La coalizione civica (KO) ha promesso 100 progetti da realizzare nei primi 100 giorni di governo.
Il governo Tusk III si e' insediato il 13 Dicembre 2023 e 100 giorni di governo sono gia' passati da quasi 2 mesi (22 Marzo 24) e il governo Tusk ha realizzato solamente 8 cose concrete nei primi 100 giorni di governo.
Tusk nel video sopra incolpa il presidente Duda, l'opposizione di PiS come causa del suo fallimento.
Uno dei punti che la Coalizione del 13 Dicembre e' riuscita a realizzare e' il finanziamento pubblico alle persone che chiedono la fecondazione artificiale, progetto realizzato grazie alla firma del presidente Duda-Juda, che ancora una volta ha tradito il suo elettorato.
Nei primi 100 giorni di governo Tusk ha fatto di tutto per assecondate le richieste della Germania :
- rinuncia ai risarcimenti di guerra per i danni tedeschi durante la II Guerra Mondiale
- rinuncia al CPK, centro logistico aeroportuale e infrastrutturale stradale e autostradale
- rinuncia alle centrali nucleari (ritardo nella consegna della prima centrale nucleare dal 2033 al 2040)
- rinuncia al porto di Świnoujście
- rinuncia alla via fluviale per il trasporto delle merci lungo il fiume Oder.
In cambio di questa politica filo-tedesca Tusk ha ottenuto dalla Commissione Europea lo sbocco dei fondi del PNRR (KPO)
Il governo Tusk ha inoltre riconosciuto il primato della legislazione europea sulla Costituzione polacca, illegalmente in quando nella Costituzione polacca e' scritto chiaramente che la Costituzione e' sopra qualiasi legge o trattato internazione.
Inoltre il governo Tusk ha deciso di partecipare alla procuratura europea.
Tusk vuole inoltre collaborare al progetto tedesco di scudo anti-missilistico, nonostante la Polonia stia gia' costruendo una difesa missilistica con la collaborazione di Usa e UK.
Infine Tusk adesso si definisce anti-russo e accusa Kaczyński e PiS di aver collaborato con la Russia di Putin.
In Sejm (Camera) il premier Tusk (provocando Jarosław Kaczyński) ha dichiarato di essersi incontrato con Putin tante volte come il presidente Lech Kaczyński, quando il presidente Kaczyński non si e' mai incontrato con Putin in un incotro bilaterale, mentre Tusk su volere della Germania ha iniziato nel 2008 il processo di RESET con la Russia, voluto dalla Germania che ha portato alla costruzione dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream II.
Per questa politica filo-russa da Febbraio 2022 il governo Morawiecki ha regalato tutti i carri armati che possedeva la Polonia all'Ucraina, con dotazione aggiuntiva di carburante gratis per aiutare Putin e la Russia ad invadere piu' facilmente l'Ucraina !
Tusk e la coalizione 13 Dicembre trattano i loro elettori come completamente stupidi : gli elettori di Tusk odiano talmente PiS e Kaczyński che hanno perso completamente la ragione.
13 Dicembre 1981 il generale Jaruzelski instituisce la legge marziale.
Ricordo che il papa polacco Giovanni Paolo II su Telepace dalla finestra del suo appartamento la sera del 24 Dicembre accese una candela come segno di vicinanza con la sua patria in un momento storico molto difficile.
Lo stesso gesto lo fece Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti d'America.
Per me che sono veneto il 13 Dicembre e' un giorno speciale in quanto e' Santa Lucia, secondo la traduzione veneziana, che porta regali ai bambini.
13 Dicembre 2023 ha giurato il governo Tusk III, la Coalizione del 13 Dicembre, che grazie alla maggioranza di seggi alla Camera ha impedito al partito vincitore delle elezioni del 15 Ottobre di formare un governo.
La Coalizione del 13 Dicembre e' composta di 3 coalizioni che si sono presentate separate alle elezioni parlamentari, e queste tre coalizioni sono composte in totale da una decina di partiti.
Il nuovo Ministro della Giustizia e Procuratore Generale e' Adam Bodnar, eletto senatore.
Per 8 anni (dal 2015 al 2023) l'opposizione di sinistra e liberale era contraria che una sola persona ricoprisse le cariche di Ministro della Giustizia e Procuratore Generale, chiedeva continuamente la separazione di queste due cariche, fino al 13 Dicembre..
Con il governo Tusk questa separazione non c'e' stata. COERENZA ZERO.
ll 20 Dicembre 2023 con un atto illegittimo la Coalizione del 13 Dicembre si e' presa la televisione pubblica, e come 42 anni fa in Polonia non c'e' stato il telegiornale.
La Coalizione del 13 Dicembre con una resoluzione parlamentare ha dato il ''potere'' al Ministro della Cultura di nominare i nuovi vertici della televisione pubblica, non rispettando l'iter legislativo che prescrive che sia introdotta una normale Legge (Sejm, Senat e firma del Presidente della Repubblica). Siccome la #Koalicja13Grudnia ha paura del veto presidenziale ha ben pensato di agire illegalmente.
La Coalizione del 13 Dicembre che continuamente si lamenteva per il non rispetto della Costituzione (secondo loro) da PIS nelle precedenti due legislature, ha violato in modo inequivocabile la Costituzione polacca.
Silenzio assordante ovviamente da parte dell'Unione Europeo, del Parlamento Europeo, della Commissione Europea della presidente Von Der Pfizer, dei media di lingua polacca (a capitale straniero e capitale polacco filo Tusk)
Solamente Tv Republika, la televisione TRWAM, radio Maryja, radio Wnet parlano della situazione pericolosa verso la quale sta andando la Polonia, sempre piu' vicina alla dittatura.
Il prossimo Giovedi 11 Gennaio ci sara' una grande manifestazione a Varsavia contro la dittatura di Tusk.
AGGIORNAMENTO DEL 15-01-24
Alla manifestazione hanno partecipato secondo gli organizzatori 300 mila persone, mentre secondo il comune di Varsavia circa 35 mila persone.
Secondo Onet (che fa parte del gruppo tedesco Ringier Axel Springer) 90-120 mila persone.
La manifestazione era stata indetta per Giovedi 11 Gennaio in quanto era giorno nel quale il Sejm doveva riunirsi per votare l'approvazione della Legge di Bilancio (il presidente Duda aveva posto il veto sul finanziamento della pseudo televisione pubblica illegale TvPO) che deve essere approvata entro fine Gennaio, altrimenti il Presidente della Repubblica dovra' sciogliere le camere e proclamare nuove elezioni parlamentari.
Oggi mi faccio avanti a voi qua, nel Parlamento, per espandere
sulla nostra posizione in certe materie di base che ritengo fondamentali
per il futuro dell’Unione europea. Non solo quello di Polonia, ma
proprio per il futuro della nostra intera Unione.
Primum, parlerò delle crisi davanti a cui si trova oggi L’Europa, e le quali dovremmo affrontare.
Secundum, parlerò degli standard e delle regole – che dovrebbero
sempre essere uguali per tutti – e del fatto che troppo spesso non è il
caso.
Tertium, presenterò un parere sulle regole secondo cui nessun
organo delle autorità pubbliche dovrebbe intraprendere delle azioni per
cui manchino delle basi legali.
Il quarto punto del mio discorso riguarderà la sentenza del
Tribunale costituzionale polacco – e quello che questa sentenza ed altre
sentenze simili comportano per l’Unione europea. E anche quanto
importante è la diversità ed il rispetto reciproco.
E poi, nel quinto punto presenterò la nostra veduta sul pluralismo costituzionale.
Poi indicherò i gravi rischi per tutta la società che sorgono
dall’applicazione della Corte di giustizia dell’Unione europea che si
verificano già in Polonia.
Finalmente, riassumerò tutte le conclusioni e guarderò con della il futuro, penso, con della speranza.
Partirò dalla questione fondamentale – dalle sfide decisive per
il nostro futuro condiviso. Onorevoli colleghi, le disuguaglianze
sociali, l’inflazione ed i crescenti costi della vita che colpiscono
tutti i cittadini europei, le minacce esterne, l’aumento del debito
pubblico, l’imigrazione irregolare e la crisi energetica che ingrandisce
le sfide della politica climatica contribuiscono alle tensioni sociali
ed allungano l’elenco dei gravi problemi.
La crisi del debito sovrano ci ha, per la prima volta dopo la
guerra, posto la domanda se siamo in grado di assicurare una vita
migliore alle generazioni successive.
Intorno alle nostre frontiere è presente sempre più tensione.
Nel Sud, la pressione di milioni di persone ha reso il bacino del
Mediterraneo un luogo tragico. All’Est, stiamo affrontando un’aggressiva
politica russa, che arriva persino a fare guerra per bloccare la scelta
della via europea tra i paesi nella nostra vicinanza.
Oggi ci troviamo di fronte ad un’enorme crisi associata al gas
ed all’energia. Il rapido aumento dei prezzi – causato, tra l’altro, da
azioni intenzionali di aziende russe – già oggi pone molte aziende in
Europa davanti alla scelta tra riduzioni di produzione e il
trasferimento di costi ai consumatori. La scala di questa crisi può già
nelle prossime settimane sconvolgere tutta l’Europa. Possono andare in
bancarotta tante imprese, e milioni di case, decine di milioni di
persone, possono trovarsi in povertà e scarsità a cause della crisi
associata al gas e l’aumento incontrollato dei costi in tutta l’Europa.Dobbiamo anche tenere presente il rischio dell’effetto domino – una crisi può causare in cascata degli altri crolli.
Ogni volta dico “noi” – perché non è possibile risolvere alcun
di questi problemi da soli. Non tutti di essi hanno avuto un impatto sul
mio paese in modo tanto drammatico quanto sulle altri paesi dell’Unione
europea. Ciò non cambia il fatto che li ritengo tutti problemi
“nostri”.
Ora dirò qualche parola sul contributo di Polonia al nostro progetto condiviso.
L’integrazione europea è per noi una scelta strategica e
civilizzatrice.Siamo qua, qua è il nostro posto, e non stiamo andando da
nessuna parte. Vogliamo rendere l’Europa di nuovo forte, ambiziosa e
coraggiosa. Per questo non guardiamo solo i profitti a breve termine, ma
anche quello che all’Europa possiamo dare.
La Polonia profitta dell’integrazione, soprattutto dello scambio
commerciale nel mercato comune europeo. Sono anche molto importanti i
trasferimenti di tecnologie ed i trasferimenti diretti. Ma la Polonia
non è entrata nell’Unione europea a mani vuote. Il processo
d’integrazione economica con l’Unione ha espanso le capacità operative
di aziende del mio paese, ma ha anche aperto delle possibilità enormi ad
aziende tedesche, francesi o olandesi. Gli imprenditori di questi paesi
profittano moltissimo dell’espansione dell’Unione.
Basta contare l’enorme deflusso di dividendi, profitti sugli
interessi ed altri strumenti finanziari dei paesi dell’Europa centrale,
quelli meno affluenti – all’Europa dell’Ovest, ai paesi più ricchi. Ci
auguriamo, però, che in questa collaborazione non vi siano dei perdenti,
ma soltanto dei vincitori.
È stata la Polonia ad essere la promotrice dell’ambizioso Fondo
europeo per la ripresa, per rendere la reazione di oggi alle sfide della
trasformazione climatica, energetica e post pandemica una reazione
adeguata alle esigenze. Perché la crescita economica sia forte e dia
della speranza dell’Europa, non lasciando soli ed indifesi contro la
globalizzazione milioni di bambini, donne e uomini. In queste materie
noi ed il Parlamento europeo parlavamo con una sola voce.
La Polonia sostiene fortemente il Mercato unico europeo. Vogliamo l’autonomia strategica per rafforzare i 27 paesi.
Pertanto la Polonia o la Germania, la Cechia e gli altri paesi
dell’Europa centrale promuovono delle soluzioni per aumentare la
competitività dell’economia europea nello spirito di tutela delle
quattro libertà fondamentali. La libertà di circolazione delle merci,
dei servizi, dei capitali e delle persone. Senza sostenere le attività
di rifugi fiscali – qualcosa che, purtroppo, alcuni paesi dell’Europa
dell’Ovest fanno ancora, depredando in questo modo i loro vicini.Sì, onorevoli colleghi – i rifugi fiscali tollerati nell’Unione europea sono la sequestrazione del denaro dai più ricchi.
È una cosa giusta? È qualcosa che ci aiuta a migliorare la vita della
classe media o i meno facoltosi? È qualcosa che appartiene al catalogo
dei valori europei? Ho dei forti dubbi.
La Polonia e l’intera Europa centrale sono a favore di
un’ambiziosa politica di espansione che rafforzi l’Europa nell’area dei
Balcani occidentali. Che completi geograficamente, storicamente e
strategicamente l’integrazione europea. Vogliamo delle aspirazioni
globali dell’Unione ed una forte politica di difesa europea – in una
struttura coerente a quella di NATO!
Oggi, quando la frontiera orientale dell’Unione è soggetta ad un
attacco organizzato che sfrutta in modo cinico le migrazioni dal Medio
Oriente per la destabilizzazione, è la Polonia che dà all’Europa la
sicurezza, costituendo insieme alla Lituania ed alla Lettonia siamo una
barriera che la protegge. E, rafforzando il nostro potenziale nel campo
di difesa, rafforziamo la sicurezza dell’Unione europea nel senso più
tradizionale.
Oggi, parlando a Voi, voglio ringraziare le forze polacche,
lituane, lettone, e tutti i paesi del Sud dell’Europa, la nostra Guardia
di frontiera e le nostre forze dell’ordine. Grazie dei vostri sforzi e
del vostro professionismo nella protezione delle frontiere dell’Unione!
La sicurezza ha tante dimensioni. Oggi che l’aumento dei prezzi
di gas è sentito da tutti, si vede chiaramente quali possano essere i
risultati di miopia nella materia di sicurezza energetica. Già oggi la
politica di Gazprom ed il consenso per Nord Stream 2 si traducono a
prezzi record di gas.
Quando invece oggi negli Stati fondatori delle Comunità il
livello di fiducia nell’Unione è caduto a livelli storicamente bassi,
come il 36% nella Francia, in Polonia la fiducia nell’Europa rimane al
livello più alto. Oltre l’85% dei cittadini polacchi dice chiaramente:
La Polonia è e rimarrà un membro dell’Unione. In Polonia, sia il mio
governo che la maggioranza parlamentare che lo sostiene sono parte di
quella maggioranza.
Ciò non vuol dire che oggi i polacchi non abbiano dei
dubbi o preoccupi per la direzione dei cambiamenti nell’Europa. Questa
inquietudine è visibile e, purtroppo, giustificata.
Ho parlato di quanto la Polonia ha contribuito
all’Unione europea. Ma purtroppo! si continua a sentire della divisione
tra i migliori e quelli peggiori. È troppo spesso che ci troviamo in
un’Europa di doppi standard. E ora dirò perché dobbiamo smetterla con
questo modello.
Oggi tutti gli europei sperano che noi facciamo una sola
cosa.Vogliono che noi affrontiamo le sfide create da crisi molteplici
allo stesso tempo, non affrontando invece l’uno l’altro, cercando per
forza dei colpevoli – o, si dovrebbe dire, quelli che colpevoli non
sono, ma sono un bersaglio facile a cui dare la colpa.
Purtroppo, vedendo alcune pratiche nelle istituzioni
dell’Unione, molti cittadini del nostro continente oggi si interrogano:
questi giudizi e decisioni estremamente diversi di Bruxelles e del
Lussemburgo nei confronti degli Stati membri, anche se assunti in
circostanze simili, rafforzano de facto la divisione tra i paesi della
forte, vecchia e nuova Unione, tra i forti ed i deboli, tra i ricchi ed i
meno facoltosi – questa è davvero uguaglianza?
Il far finta che i problemi non esistano porta a dei risultati
molto cattivi. I cittadini non sono né ciechi ne sordi. Se i politici ed
ufficiali compiacenti non lo notano, perderanno pian piano la loro
fiducia. E, insieme a loro la fiducia dei cittadini perderanno le
istituzioni. Questo sta già succedendo, onorevoli colleghi.
La politica si dovrebbe basare su principi. Il principio
primario che seguiamo in Polonia e che è alla base dell’Unione europea è
quello di democrazia.
Pertanto non possiamo tacere quando il nostro paese – anche in questa sala – viene attaccato in modo ingiusto e parziale.
Le regole del gioco devono essere uguali per tutti. Le regole
sono tali quali le abbiamo stabilite nei trattati. È un obbligo di tutti
osservarli – anche delle istituzioni da questi trattati create. Questo è
lo Stato di diritto.
È inaccettabile agire ed espandere le competenze tramite il
metodo di fatti compiuti. È inaccettabile imporre le proprie decisioni
sugli altri senza una base legale. Ed è ancora più inaccettabile di
impiegare a questo scopo la lingua di ricatto finanziario, di punizioni e
di parole ancora più radicali nei confronti di alcuni Stati membri.
Rigetto la lingua di minacce ed estorsioni. Non dò il mio
consenso che i politici ricattino e minaccino la Polonia. Che il ricatto
divenga un metodo del fare la politica nei confronti di Stati membri.
Non è il modo in cui agiscono le democrazie.
Siamo un paese orgoglioso. La Polonia è una delle nazioni con le
più lunghe storie di essere uno Stato è dello sviluppo della
democrazia. Nel ventesimo secolo, tre volte, con enormi sacrifici,
abbiamo lottato per la libertà dell’Europa e del mondo. Nel 1920,
salvando Berlino e Parigi dall’assalto bolscevico, poi nel 1939, andando
come i primi alla lotta mortale con i tedeschi, con il Terzo Reich, il
che ha avuto un impatto sui risultati della guerra – e poi, nel 1980,
quando la “Solidarietà” ci ha dato della speranza per sconfiggere un
altro totalitarismo, il crudele sistema comunista. La ricostruzione
dell’Europa nel dopoguerra è stata possibile grazie al sacrificio di
molte nazioni, ma non tutte ne potevano approfittare.
Onorevoli colleghi. Ora qualche parola sullo Stato di diritto. Sullo Stato di diritto ci si può dire molto, ed ognunointenderà
questa nozione in modo ad un certo grado diverso. Ma penso che la
maggioranza di noi sia d’accordo che non ci si può parlare dello Stato
di diritto senza certe condizioni. Senza il principio della separazione
dei poteri, senza tribunali indipendenti, senza il rispetto per il
principio che ogni autorità abbia un ambito limitato di competenze, o
senza il rispetto per la gerarchia delle fonti di diritto.
Il diritto dell’Unione europea precede quello degli Stati – fino
al livello delle leggi e nelle aree delle competenze concesse
all’Unione. Questo principio vale per tutti i paesi dell’Unione. Ma
l’atto normativo fondamentale rimane la Costituzione.
Se le istituzioni create dai Trattati superano le loro competenze, gli Stati membri devono avere degli strumenti per reagire.
L’Unione è un grande successo degli Stati europei. È una robusta
alleanza economica, politica e sociale. È la più potente e sviluppata
organizzazione internazionale nella storia.Ma
l’Unione europea non è uno Stato. Gli Stati sono i 27 Stati membri
dell’Unione europea. Sono gli Stati che rimangono il sovrano europeo –
sono i “signori dei trattati” – e sono gli Stati che determinano
l’ambito delle competenze affidate, attribuite all’Unione europea.
Nei trattati abbiamo affidato all’Unione un ambito di competenze
molto ampio. Ma quest’ambito non comprende tutto. Molti rami del
diritto rimangono la competenza degli Stati nazionali.
Non abbiamo dei dubbi per quanto riguarda la precedenza del
diritto europeo rispetto alle leggi nazionali in tutte queste aree dove
gli Stati membri hanno attribuito le competenze all’Unione.
Però, similmente alle Corti di molti altri paesi, il Tribunale
costituzionale polacco pone la domanda se il monopolio della Corte di
giustizia sulla determinazione delle confini reali di queste competenze
sia una soluzione giusta. Se la determinazione di quest’ambito entra
nella sfera costituzionale, è anche necessario emettere un giudizio per quanto riguarda la conformità di tali nuove competenze, specialmente
quando la Corte di giustizia continua a trarre dai trattati delle
eventuali competenze sempre più nuove per le istituzioni dell’Unione.
Altrimenti non avrebbe senso inserire nel trattato sull’Unione
l’articolo 4 che dichiara il rispetto dell’Unione per le strutture
politiche e costituzionali degli Stati membri. Non avrebbe senso
inserirvi l’articolo 5, dichiarante che l’Unione può agire solo nei
limiti delle competenze ad essa affidate e concesse. Se nessuno tranne
la Corte di giustizia potesse esprimere dei pareri in questa materia
dalla parte delle condizioni costituzionali dell’ordine statale, questi
articoli sarebbero entrambi privi di significato, sì, privi di
significato!
Sono consapevole del fatto che la recente sentenza del Tribunale
costituzionale polacco è divenuta un oggetto di fraintendimento
essenziale. Non sono sorpreso che sia il caso – se fossi io a sentire
che un Tribunale costituzionale di un altro paese abbia annullato i
trattati dell’Unione, probabilmente sarei sorpreso pure io. Ma proverei
soprattutto a vedere quello che il Tribunale abbia dichiarato davvero.
E anche oggi, per questo scopo, ho chiesto la voce nel dibattito
di oggi. Per presentarVi quello che è davvero l’oggetto della disputa.
Quindi non delle favole politicamente motivate di un “polexit” o delle
menzogne sulle presunte infrazioni sullo Stato di diritto.
Per questo nella parte successiva del mio discorso vi
voglio presentare i fatti. E, per fare questo, il modo migliore sarà
riferirsi direttamente ai contenuti delle sentenze. Ora presenterò
alcune citazioni:
Nell’ordinamento giuridico [dello Stato] la precedenza del
diritto dell’Unione non si applica alle disposizioni della Costituzione –
è la Costituzione che sta alla vertice del sistema legale interno.
Il principio di precedenza del diritto della comunità (...) non
può invalidare nell’ordine giuridico dello Stato il potere supremo
della Costituzione.
La Corte costituzionale può esaminare la premessa ultra vires
(...) i.e. stabilire se le azioni delle istituzioni dell’Unione
infrangano sul principio di attribuzione [delle competenze] qualora le
istituzioni, corpi, organi ed agende dell’Unione europea abbiano
superato l’ambito delle loro competenze in modo da infrangere su questo
principio.
Come risultato di tale decisione, gli atti ultra vires non si applicano sul territorio di uno Stato membro.
La costituzione divieta il trasferimento di competenze in un
ambito che comporti che uno Stato non si possa considerare uno Stato
sovrano e democratico.
Alcune altre citazioni salterò, per non toglier Vi troppo tempo. Passerò ancora alle due ultime.
La Costituzione è la legge fondamentale della Polonia rispetto a
tutti gli accordi internazionali che la vincolano, ivi compresi gli
accordi sul trasferimento di competenze in certe materie. La
costituzione ha la precedenza di vigore e di applicazione sul territorio
di Polonia.
E la citazione finale:
Il trasferimento di competenze all’Unione europea non può
infrangere sul principio di precedenza della Costituzione o violare
alcune disposizioni della stessa.
Vedo passare sui vostri volti agitazione, signori. Capisco che
qua, in questa Sala, non siate d’accordo a tal riguardo, almeno
parzialmente. Ma non capisco per quale motivo. Queste
citazioni riguardano le sentenze del Consiglio costituzionale francese,
della Corte suprema danese, della Corte costituzionale federale tedesca.
Ho saltato le citazioni [dalle sentenze] della Corte costituzionale
italiana e del Tribunale supremo spagnolo.
Le citazioni dalle sentenze del Tribunale polacco riguardano le
sentenze emesse nel 2005 e nel 2010. Dunque, quando la Polonia era già
membro dell’Unione Europea. La dottrina che difendiamo oggi è ben
consolidata da anni.
Vale la pena citare anche il professore Marek Safjan, ex
presidente della Corte costituzionale polacca, e oggi giudice della
Corte di giustizia, - “In base alla Costituzione in vigore non esiste
alcun elemento a sostegno della tesi del primato del diritto comunitario
rispetto all’ordinamento nazionale nel suo complesso comprese le norme
costituzionali. Non esiste alcun elemento a sostegno! Conformemente al
testo della Costituzione stessa è la legge suprema della Repubblica di
Polonia (articolo 8 paragrafo 1). Il suddetto regolamento contenuto nel
paragrafo 2, articolo 91 comporta expressis verbis la priorità della
disposizione comunitaria in caso di conflitto con una norma legislativa,
ma non con una norma costituzionale”.
Tale posizione dei tribunali nazionali costituzionali non è una
novità. Potrei citare altre decine di sentenze dall’Italia, Spagna,
Repubblica Ceca, Romania, Lituania o da altri stati.
Sento anche voci che alcune di queste sentenze riguardavano
altri casi di minore rilevanza. È la verità - ogni sentenza riguarda
sempre un’altra cosa. Eppure - per l’amor di Dio! - hanno una
cosa in comune: confermano che i tribunali nazionali riconoscono il loro
diritto al controllo. Il diritto al controllo! Niente di più,
niente di meno! Al controllo se il diritto dell’Unione sia applicato nei
limiti dei poteri ad essa conferiti.
Adesso dedico alcune riflessioni all’Unione come ambito di pluralismo costituzionale.
Oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)! Ci sono paesi tra noi dove
non esistono corti costituzionali - e quelli dove esse esistono. Ci sono
paesi dove la presenza dell’Unione Europea è sancita dalla costituzione
- e quelli dove non esiste. Ci sono paesi dove i giudici vengono eletti
dai politici democraticamente eletti - e quelli dove li eleggono degli
altri giudici.
Il pluralismo costituzionale significa che esiste tra di noi,
tra i nostri ordinamenti giuridici, uno spazio per dialogo. Tale dialogo
avviene anche tramite decisioni dei giudici. In quale altro modo
possono comunicare i tribunali, sennò attraverso le loro sentenze? Non
può essere invece consentito impartire istruzioni e ordini agli stati.
Non su questo si basa l’Unione Europea.
Abbiamo molte cose in comune, e vogliamo avere sempre di più in
comune, però esistono delle differenze tra di noi. Se vogliamo
collaborare, dobbiamo accogliere l’esistenza di queste differenze, le
dobbiamo accettare, le dobbiamo rispettare.
L’Unione non crollerà a causa dei nostri ordinamenti giuridici
diversi. Funzioniamo in questo modo da sette decadi. Magari un giorno,
nel futuro, apporteremo delle modifiche che ci permetteranno di
avvicinare ancora di più la nostra legislazione. Ma perché ciò possa
avvenire, è necessaria una decisione degli stati membri sovrani.
Oggi possiamo adottare due atteggiamenti - o consentire a tutti
illegali tentativi al di fuori del quadro dei trattati di limitare la
sovranità dei paesi europei, compresa la Polonia, a un’estensione
strisciante delle competenze delle istituzioni, come la Corte di
giustizia, a una “rivoluzione silenziosa” che sta avvenendo non in base a
decisioni democratiche ma mediante decisioni giudiziarie - oppure dire:
“No, miei cari!” - se volete creare d’Europa un super stato senza
nazioni, prima, però, dovete ottenere l’approvazione di tutti i paesi e
le società d’Europa.
Ripeto un’altra volta: la Costituzione è la legge suprema della
Repubblica di Polonia. Essa supera altre fonti di legge. Nessun
tribunale polacco, né il parlamento polacco né il governo polacco, può
abbandonare tale principio.
In ogni caso, occorre sottolineare anche che la Corte
polacca non ha mai, nemmeno nell’ultima sentenza, affermato che le
disposizioni del Trattato sull’Unione siano complessivamente
incompatibili con la Costituzione polacca. Al contrario! La Polonia
rispetta pienamente i trattati.
Ecco perché la Corte polacca ha dichiarato l’incostituzionalità
di un’interpretazione molto specifica di alcune disposizioni del
Trattato, a seguito di una recente giurisprudenza della Corte di
giustizia.
Al fine di spiegare ciò passerò alla seconda parte del
mio intervento, alle minacce a tutto il sistema sociale, nel caso in cui
lo status di un giudice venga messo in discussione da un altro giudice.
Allora, secondo l’interpretazione della Corte di Lussemburgo, i
giudici dei tribunali polacchi sarebbero tenuti ad applicare il
principio del primato del diritto europeo non solo sulle disposizioni
nazionali di rango legislativo - il che non solleva alcun dubbio - ma
anche a violare la Costituzione e le sentenze della propria Corte
costituzionale!
L’adozione di tale interpretazione può portare pertanto al
riconoscimento che milioni di sentenze emesse negli ultimi anni dai
tribunali polacchi possano essere arbitrariamente impugnate e migliaia
di giudici possano essere destituiti dalle loro funzioni. Milioni di
sentenze! Questa situazione sarebbe contraria al principio di
indipendenza, inamovibilità nonché di stabilità edi certezza del diritto
per via giurisprudenziale, il che è sancito dalla Costituzione polacca.
Non vi rendete conto, signori, cosa possano comportare tali decisioni?
Qualcuno di voi davvero vuole introdurre in Polonia l’anarchia, la
confusione e l’illegalità?
Di conseguenza, si verificherebbe un calo sostanzioso dello
standard costituzionale della tutela giurisdizionale dei cittadini
polacchi nonché il caos giuridico inimmaginabile.
Nessuno stato sovrano può accettare una simile interpretazione.
Un tale consenso significherebbe che l’Unione ha smesso di essere
un’unione di paesi liberi, uguali e sovrani; e che essa stessa, tramite
il metodo del fatto compiuto, e si trasformerebbe in un organismo
parastatale gestito a livello centrale, le cui istituzioni potrebbero
imporre alle loro “province” ciò che ritengono corretto. Per questo non
c’è mai stato il consenso.
Non è questo che abbiamo concordato nei Trattati.
Vale senz’altro la pena discutere se l’Unione debba cambiare. Se
non dovrebbe essere creato un budget più grande? Se non dovremmo
spendere di più per la sicurezza comune? Se la spesa per la difesa non
dovrebbe essere esclusa dalle procedure per disavanzi pubblici
eccessivi? La Polonia sta proponendo proprio questo! Se non dovremmo
rafforzare la nostra resilienza alle minacce ibride,agli attacchi
informatici? Non dovremmo controllare meglio gli investimenti nei
settori strategici dell’economia? Come finanziare in modo equo ed
efficace la trasformazione energetica e climatica? Come rendere il
nostro processo decisionale più efficace? Cosa fare per evitare che i
nostri cittadini si sentano sempre più alienati nell’Unione?
Pongo queste domande, perché ritengo che le risposte saranno decisive per il futuro dell’Unione.
Dovremmo discutere di tutto questo.
Perché il sovrano in questo caso può essere solo il demos (il popolo).
Adesso dedicherò alcune riflessioni sulla questione dei limiti delle competenze dell’Unione e delle sue istituzioni.
Le decisioni importanti non dovrebbero essere prese modificando l’interpretazione della legge.
Il successo dell’integrazione europea era dovuto al fatto che il
diritto era derivato dai meccanismi che collegavano i nostri paesi in
altri settori.
Il tentativo di invertire questo modello di 180 gradi e di
imporre l’integrazione mediante i meccanismi giuridici - è un
allontanamento dai presupposti che sono stati le fonti del successo
delle Comunità europee.
Si parla da anni del fenomeno del deficit democratico. E questo
deficit sta peggiorando. Ciononostante, non è mai stato così visibile
come negli ultimi anni. Sempre più spesso è tramite l’attivismo dei
giudici che le decisioni vengono prese a porte chiuse e compare una
minaccia per gli Stati membri. Sempre più spesso queste decisioni
vengono prese da funzionari o giudici. Sempre più spesso - eseguite da
una persona sola. Sempre più spesso, senza un fondamento evidente nei
trattati, ma tramite la loro interpretazione creativa. E questo senza
alcun controllo effettivo. E questo fenomeno è in crescita da anni.
Questo processo oggi è arrivato a un punto tale che bisogna
dire: basta. Le competenze dell’Unione Europea hanno dei limiti. Non
dobbiamo rimanere in silenzio quando vengono oltrepassati.
Per questo motivo diciamo SÌ all’universalismo europeo, e NO al centralismo europeo.
Io, come tutti voi signori in quest'aula, sono sottoposto ad un
controllo democratico. Tutti saremo giudicati in questo modo, e di tutte
le nostre azioni. Rappresento il governo che è stato eletto nel 2015 e
per la prima volta nella storia della Polonia ha ottenuto una
maggioranza indipendente. Per questo ha intrapreso un ambizioso
programma di riforme sociali.
E i polacchi hanno deciso; alle elezioni successive del 2018,
2019, 2020 hanno fatto una valutazione democratica del nostro governo.
Con la più grande affluenza alle urne nella storia, abbiamo ottenuto il
più forte mandato democratico della storia. In trent'anni nessun
partito, nessun partito! aveva ottenuto un risultato elettorale così
rilevante come il partito “Diritto e Giustizia” (Prawo i
Sprawiedliwość). Ciononostante, non avendo nessun sostegno dall’estero,
né dal grande business, non avendo un quarto di questa influenza sui
media come i nostri concorrenti, che avevano sistemato la Polonia dopo
il 89.
Stanno arrivando a noi ammonimenti paternalistici sulla
democrazia, sullo stato di diritto, su come plasmare la nostra Patria,
che facciamo le scelte sbagliate, che siamo immaturi, che dovremmo
essere puniti, perché la nostra democrazia è a quanto pare “giovane” -
questa è una direzione disastrosa della narrazione proposta da alcuni.
La Polonia ha una lunga storia democratica. Anche una tradizione di solidarietà, infatti.
Le sanzioni, le repressioni di paesi economicamente più forti
nei confronti dei paesi che ancora oggi continuano a lottare contro
l’eredità di rimanere dalla parte sbagliata della cortina di ferro.
Tutti dobbiamo ricordare le sue conseguenze.
La Polonia rispetta le norme dell’Unione ma non si lascerà intimidire. La Polonia attende il dialogo su questo argomento.
Per migliorare il processo di tale dialogo, vale la pena
proporre modifiche istituzionali. Per un dialogo durevole, in modo
conforme al principio di checks and balances, si può istituire una
seconda camera della Corte di giustizia, che sarà composta dai giudici
nominati da tribunali costituzionali degli stati membri. Oggi vi
presento, signori, questa proposta. La decisione ultima spetta al demos e
ai paesi, ma i tribunali dovrebbero avere una tale piattaforma per
cercare un denominatore comune.
Concludendo, oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)!,
dobbiamo rispondere anche ad una domanda, da dove proveniva la
superiorità dell’Europa nei secoli. Quale era il motivo per cui la
civiltà europea era così forte.
La storia risponde a questa domanda così: siamo diventati
potenti, perché eravamo il più vario continente del mondo. Niall
Ferguson scrive così: “I monolitici imperi d’Oriente hanno soppresso
l’innovazione, mentre nella regione montuosa e percorsa dai fiumi
dell’Eurasia occidentale le numerose monarchie e le città-stato
comunicavano costantemente tra di loro”.
Dunque, l'Europa ha vinto mantenendo l’equilibrio tra la
competizione creativa e la comunicazione. Tra la concorrenza e la
collaborazione. Oggi di nuovo abbiamo bisogno di entrambi.
Oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)! Voglio un Europa forte e
grande. Una che lotta per la giustizia, la solidarietà, le pari
opportunità. L’Europa capace di opporsi ai regimi autoritari. L’Europa
che punta sulle ultime soluzioni economiche. L’Europa che rispetta la
cultura e le tradizioni con cui è cresciuta. L’Europa che riconosce le
sfide del futuro e lavora alle migliori soluzioni per tutto il mondo. È
un grande compito per noi. Per tutti noi, cari amici. Solo in questo
modo i cittadini europei troveranno in se stessi la speranza per un
domani migliore. Troveranno in sé la voglia di agire e di lottare. È un
compito molto difficile. Ma lo dobbiamo assumere. Assumiamolo insieme.
Viva la Polonia, viva l’Unione Europea degli stati sovrani, viva
l’Europa, il posto più bello del mondo!
Il calcolo fatto dal portale TVP INFO sull'ammontare della nuova tassa sulla pubblicata' nei media che il governo ha intenzione di introdurre in Polonia.
Qui l'elenco delle aziende che il 10.02.2021 hanno protestato contro la proposta del governo di tassare la pubblicita' nei grandi portali in internet, media, giornali, televisioni.
Ieri,10.02.21 quasi tutte le televisioni private in segno di protesta non hanno trasmesso nulla.
Per quanto mi riguarda non c'e' stato alcun problema, me ne sono accorto solamente verso sera e TVN non la guardo proprio. Per non parlare del tedesco Onet, o dei media anti-polacchi del gruppo Agora, finanziati da Soros.
Peccato che lo sciopero sia durato solamente un giorno, non hanno il coraggio e gli attributi di Marta Lempart del movimento abortista Strajk Kobiet.
Secondo questi media tassare i ricavi che questi media ottengono grazie alla vendita della pubblicita' e' un attacco alla loro liberta' !!!
Il maggior partito di opposizione Piattaforma Civica in nome della liberta' dei media vorrebbe liquidare il canale di informazione (TVP INFO) della televisione pubblica polacca.
PO che voleva difendere la Costituzione a parole in passato, invece per l'ennesiva volta viola la Costituzione.
In questo modo rimarebbero solamente i media filo opposizione.
PO e' a favore della censura, volendo chiudere TVP INFO.
Qui l'elenco dei ''media liberi'' !!! Dal pagare le tasse !!!
Agencja Wydawnicza AGARD Ryszard Pajura
Agora S.A.
AMS S.A.
ASTA-NET S.A.
Bonnier Business
Burda Media Polska
CANAL+
Dziennik Trybuna
Dziennik Wschodni
Edipresse Polska
Eleven Sports Network sp. z o.o.
Euractiv.pl
Gazeta Radomszczańska
Gazeta Żoliborza
Green Content Sp. z o.o.
Gremi Media S.A.
Grupa Eurozet
Grupa Interia.pl sp. z. o.o.
Grupa Medialna WTK
Grupa Radiowa Agory Sp. z o.o.
Grupa RMF
Grupa ZPR
Helios S.A.
Infor Biznes
Kino Polska TV S.A.
Lemon Records sp. z o.o.
Marshal Academy
Music TV sp. z o.o.
Muzo.fm sp. z o.o.
naTemat.pl
NOWa Gazeta Trzebnicka
OKO.press
Polityka
Polska Press Grupa
Prasa Beskidzka
Ringier Axel Springer Polska
STAVKA Sp. z o.o.
Superstacja sp. z o.o.
Telewizja Polsat sp. z o.o.
Telewizja Puls Sp. z o.o.
Telewizja Regionalna TVT
TIME S.A.
TV ASTA
TV Spektrum sp. z o.o.
TVN S.A.
Tygodnik Powiatu Wołowskiego Kurier Gmin
Tygodnik Powszechny
Tygodnik Regionalny 7 dni Częstochowa
Wirtualna Polska
Wydawnictwo Bauer
Wydawnictwo Dominika Księskiego Wulkan
Wydawnictwo Magraf
Wydawnictwo Nowiny
Zakopiańskie Towarzystwo Gospodarcze - Tygodnik Podhalański
La maggior parte dei manifestanti che sono scesi in strada nei giorni scorsi per manifestare contro la decisione della Corte Costituzionale (TK) polacca del 22.10.20 in materia di aborto eugenetico scandivano slogan volgari (usano lo stesso linguaggio o anche peggiore del famoso comico italiano che ha fondato il Movimento 5 Stelle)
Manifestazione di Poznań
Non tutti i manifestanti si riconoscono negli slogan volgari che vengono usati soprattutto contro Kaczyński e il partito di maggioranza PiS, ma non hanno problemi a partecipare a queste manifestazioni.
Molti di questi manifestanti sono le stesse persone che manifestavano in difesa della Costituzione polacca, che secondo loro era stata violata dal governo di centro-destra.
Adesso che la Costituzione post-comunista del 1997 dovrebbe essere applicata per salvare la vita dei bambini, sono in strada per manifestare la loro arrabbiatura.
Coerenza zero.
Gli intellettuali (e giornalisti) italiani in malafede o ignoranza chiamano questo governo di estrema destra, ultraconservatore, ultracattolico. Se una persona e' cattolica, come fa ad essere ultracattolica !
La Costituzione polacca all'articolo 38 dice chiaramente che ''La Repubblica Polacca garantisce a chiunque la difesa guiridica della vita''
L'opposizione e la sinistra estrema contesta la sentenza della Corte Costituzionale, che con 13 voti favorevoli e 2 soli contrari ha confermato il divieto di aborto eugenetico. La Corte Costituzionale (con giudici non scelti da PiS) gia' in passato si era pronunciata due volte a favore della vita, vietando l'aborto in caso di difficolta' economiche da parte della madre.
L'ex-presidente del TK Zolt (scelto dal governo SLD) in una intervista a TVN (televisione di proprieta' americana e orientamento ultra-progressista) ha affermato che il Difensore dell'Infanzia si occupa della difesa dei bambini dal concepimento fino ai 18 anni.
Il precedente presidente della TK, nominato dal governo PO-PSL Andrej Rzepliński in una intervista a Gazeta Wyborcza (La Repubblica polacca) : ''Non e' importante come vorremmo elegantemente chiamare l'aborto, ma l'aborto e' un omicidio, cosi credo''
Non tutti i manifestanti si riconoscono nel programma di una delle principali organizzatrici, Marta Lampart, dichiarata lesbica (non si capisce perche' manifesti visto che il problema non la riguarda).
Le femministe dicono che gli uomini non hanno diritto di parola in materia, invece a quanto pare le lesbiche si possono pronunciare in materia di aborto.
Lampart chiede (come la Sinistra-Lewica) che l'aborto sia reso libero almeno fino alla 12 settimana su richiesta della donna. Altre femministe, come Nowacka vorrebbe l'aborto libero fino al nono mese.
Barbara Nowacka (eletta con KO) aveva presentato nel 2019 un disegno di legge di iniziativa civica che chiedeva la liberalizzazione dell'aborto fino alla nascita. Questa iniziativa di legge e' stata ovviamente bocciata dal parlamento in mano al centro-destra, pero' Kaczynski ha permesso la discussione nel Sejm (diversamente da Tusk che aveva cestinato milioni di firme che chiedevano lo stop alla riforma pensionistica, e l'obbligo per i bambini di iniziare la scuola a 6 anni)
La liberta' della donna dovrebbe finire dove iniziano i diritti del bambino.
Molto donne (quasi tutte) quando scoprono di essere incinte modificano il loro stile di vita: prestano attenzione all'alimentazione, non consumano alcol per non procurare danni al loro bambino in nome dell'amore per il bambino che portano in grembo.
Altra incoerenza dell'opposizione e' la richiesta al premier Morawiecki di non pubblicare la sentenza della Corte Costituzionale, in questo modo la sentenza non puo' iniziare ad essere applicata salvando cosi i bambini dall'aborto eugenetico.
In passato la premier Szydło, che non aveva pubblicato alcune sentenze della Corte Costituzionale (quando PO-PSL avevano nominato guidici al TK prima della fine della loro cadenza illegalmete) era stata attaccata dall'opposizione e minacciata di essere sottoposta al Tribunale di Stato.
Ma adesso per l'opposizione e' possibile non pubblicare la sentenza del TK.
Coerenza zero.
Al Corona Party di Varsavia di Venerdi 30-10-20, dove hanno partecipato circa 100 mila persone.
Secondo l'Universita' di Varsavia le manifestazioni possono causare circa 5.000 casi nuovi di infenzione al giorno in piu'
Il Giovedi precedente (quindi il 28-10-20) alla manifestazione di Varsavia, secondo la polizia, avevano partecipato allo sciopero delle prostitute in Polonia nelle varie citta' polacche circa 430 mila persone.
Dobbiamo ringraziare Marta Lampart e i manifestanti per l'aumento di infezioni di covid in Polonia negli ultimi giorni (il 5 e 6 Novembre ci sono stati 27 mila positivi al Covid 19)
Qui sotto un video per far capire in quale situazione si trova la civilta' occidentale attuale condizionata dal correttamente politico e influenzata da come pensa la massa : l'ideologia gender, e l'aborto come diritto delle donne, ne sono un esempio.
In Italia la battaglia e' stata persa nel 1978 (con la legge sull'aborto) e con il governo del ''cattolico'' Renzi orgoglioso per la legge riguardante le unione civili.
In Polonia la guerra ideologica e' cominciata, i polacchi devono perseverare e resistere contro la civilta' della mortee dei disvalori.
Contro i polacchi ci sono i poteri forti, le grandi aziende, Soros, con i polacchi invece la Madonna di Częstochowa.
Qui la pagina facebook dell'organizzazione delle abortiste di Varsavia, che vogliono bruciare le Chiese.
Le abortiste in questi giorni si sono rese partecipi di numerosi atti di vandalismo contro chiese e monumenti riguardanti la storia polacca. Ovviamente nei media italiani nemmeno l'ombra di queste notizie.
Il Primate del Millenio ( ''Prymas Tysiąclecia''), cosi viene chiamato il primate di Polonia nel 1966, l'arcivescovo di Gniezno e Varsavia Stefan Wyszyński (che deve essere proclamato beato) con queste parole profetiche: „Jeśli przyjdą niszczyć ten naród, zaczną od Kościoła, bo Kościół jest siłą tego narodu”
Oggi il Tribunale Costituzionale polacco (TK) ha sentenziato il divieto di aborto eugenetico.
L'aborto eugenetico viola la Costituzione Polacca (articolo 38) ''La Repubblica Polacca garantisce a chiunque la difesa guiridica della vita''
L'aborto eugenetico introdotto nella storia dalla Germania nazista di Hitler, che voleva migliorare la razza umana, eliminando i nascituri con imperfezione.
Per imperfezione si intendono bambini che si formano nel grembo della madre con la salute difettosa, oppure incapacità mentale come i bambini con Sindrome di Down.
Qui sotto i dati degli aborti eugenitici in Polonia dal 1996 al 2016.
I numeri parlano da soli, un aumento molto significativo negli ultimi anni.
Rimangono validi solamente due casi di interruzione di gravidanza (come la chiamano i sinistri):
- a seguito di violenza sessuale
- pericolo di vita per la madre.
Oggi in Polonia ha vinto la civilta' della vita contro quella della morte.
Grazie ai quei 129 deputati : PiS (117), Konfederacja (11), PSL-Kukiz 15 (1) che hanno l'anno scorso hanno presentato al TK la richiesta di esprimersi riguardo l'aborto eugenetico.
In Italia invece l'abordo eugenetico e' permesso fino alla 24 settimana, mentre per il bambino sano fino alla 12 settimana.
Nel 15 % degli aborti il bambino non muore subito, e non possono dare antidolorifici al bambino che non e' in grado di prenderli (non essendo abbastanza sviluppato) e lasciano il bambino morire con grande sofferenza.
Il bambino muore soffocando, lottando per respirare, non avendo ancora polmoni abbastanza cresciuti per respirare da solo.
Il Tribunale Costituzionale (TK) mette fine al conflitto tra Corte Suprema (SN) e Presidente della Repubblica. Qui si puo' vedere il video con la lettura della sentezza da parte del guidice del TK Professore di Legge Krystyna Pawłowicz.
La corte suprema (SN) con la Presidente Małgorzata Gersdorf aveva con abuso di potere sospeso l'attivita' della Sezione Disciplinare del SN, dopo che la Corte di Giustizia dell'Unione Europea (TSUE) anche essa con abuso di potere aveva deciso che la Sezione Disciplinare del SN non potesse lavorare.
Come ha riferito nella sentenza la prof.ssa Pawłowicz: ''Guidici polacchi sono giudici polacchi, e non dell'UE ! La Costituzione polacca e' decisiva sulla Giustizia, che non e' competenza dell'UE. Il TSUE non ha competenza su Giustizia. I guidici polacchi sono indipendenti da pressioni esterne (UE) ''
Il TK ha messo a tacere finalmente il SN.
I guidici polacchi vengono nominati dal Presidente secondo la legge su segnalazione della KRS. Il SN e' un rimasuglio del regime comunista, non esendo mai stato revisionato dal 1989, e la Presidente Małgorzata Gersdorf finalmente tra qualche giorno finira' la sua cadenza di 7 anni il 30 Aprile 2020. Il Presidente Duda potra' finalmente nominare un Presidente del SN non comunista o post-comunista.
La Germania dopo il 1989 ha riformato la Giustizia, mandando a casa i guidici del regime comunista La Polonia invece dal 1989 non ha ancora riformato la Giustizia, e l'UE vuole impedire queste riforme necessarie per la Polonia.
La Polonia non puo' riformare la Giustizia perche' e' uno stato di serie B nell'Unione Europea ?
Il 30 Novembre 2017 il comitato civico Zatrzymaj aborcje ha presentato in Parlamento il progetto di legge per impedire l'aborto eugenico con circa 1 milione di firme (molto di piu' delle 100 mila firme richieste)
Dal 30 Novembre 2017 al 15 Aprile 2020 negli ospedali polacchi i dottori hanno ucciso 2.605 bambini.
Da allora il Sejm non si e' ancora occupato della proposta di legge.
Mentre ha gia' discusso e bocciato il progetto di aborto libero proposta di legge sempre popolare
presentato nella scorsa legislatura da Barbara Nowacka (con molto meno firme raccolte rispetto al progetto di legge per fermare l'aborto)
Il 30 Aprile 2020 scade il termine entro il quale il Sejm puo' votare la proposta di legge.
In passato la coalizione PO-PSL non aveva preso in considerazione proposte di legge firmate da milioni di polacchi riguardanti l'obbligo di 6 anni per iniziare la scuola per i bambini, e l'innalzamento dell'eta' pensionabile a 67 anni per uomini e donne.
Qualche anno fa il Sejm (nella passata legislatura) aveva bocciato una proposta di legge che voleva sanzionare le donne che praticavano l'aborto.
In Polonia e' possibile per le donne abortire in 3 casi:
- in seguito a violenza sessuale
- pericolo di vita per la madre
- malformazioni del feto, per esempio sindrome di Down
L'Articolo 38 della Costituzione Polacca : ''La Repubblica Polacca garantisce a chiunque la difesa guiridica della vita''
Teoricamente in Sejm dovrebbe esserci la maggioranza per far passare la proposta di legge che la deputata del precedente Sejm Kaja Godek (indipendente, eletta nel 2015 nelle liste di PIS) aveva richiesto piu' volte che il Sejm se ne occupasse, ma la proposta di legge era rimasta congelata nella camera Alta.
A favore dovrebbero esserci: PIS, PSL e Konfederacja (almeno i deputati del raggruppamento nazionale RN).
PIS lascia liberta' di coscenza ai deputati.
Contrari saranno la sinistra, e quasi la totalita' della KO.
Contraria sara' l'elite liberale-progressista- comunista-post-comunista del Parlamento Europeo che ricominciera' a gridare alla pericolo della dittatura di Kaczyński, al calpestamento dei diritti e delle liberta' delle donne. Le donne invece che sono nel grembo della madre non hanno diritti per questi sinistroidi.
Per cui attendiamo nei prossimi giorni che si torni a parlare della Polonia al PE.
L'Ungheria di Orban e' attaccata per aver introdotto lo stato d'emergenza a causa del corona virus, invece la Polonia e' attaccata per non averlo intrdotto: questi sono gli standard dell'attuale Unione Europea.
15 Aprile 2020: presentazione dell'inziativa di legge da parte di Kaja Urszula Godek
16 Aprile 2020: Il progetto di legge e' stato girato nelle commissioni del Sejm per ulteriore lavoro.
PIS (solo 52 depututati su 235 favorevoli alla seconda lettura del progetto) lasciera' adesso congelato il progetto per altri anni ?
Il 10 Maggio sono in programma le elezioni presidenziali per l'elezione del Presidente della Repubblica polacca.
A causa dell'epidemia la Camera Alta Sejm ha votato la scorsa settimana la modifica sul modo di esprimere il voto che sara' effettuato per corrispondenza e non direttamente al seggio, come si faceva di solito.
Il Senato (Senat- camera bassa) ha 30 giorni di tempo per decidere cosa fare: approvare la legge, bocciarla, o non prenderla in esame (che equivale ad approvazione tacita senza modifiche)
Il Presidente del Senat Tomasz Grodzki ha riferito che chiedera' consigli al presidente del SN, al difensore civico, a chiunque pur di bocciare poi la legge al trentesimo giorno, che dovrebbe essere il 7 Maggio, dai miei conti.
La Presidente del Sejm Elżbieta Witek potra' modificare la data delle elezioni spostandole al 17 Maggio, in modo da consentire alla Poste Polacche (Poczta Polska) di recapitare i pacchi con le schede elettorali ai cittadini polacchi.
Il giorno del voto poi sara' sufficiente consegnare il pacco con la scheda con il voto nei contenitori che saranno predisposti all'ingresso dei seggi elettorali riducendo al minimo il pericolo di contagi.
L'opposizione totale e' per lo spostamento della data del voto, ma non indica nessuna data.
L'opposizione totale vorrebbe l'attivazione dello Stato di Calamita' Naturale (Stan klęski żywiołowej) che viene iniziato dal Presidente del Consiglio dei Ministri per 30 giorni.
Questo stato puo' essere allungato di 90 giorni da parte del Sejm, e per altri 30 giorni non si possono tenere elezioni.
Lo stato di calamita' naturale puo' essere allungato all'infinito, la Costituzione polacca infatti non lo limita.
Il problema e' che con l'introduzione dello stato di calamita' naturale lo stato polacco dovrebbe risarcire le aziende straniere che farebbero causa per risarcimento dei danni e per cui la Polonia rischierebbe il fallimento, o comunque indebitare il paese e le generazioni future per risarcire le aziende straniere.
Il partito di coalizione di governo Porozumienie (Accordo) con il suo presidente Jarosław Gowin aveva proposto lo spostamento del voto al 2022 con un prolugamento del mandato del Presidente attuale Duda di 2 anni, modificando la Costituzione portando la durata del mandato del Presidente da 5 a 7 anni senza possibilita' di rielezione.
PIS e' d'accordo ad appoggiare questa modifica, ma per cambiare la Costituzione polacca servono 2/3 dei voti in Sejm e PIS ha solamente 235 deputati su 460.
PIS anche con i voti di PSL e Konfederacja non raggiunge 307 deputati.
C'e' bisogno che Lewica oppure KO accettino il cambio della Costituzione, ma da quanto riferiscono questi due gruppi parlamentari il cambio di Costituzione non e' possibile.
Il mandato dell'attuale presidente Andrzej Duda termina il 6 Agosto 2020, per cui per quella data dovrebbe essere scelto il suo successore, che spero sara' sempre Duda.
Dopo il 6 Agosto il mandato del presidente Duda non avrebbe piu' valore legale senza il cambio della Costituzione, e questo l'opposizione adesso non lo dice, ma dopo il 6 Agosto senza nuove elezioni l'opposizione sarebbe subito pronta ad affermare che le leggi firmate da Duda (senza elezioni) dopo il 6 Agosto non sono legali.
La candidata della coalizione civica (KO) Małgorzata Kidawa-Błonska questa volta si e' superata:
durante la riunione dei vice-Presidenti della Camera (Sejm) ha dichiarato che ''la Costituzione e' piu' importante della vita delle persone''
KO e Konfederacja non hanno voluto che la Camera si riunisse con il supporto di internet, per cui la Presidente del Sejm Elżbieta Witek ha dovuto convocare i deputati della Camera che si sono riuniti oggi in diverse sale per evitare maggiori contatti e quindi maggiori rischi di diffusione del corona virus.
Kidawa ha cambiato opinione tre volte riguardo la riunione della Camera per mezzo di internet: prima favorevole, poi si e' astenuta ed infine contraria (opinione cambiata a causa di Boris Budka, presidente di PO)
Al PE (Parlamento Europeo) PO ha votato a favore delle votazioni del PE per mezzo di internet, mentre in Polonia sono contrari.
Anche nel consiglio comunale di Łódź la maggioranza di KO e' favorevole alla riunione del consiglio tramite mezzi elettronici.
Per cui al PE, e ad Łódź favorevoli, alla Camera Sejm invece contrari.
Che coerenza !!!
Alcuni sondaggi danno Kidawa in calo, mentre Kosiak Kamisz di PSL in ascesa.
La foto che ho riportato sopra e' stata riportata da PSL su twitter.
Secondo il sondaggio di Gazeta Wyborcza di oggi (giornale di sinistra contro PIS, equivalente a Repubblica in Italia, quindi il valore di questo sondaggio e' pari a zero):
Duda 65 %
Kidawa 10 %
Bosak 6 %
Biedroń 5%
Kosiniak-Kamysz 5%
Hołownia 4%
La frequenza sarebbe secondo GW del 31 %
Le elezionisi dovrebbero tenere il 10 Maggio 2020.
Il governo ha detto che decideranno verso la meta' di Aprile sulla conferma o lo spostamento della data delle elezioni.
KO chiede gia' adesso (veramente da qualche settimana) lo spostamento delle elezioni, vedendo i sondaggi che li danno per sfavoriti, non perche' tengano alla salute dei polacchi, visto che ''la Costituzione e' piu' importante della salute della gente''
Ho letto commenti di italiani (su un gruppo di Facebook) che criticano il governo polacco perche' secondo loro non eseguono molti tamponi per testare le persone con possibile infezione di corona virus. Kidawa qualche settimana fa voleva che tutta la popolazione polacca fosse sottoposta subito a tampone riguardo il corona virus.
Kidawa ha chiamato i respiratori ''respiratorzy” come ispiratori ''inspiratorzy''
Questi sono le stesse persone che adorano PO-KO e odiano PIS e Kaczyński. Negli 8 anni di governo PO-PSL (2007-2015) : - chiusura di ospedali - chiusura di laboratori di diagnostica - hanno costretto all'emigrazione migliaia di dottori ed infermieri. PO ipocriti, adesso si lamentano che ci sono pochi test per accertare il corona virus.
Da quanto vedo io il governo polacco fino adesso si sta comportando molto bene, anticipando nei tempi le misure da prendere rispetto agli altri stati europei (Francia, Spagna, Germania e UK) e grazie a questi in Polonia ci sono meno casi.
Chiusura delle scuole, chiusura dei confini, chiusura dei negozi (non alimentari) sono tutti provvedimenti presi nei tempi giusti.
Purtroppo l'operazione ''Lot do domu'' sta portando in Polonia molti nuovi casi di corona virus.
Ma non si poteva fare altrimenti credo.
Qui sotto i dati di ieri del Ministero della Salute:
Il Presidente Duda si e' recato a pregare all'Appello di Jasna Góra.
L'Italia invece deve ringraziare il suo governo ''sinistro'' e di incompetenti che ha permesso il diffondersi del corona virus in modo esponenziale.
L'Italia come unica non faceva quarantena obbligatoria per le persone che rientravano in Italia della Cina per motivi ideologici e non pensando alla salute degli altri abitanti della penisola.
Ieri (23.01.2020) il SN (Sąd Najwyższy-Corte suprema della Repubblica di Polonia), all'interno del quale ci sono ancora giudici del periodo del regime comunista per mantenere l'impunita' della casta dei giudici ha violato la Costituzione polacca.
SN non vuole riferire quali guidici hanno sentenziato durante il comunismo.
In realta' sono rimasti a manifestare in difesa del SN solo coloro che temono che il patto della Tavola Rotonda del 1989 non sia piu' rispettato e finisca l'impunita' dei carnefici e dei giudici che hanno condannato i dissidenti e manifestanti contro il regime comunista.
Costituzione era importantissima, adesso SN non rispetta la Costituzione, ma va bene lo stesso per i ''difensori della Costituzione''.
Il SN (hanno votato 54 guidici) ha violato l'articolo 189 della Costituzione che dice che il Tribunale Costituzionale decide sulle controversie tra gli organi costituzionali.
SN non ha ammesso al voto i guidici della SEZIONE DISCIPLINARE del SN.
Il SN ha deciso di assumersi i tre poteri che i manifestanti in difesa della Costituzione volevano tenere ben divisi:
Il SN e' diventato legislatore (prendendo il posto della Camera- Sejm)
Il SN e' preso il potere esucutivo prendendo il posto del Presidente della Repubblica.
Il SN ha gia' il potere giudiziario.
SN ha deciso che i guidici nominati dal Presidente Duda su richiesta del KRS non sono giudici, ma non possono emanare sentenze.
In pratica sono giudici, vengono pagati, ma non devono lavorare !!
Questi guidici da due anni hanno emanato sentenze (circa 10 mila) e queste sentenze per cui non sono valide.
SN sta smontando lo stato di diritto in Polonia, solo per difendere i suoi interessi.
I giudici che dovrebbero essere al servizio dei cittadini che chiedono giustizia, invece pensano solamente ai loro interessi particolari e a non perdere i loro privilegi.
Secondo il Ministero della Giustizia, il KRS (Krajowa Rada Sądownictwa) , il premier Morawiecki la decisione del SN non ha valore legale in quanto SN non ha il diritto di dire se una legge e' costituzionale o meno.
Questo compito e' riservato dalla Costituzione al Tribunale Costituzionale (TK)
Il TK aveva due giorni fa sospeso la sessione del SN in programma per ieri , dopo la richiesta da parte del Presidente della Camera- Sejm Witek al TK di esaminare il contenzioso tra Sejm e SN.
SN non ha atteso che il TK si esprimesse in merito alla legge, ed e' diventato legislatore al posto del Sejm ed esecutore al posto del Presidente della RP.
In Polonia i giudici si scelgono tra di loro chi puo' fare o meno carriera.
Dal 1989 (fine della dittatura comunista) i guidici hanno continuato a scegliersi tra di loro e non c'e' stato alcun rinnovamento nel SN.
Qui il post di Walesa che annunciava il suo arrivo a Varsavia per manifestare in difesa del Sąd Najwyższy (Corte Suprema).
Wałesa aveva scritto che lui possiede un'arma, successivamente ha cancellato questo annuncio.
Aveva chiesto la partecipazione di almeno 100.000 persone, invece si sono presentati forse un miliaio di persone (i soliti di KOD, gli ex-comunisti, Otwarty dialog finanziato con fondi esteri)
Wałesa aveva scritto nei giorni scorsi una lettera a Mick Jagger per chiedere il suo appoggio in difesa della demolizione del sistema giuduziario e dello stato di diritto in Polonia.
Mick Jagger durante il concerto a Varsavia ha risposto che e' troppo vecchio per fare il giudice, ma abbastanza giovane per cantare !
Povero Wałesa fa pena, e' ridicolo agli occhi di quasi tutti i polacchi.
All'estero ancora non sanno che ha collaborato con i comunisti, e che durante la sua Presidenza (1990-1995) ha fatto sparire miliaia di documenti che lo riguardavano.
L'Opposizione di PO-N-PSL contesta all'attuale governo l'incostituzionalita' della riforma della Corte Suprema rifacendosi all'articolo 180.1 che dice che i guidici sono inamovibili, e si rifanno inoltre all'articolo 183.3 che dice che il Presidente della Corte Suprema sta in carica 6 anni.
C'e' pero' un altro articolo della Costituzione: l'articolo 180.4 "La legge stabilisce i limiti di età, al raggiungimento dei quali i giudici sono messi a riposo'' per cui i guidici posso essere mandati in stato di riposo in caso di un riordinamento del sistema giuduziario (continuano a percepire lo stesso stipendio di prima) e Małgorzata Gersdorf (presidente del SN) e' anche lei un giudice per cui dovrebbe andare in stato di riposo avendo gia' compiuto 65 anni.
Małgorzata Gersdorf intanto e' andata in ferie (sua dichiarazione).