entrambe le potenze – Germania e Russia.
In questa situazione di oppressione, ma soprattutto di speranza, crebbe il giovane Karol Wojtyła, che purtroppo perse molto presto la madre, il fratello e infine il padre, al quale doveva la sua profonda e fervente devozione.
L’attrazione particolare del giovane Karol verso la letteratura ed il teatro, lo portarono dopo la laurea allo studio di queste materie.
“Per evitare di essere deportato in Germania per i lavori forzati, nell’autunno del 1940 iniziò a lavorare come operaio fisico nella cava associata alla fabbrica chimica Solvay” (Cfr. Giovanni Paolo II, Dono e mistero).
“Nell’autunno del 1942, prese la decisione definitiva di entrare nel Seminario di Cracovia, organizzato segretamente dall’arcivescovo di Cracovia Sapieha nella sua residenza.
Già da operaio iniziò a studiare teologia su vecchi libri di testo, per poter essere ordinato sacerdote il 1̊ novembre 1946” (Cfr. Ibid.).
Tuttavia, imparò la teologia non solo dai libri, ma anche traendo utili insegnamenti dal contesto specifico in cui lui ed il suo Paese si trovavano.
Questo sarebbe stato un tratto peculiare che avrebbe contraddistinto tutta la sua vita ed attività. Impara dai libri, ma vive anche di questioni attuali che lo tormentano.
Così, per lui da giovane vescovo – dal 1958 vescovo ausiliare e dal 1964 arcivescovo di Cracovia – il Concilio Vaticano II fu la scuola di tutta la sua vita e del suo lavoro.
Le importanti questioni che emersero, soprattutto quelle relative al cosiddetto Schema XIII – la successiva Costituzione Gaudium et Spes – furono le sue domande personali.
Le risposte elaborate al Concilio mostrarono l’indirizzo che avrebbe dato al suo lavoro prima da vescovo e poi da Papa.

Quando il 16 ottobre 1978 il cardinale Wojtyła fu eletto Successore di Pietro, la Chiesa si trovava in una situazione drammatica. 

Le deliberazioni del Concilio furono presentate in pubblico come una disputa sulla fede stessa, che sembrava così priva del suo carattere di certezza infallibile e inviolabile.
Per esempio, un parroco bavarese descrisse questa situazione con le seguenti parole: “Alla fine siamo caduti in una fede sbagliata”.
Questa sensazione che nulla fosse certo più, che tutto potesse essere messo in discussione, fu ulteriormente alimentata dal modo in cui fu condotta la riforma liturgica.
Alla fine sembrava che anche nella liturgia tutto si potesse creare da solo.
Paolo VI condusse il Concilio con vigore e decisione fino alla sua conclusione, dopo la quale affrontò problemi sempre più difficili, che alla fine misero in discussione la Chiesa stessa.
I sociologi dell’epoca paragonavano la situazione della Chiesa a quella dell’Unione Sovietica sotto Gorbaciov, dove nella ricerca delle riforme necessarie l’intera potente immagine dello Stato sovietico alla fine crollò.
Così, dinnanzi al nuovo Papa si presentò di fatto un compito assai arduo da affrontare con le sole capacità umane.
Dapprincipio, però, si rivelò in Giovanni Paolo II la capacità di suscitare una rinnovata ammirazione per Cristo e per la sua Chiesa. 
In principio furono le parole pronunciate per l’inizio del suo pontificato, il suo grido: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!” 
Questo tono caratterizzò tutto il suo pontificato rendendolo un rinnovatore e liberatore della Chiesa. Questo perché il nuovo Papa proveniva da un Paese dove il Concilio era stato accolto in modo positivo.
Il fattore decisivo non fu quello di dubitare di tutto, ma di rinnovare tutto con gioia.
Nei 104 grandi viaggi pastorali che condussero il Pontefice in tutto il mondo, predicò il Vangelo come una notizia gioiosa, spiegando così anche il dovere di ricevere il bene e il Cristo.
In 14 encicliche presentò in modo nuovo la fede della Chiesa e il suo insegnamento umano. Inevitabilmente, quindi, suscitò opposizione nelle Chiese d’Occidente piene di dubbi.
Oggi mi sembra importante indicare il centro giusto dal quale leggere il messaggio contenuto nei diversi testi, il quale si pose all’attenzione di noi tutti nell’ora della sua morte.
Papa Giovanni Paolo II è morto nelle prime ore della Festa della Divina Misericordia istituita da lui stesso.

Vorrei inizialmente aggiungere qui una piccola nota personale che ci mostra qualcosa di importante per comprendere l’essenza e la condotta di questo Papa.
Fin dall’inizio, Giovanni Paolo II rimase molto colpito dal messaggio della suora di Cracovia Faustina Kowalska, che aveva presentato la misericordia di Dio come il centro essenziale di tutta la fede cristiana e aveva voluto istituire la festa della Divina Misericordia. 

Dopo le consultazioni, il Papa previde per essa la Domenica in albis.
Tuttavia, prima di prendere una decisione definitiva, chiese il parere della Congregazione per la Dottrina della Fede per valutare l’opportunità di tale scelta.
una risposta negativa ritenendo che una data così importante, antica e piena di significato come la Domenica in albis non dovesse essere appesantita da nuove idee.
Per il Santo Padre, accettare il nostro “no” non fu certo facile.
Ma lo fece con tutta umiltà e accettò il nostro secondo “no”.
Infine, formulò una proposta che pur lasciando alla Domenica in albis il suo significato storico, gli permise di introdurre la misericordia di Dio nel suo nella sua accezione originale.
Ci sono stati spesso casi in cui rimasi impressionato dall’umiltà di questo grande Papa, che rinunciò alle sue idee favorite quando non c’era il consenso degli organi ufficiali, il quale – secondo l’ordine classico delle cose – si doveva chiedere.
 
Quando Giovanni Paolo II esalò l’ultimo respiro in questo mondo, si era già dopo i primi Vespri della Festa della Divina Misericordia.
Ciò illuminò l’ora della sua morte: la luce della misericordia di Dio rifulse sulla sua morte come un messaggio di conforto. 
Nel suo ultimo libro, Memoria e identità, apparso quasi alla vigilia della sua morte, il Papa presentò ancora una volta brevemente il messaggio della misericordia divina.
In esso egli fece notare che suor Faustina morì prima degli orrori della seconda guerra mondiale, ma aveva già diffuso la risposta del Signore a questi orrori.  

“Il male non riporta la vittoria definitiva! 

Il mistero pasquale conferma che il bene, in definitiva, è vittorioso; che la vita sconfigge la morte e sull’odio trionfa l’amore”.
 
Tutta la vita del Papa fu incentrata su questo proposito di accettare soggettivamente come suo il centro oggettivo della fede cristiana – l’insegnamento della salvezza – e di consentire agli altri di accettarlo.
Grazie a Cristo risorto, la misericordia di Dio è per tutti. 
Anche se questo centro dell’esistenza cristiana ci è dato solo nella fede, esso ha anche un significato filosofico, perché – dato che la misericordia divina non è un dato di fatto – dobbiamo anche fare i conti con un mondo in cui il contrappeso finale tra il bene e il male non è riconoscibile. In definitiva, al di là di questo significato storico oggettivo, tutti devono sapere che la misericordia di Dio alla fine si rivelerà più forte della nostra debolezza.
Qui dobbiamo trovare l’unità interiore del messaggio di Giovanni Paolo II e le intenzioni fondamentali di Papa Francesco: Contrariamente a quanto talvolta si dice, Giovanni Paolo II non è un rigorista della morale. 
Dimostrando l’importanza essenziale della misericordia divina, egli ci dà l’opportunità di accettare le esigenze morali poste all’uomo, benché non potremo mai soddisfarlo pienamente.
I nostri sforzi morali vengono intrapresi sotto la luce della misericordia di Dio, che si rivela essere una forza che guarisce la nostra debolezza.
Durante il trapasso di Giovanni Paolo II, Piazza San Pietro era piena di persone, soprattutto di giovani, che volevano incontrare il loro Papa per l’ultima volta.
Non dimenticherò mai il momento in cui l’arcivescovo Sandri annunciò la scomparsa del Papa. Soprattutto non scorderò il momento in cui la grande campana di San Pietro rivelò questa notizia.
Il giorno del funerale del Santo Padre si potevano vedere moltissimi striscioni con la scritta “Santo subito”.
Fu un grido che, da tutte le parti, sorse dall’incontro con Giovanni Paolo II.
E non solo in Piazza San Pietro, ma in vari circoli di intellettuali si era discusso sulla possibilità di concedere a Giovanni Paolo II l’appellativo di “Magno”.

La parola “santo” indica la sfera divina, e la parola “magno” indica la dimensione umana.
Secondo i principi della Chiesa, la santità viene valutata sulla base di due criteri: le virtù eroiche e il miracolo.
Questi due criteri sono strettamente collegati tra di loro.
Il concetto di “virtù eroiche” non significa un successo olimpico, ma il fatto che quello che dentro e attraverso una persona è visibile non ha una fonte nell’uomo stesso, ma è ciò che rivela l’azione di Dio dentro e attraverso di lui.
Non si tratta di competizione morale, ma di rinunciare alla propria grandezza.
Si tratta di un uomo che permette a Dio di agire dentro di sé e quindi di rendere visibile attraverso di sé l’azione e la potenza di Dio.
Lo stesso vale per il criterio del miracolo.
Anche qui non si tratta di qualcosa di sensazionale, ma del fatto che la bontà guaritrice di Dio diventa visibile in un modo che supera le capacità umane.
Un santo è un uomo aperto, penetrato da Dio.
Un santo è una persona aperta a Dio, permeata da Dio.
Un santo è uno che non concentra l’attenzione su se stesso, ma ci fa vedere e riconoscere Dio.
Lo scopo dei processi di beatificazione e canonizzazione è proprio quello di esaminarlo secondo le norme della legge.
Per quanto riguarda Giovanni Paolo II, entrambi i processi sono stati eseguiti rigorosamente secondo le regole vincolanti.
Così ora egli si presenta davanti a noi come un padre che ci mostra la misericordia e la bontà di Dio.

È più difficile definire correttamente il termine “magno”.
Durante i quasi duemila anni di storia del papato, l’appellativo “Magno” è stato adottato solo con riferimento a due papi: a Leone I (440-461) e a Gregorio I (590-604).
La parola “magno” ha un’impronta politica presso entrambi, ma nel senso che, attraverso i successi politici, si rivela qualcosa del mistero di Dio stesso. Leone Magno, in una conversazione con il capo degli unni Attila, lo convinse a risparmiare Roma, la città degli apostoli Pietro e Paolo.
Senza armi, senza potere militare o politico, riuscì a persuadere il terribile tiranno a risparmiare Roma grazie alla propria convinzione della fede.
Nella lotta dello spirito contro il potere, lo spirito si dimostrò più forte.
 
Gregorio I non ottenne un successo altrettanto spettacolare, ma riuscì comunque a salvare più volte Roma dai Longobardi – anche lui, contrapponendo lo spirito al potere, riportò la vittoria dello spirito.
Quando confrontiamo la storia di entrambi con quella di Giovanni Paolo II, la somiglianza è innegabile.
Anche Giovanni Paolo II non aveva né forza militare né potere politico.
Nel febbraio 1945, quando si parlava della futura forma dell’Europa e della Germania, qualcuno fece notare che bisognava tener conto anche dell’opinione del Papa.
Stalin chiese allora: “Quante divisioni ha il Papa?” Naturalmente non ne aveva.
Ma il potere della fede si rivelò una forza che, alla fine del 1989, sconvolse il sistema di potere sovietico e permise un nuovo inizio. 

Non c’è dubbio che la fede del Papa sia stata un elemento importante per infrangere questo potere.
E anche qui possiamo certamente vedere la grandezza che si manifestò nel caso di Leone I e
Gregorio I.
La questione se in questo caso l’appellativo “magno” sarà accettato o meno deve essere lasciata aperta.
È vero che in Giovanni Paolo II la potenza e la bontà di Dio è diventata visibile a tutti noi.

In un momento in cui la Chiesa soffre di nuovo per l’assalto del male, egli è per noi un segno di speranza e di conforto.


Caro San Giovanni Paolo II, prega per noi!
Benedetto XVI

mercoledì 13 maggio 2020

PRESIDENTE DUDA CANTA PER #HOT16CHALLENGE2




Il Presidente Duda e' stato invitato a cantare per l'iniziativa #HOT16CHALLENGE2 che propone di raccogliere fondi per il sistema sanitario polacco in tempo di corona virus, e ha accettato con una esibizione di qualita' !

https://www.siepomaga.pl/hot16challenge

Il rapper Zeus che aveva invitato il presidente si e' rammaricato di averlo invitato,  non rendendosi conto di quanta pubblicita' ha ricevuto grazie al Presidente Duda, che invece di pubblicita' non ne ha bisogno.

La canzone cantata dal Presidente Duda ha avuto 4,8 milioni di visualizzazioni su youtube in un giorno, tante visualizzazioni come Dawid Podsiadło in 6 giorni !

Golec e Maryla Rodowicz hanno gia' risposto all'invito del Presidente Duda:





giovedì 7 maggio 2020

RINVIO ELEZIONI PRESIDENZIALI E DIBATTITO ELETTORALE



Ieri 6 Maggio alle 20,30 c'e' il stato il dibattito elettorale dei 10 candidati a Presidente della Polonia nello studio della televisione pubblica TVP.

I candidati a Presidente hanno risposto a 5 domande e una dichiarazione finale libera e avevano 1 minuto di tempo per rispondere alle singole domande del presentatore della televisione polacca.
I candidati per il momento sono 10.
- Il Presidente uscente Andrzej Duda e' il favorito, e diversamente dal suo predecessore Komorowski ha partecipato al dibattito gia' prima del primo turno.
- Małgorzata Kidawa-Błońska durante il dibattito leggeva il biglietto di appunti che aveva sul tavolino !
- Bosak e' risultato il vincitore del dibattito secondo molti osservatori, ma avra' poche possibilita' di arrivare al II turno.
- Kosiniak Kamysz che ha attaccato il Presidente Duda, ha subito il contrattacco del Presidente che gli ha ricordato la sua firma sulla legge per l'allungamento della vita lavorativa per uomini e donne fino a 67 anni.
- Robert Biedroń non ha saputo rispondere a molto domande rimanendo vago nelle risposte.
- Paweł Tanajno che nelle elezioni del 2015 ha preso lo 0,20 % (29.785 voti) avrebbe fatto piu' bella figura a non candidarsi ancora.

Ieri sera Jarosław Kaczyński e Jarosław Gowin si sono accordati e oggi hanno votato insieme al Sejm l'approvazione della legge per permettere il voto per corrispondenza.
Gowin ha vinto in quanto le elezioni non si terranno in Maggio, come aveva promesso.
Kaczyński ha vinto perche' Gowin non ha votato contro il governo, e non si e' aperta la crisi di governo, inoltre ha ottenuto il voto per corrispondenza che in tempo di epidemia e' la forma di voto piu' sicura.
Il SN (Corte Suprema) dovrebbe dichiarare nei prossimi giorni l'annullamento delle elezioni che il 10 Maggio non si possono tenere, e per cui il Presidente del Sejm Witek annunciera' una nuova data per nuove elezioni, alle quali possono partecipare nuovi candidati (che dovranno raccogliere 100 mila firme per potersi presentare alle elezioni)

Le opposizioni che chiedevano da almeno due mesi lo spostamento della data delle votazioni sono rimaste spiazzate e adesso sono senza argomenti visto che il voto e' stato spostato.
Il principale partito di opposizione: l'emmittente televisiva progressista TVN che ieri attaccava il governo perche' secondo loro voleva far votare i polacchi in tempo di epidemia, oggi invece attacca il governo perche' ha rinviato il voto e la democrazia e' in pericolo, e' la fine della democrazia.
Solo che l'opposizione e TVN hanno dichiarato la fine della democrazia e l'inizio della dittatura di Kaczyński gia' almeno un centinaio di volte tra il 2015 e il 2020 !



Da una parte il segretario di PO Budka e la candidata Kidawa-Błońska, il Presidente del Senat Tomasz Grodzki festeggiano il rinvio delle elezioni e dichiarano di aver vinto la battaglia sullo spostamento della data del voto, invece nello stesso partito Kamila Gasiuk Pihowicz dichiara l'inizio della dittatura di Kaczynski perche'ha deciso lui la data delle elezioni e non la Costituzione.
Al Senato la legge per il voto per corrispondenza e' rimasta per 29 giorni per poi essere bocciata.
Si sapeva gia' dall'inizio che l'avrebbero bocciata, bastava bocciarla subito e le elezioni si sarebbero potute tenere il 10 Maggio.

Le buste secondo la terza carica dello stato Tomasz Grodzki erano ''assassine'' in quanto secondo lui trasmettono il corona virus.
L'11 Maggio PO ha proposto la possibilita' di voto per corrispondenza: le buste adesso non sono piu' killer ! 

Se questa e' una opposizione responsabile ?
A me sembra una bazzelletta.

Biedroń chiede il Tribunale di Stato per i responsabili che non hanno permesso il voto.
Ma sono loro dell'opposizione che non volevano il voto e non collaborando non hanno permesso il voto  !









mercoledì 6 maggio 2020

VOTO DECISIVO SULLE ELEZIONI PRESIDENZIALI IN POLONIA


Oggi 6 Maggio 2020 e' in programma il voto al Sejm sulla forma delle votazioni per l'elezioni del Presidente della Repubblica Polacca.

Decisivo sara' il voto della formazione politica Porozumienie di Jarosław Gowin.
Porozumienie dispone 18 deputati e quindi e' decisiva nell'approvazione del voto per corrispondenza.
Poruzumienie fa parte della coalizione di Destra Unita che si e' presentata alla elezioni parlamentari dell'Ottobre 2019 con il simbolo di PIS.

Ieri il Senat che e' in mano all'opposizione ha bocciato la legge approvata dal Sejm 29 giorni fa (aveva 30 giorni al massimo per approvare o bocciare la legge)
Ha fatto il possibile per impedire il voto per corrispondenza nel data fissata dalla Presidente del Sejm Witek che e' il 10 Maggio.

Witek Lunedi 5 Maggio ha chiesto alla commissione elettorale se e' possibile organizzare per il 10 Maggio le elezioni in forma classica (al seggio elettorale)
La commissione elettorale nazionale ha risposto che e' troppo tardi.
Witek ha chiesto anche al TK la conferma che secondo la Costituzione puo' modificare la data delle elezioni da lei fissate per il 10 Maggio, rispettando sempre i termini indicati dalla Costituzione che indica che le elezioni del Presidente si devono tenere tra il 75mo e il 100mo giorno antecedente il termine di conclusione del mandato presidenziale del Presidente Duda che e' il 6 Agosto 2020.
Per cui ci sono altre due date possibili: Domenica 17 e Sabato 23 Maggio.

Dopo il 6 Agosto la Polonia rimarrebbe senza Presidente.

Il voto e' decisivo per il futuro della coalizione di governo.
PIS che il principale partito di maggioranza ha riferito che in caso di voto contrario dei deputati di Porozumienie si apre la possibilita' di elezioni anticipate, e i deputati di P. che non voteranno a favore della legge sul voto per corrispondenza sono saranno inseriti nelle liste elettorali di PIS.

Potrebbe ripetersi il ribaltone del 1992, dove i comunisti, post-comunisti, popolari di PSL di Pawlak fecero cadere il governo Olszewski grazie alla regia del Presidente Wałesa e al giovane Donald Tusk che fece la conta dei voti.

Durante la notte tra il 4.06 e il 5.06.1992 quando Premier era Jan Olszewski , primo premier eletto democraticamente in Polonia (Dicembre 1991-Giugno 1992) il premier venne sfiduciato su iniziativa del Presidente Wałęsa che temeva per il suo passato da collaboratore.
Infatti il Ministro dell'Interno Antoni Macierewicz aveva preparato la lista dei parlamentari, e dei ministri che durante il periodo comunista erano collaboratori dei servizi segreti comunisti (SB,UB).

Aggiornamento 7.05.2020
Il voto al Sejm e' stato  rinviato al 7 Maggio.
Nel frattempo ieri sera Jarosław Kaczyński e Jarosław Gowin si sono accordati sulle elezioni  presidenziali che saranno per corrispondenza (come voleva Kaczynski), pero' non saranno in Maggio come voleva Gowin.



lunedì 4 maggio 2020

INIZIA OGGI LA COSTRUZIONE DEL BALTIC PIPE

La ditta italiana SAIPEM (tramite la sua controllata inglese) ha vinto la costruzione del gasdotto BALTIC PIPE.

Norvegia, Danimarca e Polonia saranno unite con questo gasdotto lungo 275 km dalla Danimarca alla Polonia (foto: fonte norway.pgnig.pl)


  

1 Ottobre 2022 dovrebbe essere pronto il gasdotto e iniziare la fornitura di gas da parte della Norvegia e la Polonia sara' libera dal ricatto della Russia.

Nel 2001 l'ex-premier post-comunista (SLD, partito post-comunista) Leszek Miller aveva fermato la costruzione del Baltic Pipe.

PO-PSL nei loro 8 anni di governo 2007-2015 avevano rallentato la costruzione del rigassificatore di Świnoujście intitolato all'ex-presidente Lech Kaczyński, morto a Smoleńsk in Russia.
Anche la costruzione del rigassificatore era stata affidata a Saipem, in quel caso direttamente dalla ditta italiana Saipem, che consegno' l'opera con qualche anno di ritardo.
Si parlo' allora di un accordo tra il governo polacco filo russo e Saipem che aveva interessi in Russia.
Nessuno dei due avevano interesse di finire l'opera.

Solo dopo la vittoria di PIS alle elezioni presidenziali il 24/05/2015 prima e politiche ad Ottobre 15  l'opera fu completata.

La Polonia con il Baltic Pipe punta a diventare distributore di gas anche per i paesi confinanti del centro Europa, grazie allo sbocco sul Baltico.




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