lunedì 8 gennaio 2024

13 DICEMBRE 1981- 13 DICEMBRE 2013 : DUE DATE MOLTO TRISTI PER LA POLONIA

13 Dicembre 1981 il generale Jaruzelski instituisce la legge marziale.

Ricordo che il papa polacco Giovanni Paolo II su Telepace dalla finestra del suo appartamento la sera del 24 Dicembre accese una candela come segno di vicinanza con la sua patria in un momento storico molto difficile.

Lo stesso gesto lo fece Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti d'America.

Per me che sono veneto il 13 Dicembre e' un giorno speciale in quanto e' Santa Lucia, secondo la traduzione veneziana, che porta regali ai bambini.

13 Dicembre 2023 ha giurato il governo Tusk III, la Coalizione del 13 Dicembre, che grazie alla maggioranza di seggi alla Camera ha impedito al partito vincitore delle elezioni del 15 Ottobre di formare un governo.

La Coalizione del 13 Dicembre e' composta di 3 coalizioni che si sono presentate separate alle elezioni parlamentari, e queste tre coalizioni sono composte in totale da una decina di partiti.

Il nuovo Ministro della Giustizia e Procuratore Generale e' Adam Bodnar, eletto senatore.

Per 8 anni (dal 2015 al 2023) l'opposizione di sinistra e liberale era contraria che una sola persona ricoprisse le cariche di Ministro della Giustizia e Procuratore Generale, chiedeva continuamente la separazione di queste due cariche, fino al 13 Dicembre..

Con il governo Tusk questa separazione non c'e' stata. COERENZA ZERO.

ll 20 Dicembre 2023 con un atto illegittimo la Coalizione del 13 Dicembre si e' presa la televisione pubblica, e come 42 anni fa in Polonia non c'e' stato il telegiornale.

La Coalizione del 13 Dicembre con una resoluzione parlamentare ha dato il ''potere'' al Ministro della Cultura di nominare i nuovi vertici della televisione pubblica, non rispettando l'iter legislativo che prescrive che sia introdotta una normale Legge (Sejm, Senat e firma del Presidente della Repubblica). Siccome la #Koalicja13Grudnia ha paura del veto presidenziale ha ben pensato di agire illegalmente.

La Coalizione del 13 Dicembre che continuamente si lamenteva per il non rispetto della Costituzione (secondo loro) da PIS nelle precedenti due legislature, ha violato in modo inequivocabile la Costituzione polacca.  

Silenzio assordante ovviamente da parte dell'Unione Europeo, del Parlamento Europeo, della Commissione Europea della presidente Von Der Pfizer, dei media di lingua polacca (a capitale straniero e capitale polacco filo Tusk) 

Solamente Tv Republika, la televisione TRWAM, radio Maryja, radio Wnet parlano della situazione pericolosa verso la quale sta andando la Polonia, sempre piu' vicina alla dittatura.

Il prossimo Giovedi 11 Gennaio ci sara' una grande manifestazione a Varsavia contro la dittatura di Tusk. 

AGGIORNAMENTO DEL 15-01-24

Alla manifestazione hanno partecipato secondo gli organizzatori 300 mila persone, mentre secondo il comune di Varsavia circa 35 mila persone.

Secondo Onet (che fa parte del gruppo tedesco Ringier Axel Springer)  90-120 mila persone.

La manifestazione era stata indetta per Giovedi 11 Gennaio in quanto era giorno nel quale il Sejm doveva riunirsi per votare l'approvazione della Legge di Bilancio (il presidente Duda aveva posto il veto sul finanziamento della pseudo televisione pubblica illegale TvPO) che deve essere approvata entro fine Gennaio, altrimenti il Presidente della Repubblica dovra' sciogliere le camere e proclamare nuove elezioni parlamentari.

 


 


 

 

 

venerdì 20 ottobre 2023

CONFRONTO ELEZIONI PARLAMENTARI 2015 -2019- 2033 IN POLONIA

Confronto tra le elezioni parlamentari del 2023, 2019 e 2015 

Qui i risultati del 2023:

 

PIS      7.640.854    35,38 %       8.051.935 voti   43,59 % (5.711.687 nel 2015 )

KO      6.629.402    30,70  %      5.060.355 voti 27,40 %  (3.661.474+1.155.370)  (24,09+7,60)

3D      3.110.670     14,40 %       1.578.523 voti 8,55 %  (K15+PSL 1.339.094+779.875)  (8,81+5,13) nel 2015       

NL       1.859.018      8,61  %      2.319.946 voti 12,56 % (1.147.102+550.349) (7,55+3,62)

KONF.  1.547.364     7,16  %      1.256.953 voti 6,81 %  (Korwin 722.999 nel 2015) (4,76%)  

BS          401.054      1,86 %

PJJ          351.099    1,63 % 

 

Rispetto invece alle elezioni presidenziali del 2020, al primo turno : 

DUDA (PIS)                     8.450.513   43,5 %

TRZASKOWSKI (KO)   5.917,340   30,46 % 

HOŁOWNIA (PL2050-3D) 2.693,397  13,87 %

BOSAK  (KONF.)            1.317.380       6,78 %

KOSINIAK KAMYSZ (PSL-3D)  459.365 -  2,36 %

BIEDRON                      432.129     2,22 %

 

Il dato piu' sorprendente e' quello della TERZA VIA (3D- Trzecia Droga) che ha guadagnato 1 milione e mezzo di voti rispetto al 2019.

Invece rispetto alle elezioni presidenziali del 2020 3D ha gli stessi voti di Hołownia+ Kosiniak Kamysz.

KO invece ha portato via voti alla Sinistra (Nowa Lewica) : quasi mezzo milione di voti persi dalla Sinistra tra il 19 e il 23, questo dovuto all'inserimento nel programma di KO tanti punti programmatici cari all'estrema sinistra, come aborto libero e gratuito fino alla 12ma settimana di vita del bambino, anticoncezionali pagati dal contribuente, in vitro finanziata dai contribuenti,

Mentre KO ha preso piu' voti di Trzaskowski nel 2020 al primo turno.

KO, che viene definita erroneamente da alcuni italiani ''Destra'', invece e' un partito di sinistra, anticlericale, populista ed europeista. 

Nel programma che vogliono realizzare nei primi 100 giorni di governo ci sono punti apertamente contro la Chiesa e i cattolici:

- ora di religione all'inizio o alla fine dell'orario scolastico! Cosa irrealizzabile per tutti gli alunni.

- chiusura del fondo economico che lo Stato polacco assegna alla Chiesa ogni anno.

- basta finanziamenti pubblici a Radio Maryja, e la televione TRWAM

giovedì 19 ottobre 2023

RISULTATI DELLE ELEZIONI IN POLONIA E POSSIBILI SVILUPPI FUTURI

PIS      7.640.854    35,38 %             194 SEGGI  (235 nel 2019)  DESTRA SOCIALE

KO      6.629.402    30,70  %            157  SEGGI  (143)  CENTRO-SINISTRA

3D      3.110.670     14,40 %               65 SEGGI (30)   CENTRO

NL       1.859.018      8,61  %             26  SEGGI (49)    SINISTRA

KONF.  1.547.364     7,16  %             18 SEGGI  (11)  DESTRA PATRIOTTICA

BS           401.054      1,86 %

PJJ            351.099    1,63 %


PiS ha vinto le elezioni, ma molto probabilmente ha perso la guida del paese.

Rispetto alle elezioni del 2019 PiS ha perso mezzo milione di voti.

''L'Opposizione Democratica'' (KO+3D+NL) ha ottenuto la maggioranza dei voti e dei seggi per cui dovrebbe formare il prossimo governo (157+65+26)

La prima seduta della camera deve avvenire entro 30 giorni dalla data delle elezioni, il termine viene deciso dal presidente Duda.

Si parla che la data potrebbe essere il 13 o 14 Novembre. 

Per consuetudine il mandato di affidamento del governo viene riconosciuto dal Presidente al partito che ha vinto le elezioni, ovvero al partito che ha preso piu' voti.

Per cui inizialmente questo mandato di prova di formare il governo dovrebbe essere assegnato al premier in carico Mateusz Morawiecki, del partito PiS. 

PiS non ha molte possibilita' di ottenere la maggioranza alla camera, avendo solamente 194 deputati, e per ottenere la fiducia c'e' bisogno di 231 voti favorevoli.

Per cui il secondo passaggio del Presidente Duda potrebbe quello di assegnare il mandato di formare il governo al leader di PSL Kosiniak Kamysz che si e'  presentato alle elezioni con il partito Polska 2050 formando una coalizione chiamata Trzecia Droga (3D, Terza Via) che teoricamente dovrebbe essere una terza possibilita' tra lo scontro  quasi ventennale tra PiS e PO che dura dal 2005.

In Polonia e' tornata la DEMOCRAZIA !!!

Donald Tusk aveva promesso solennemente nella sua Sopot che il giorno dopo le elezioni sarebbe andato a Bruxelles e avrebbe sbloccato i soldi del PNRR (in Polonia lo chiamano PKO).

Oggi Giovedi, sono gia' passati 3 giorni e dei soldi del PKO nemmeno l'ombra.

L'opposizione ha gia' inziato a dire che non ci saranno i soldi per realizzare molte delle loro promesse elettorali. Complimenti  alle pecore che hanno creduto alle promesse di Tusk!

''Le promesse elettorali sono per quelli che credono che vengano realizzate'' aveva riferito un esponente di PO registrato ''illegalmente'' nel ristorante Sowa e Przyjaciele.

"Promettere due volte e come mantenere la promessa"

La coalizione filo-europeista tanto cara all'UE e alla Germania ha promesso mari e monti durante la campagna elettorale sono passati solo tre giorni ed hanno gia' iniziato a riferire le promesse che non saranno possibili da realizzare : 

- CPK non si puo' realizzare (Petru, 3D)

- quota libera dalle tasse fino a 60.000 zloty, non ci sono i soldi !

- credito 0% per acquisto casa : non ci sono soldi

- ZUS libero :  contributi per la pensione non obbligatorio, Kamisz ha gia' detto che si tratta solamente di tre mesi che il contribuente puo' chiedere di non pagare...

- accogliere gli immigrati illegali che l'UE vuole deportare anche in Polonia: dopo aver detto durante la campagna elettorale che la Polonia ha gia' dato con i profughi ucraini, adesso gli eropeisti sono pronti ad accogliere le nuove ''Risorse ZUS''

- non ci sono e non ci saranno i  soldi per gli aumenti del 30% dello stipendio degli insegnanti. Promesso da Tusk nei primi 100 giorni di governo.

- non ci sono e non ci saranno i soldi per gli aumenti del 20% per gli stipendiati dell'Amministrazione Pubblica.


 



 


martedì 10 ottobre 2023

SPOT ELETTORALE KONFEDERACJA-DIBATTITO ELETTORALE SU TVP

 


Ieri alla televisione pubblica TVP c'e' stato il dibattito elettorale tra i principali 

6 raggruppamenti che si presentano alle elezioni parlamentari del 15 Ottobre 2023.

Il premier in carico Mateusz Morawiecki ne e' uscito molto bene, mettendo ko l'ex-premier Tusk.

Alla fine del dibattito Morawiecki, come aveva promesso, ha consegnato a Donald Tusk 2 zloty che la signora Danuta a Krasnik (vicino Lublino), durante un incontro elettorale, aveva dato al premier Morawiecki da consegnare a Tusk.

2 zloty che la pensionata Danuta ha ricevuto durante il governo Tusk (PO-PSL) come rivalutazione della sua pensione. Adesso che la pensionata riceve 13ma  e 14ma non ha piu' bisogno dei due zloty, cosi ha pensato di restituire questi due zloty della vergogna all'ex-premier Tusk.

Il leader della coalizione civica Donald Tusk invece e' sembrato l'ombra di se stesso, quando nel 2007 e 2011 vinse le elezioni. Tusk e' stato molto insicuro, non e' riuscito a sfruttare tutto il tempo a disposizione, non ha presentato alcun programma, e la sua tattica e' stata solo quella di attaccare il premier Morawiecki.

PO e PiS fanno a gara a chi regala piu' soldi (chi e' piu' populista) : PiS ha proposto 800+ al posto di 500+ da Gennaio 2024, Tusk invece voleva dare 800+ gia' da Giugno 2023, quando l'inflazione era ai massimi.

Ricordiamo che a favore dei risarcimenti per le chiusure durante il lock-down durante la pandemia hanno votato tutti a favore, ad eccezione di Konfederacja che aveva votato contro.

Morawiecki invece ha presentato i successi degli 8 anni di governo di PiS, e ha rinfacciato a Tusk la miseria degli 8 anni di governo della coalizione PO- PSL (innalzamento eta' pensionabile a 67 anni, 260 miliardi di zloty persi nei caroselli di IVA, gli aumenti inesistenti nelle pensioni, la paga minima oraria che non esisteva, ecc.)

Qui e' possibile rispondendo a 20 domande avere il partito per il quale si e' piu' vicini per la votazione :

https://latarnikwyborczy.pl/

Il mio risultato e' PiS al 76 % 

 


 Sto pensando di votare Konfederacja, l'unica che ci ha difesi durante la pandemia.




ELEZIONI PARLAMENTARI IN POLONIA DOMENICA 15-10-23

Questi i comitati elettorali che si presentano alle elezioni parlamentari del prossimo 

15 Ottobre 2023 :

 

  • KW Nowa Lewica - 3  SINISTRA, POST-COMINISTI
  • KW Konfederacja Wolność i Niepodległość - 5- DESTRA-NAZIONALISTI
  • KW Trzecia Droga -2   PARTITO POPOLARE+ POLONIA 2050
  • KW Prawo i Sprawiedliwość - 4- DIRITTO E GIUSTIZIA
  • KW Bezpartyjni Samorządowcy - 1- AMMINISTRATORI INDIPENDENTI
  • KW Koalicja Obywatelska - 6   COALIZIONE CIVICA (liberali, europeisti)
  • KW Polska Jest Jedna - 7   POLONIA E' UNA
  • KW Ruch Dobrobytu i Pokoju - 9
  • KW Polska Liberalna - 8
  • KW Normalny Kraj - 10

 

 

Questa la ripartizione dei seggi al Sejm (460 deputati) secondo il sondaggista 

Marcin Palade : 

 

 

 

Sara' una battaglia elettorale tra il partito di governo Diritto e Giustizia (PiS) e i partiti dell'opposizione che alla Camera si presentano divisi in tre diverse liste: 

- SINISTRA, post-comunisti

- CENTRO, popolari + lista di Szymon  Hołownia, ex-presentatore televisivo del canale americano di capitale TVN, che e' al 100% anti-governativo.

- COALIZIONE CIVICA  (Piattaforma civica di Donald Tusk, Verdi, Iniziativa Polonia, e Moderna)

Al Senato (dove c'e' sistema elettorale maggioritario) queste tre liste si sono coalizzate e presentano un unico candidato.

Fuori dalla battaglia tra Destra Unica (Diritto e Giustizia) e i post-comunisti+liberali+popolari c'e' la Confederazione Liberta' e Indipendenza (Konfederacja) che ha promesso dopo le elezioni di non appoggiare ne un governo di PiS,  ne un governo dei post-comunisti-liberali.

Donald Tusk, che aveva abbandonato la Presidenza del Consiglio polacco nel 2014, per diventare presidente del Consiglio Europeo, con una paga decisamente migliore, e' il leader dell'Opposizione Democratica (cosi si fa chiamare al Senato, dove ha la maggioranza).

I sondaggi vedono in vantaggio PiS, pero' sembra che non avra' la maggioranza alla Camera, e si prevede per cui un governo di minoranza, o elezioni anticipate.

PiS provera' a formare un governo in caso con PSL, altrimenti dovra' prendere accordi con Konfederacja su alcuni punti di programma.

Il presidente Andrej Duda ha detto in un intervista a Polsat che assegnera' il mandato di formare un governo all partito/coalizione che prendera' piu' voti, per cui quasi sicuramente a PiS.

Ieri un sondaggio di Ibris per Polsat News dava i seguenti risultati: 

PiS     34,6  %

KO     27,9  %

Lewiva  11,2 %

Konfederacja  7,7 %

Trzecia Droga  7,6 % (sotto la quota minima di sbarramento per le coalizioni di partiti e per cui secondo questo sondaggio fuori dal Sejm)


 


 





 


venerdì 15 settembre 2023

15 OTTOBRE 2023 : ELEZIONI PARLAMENTARI IN POLONIA

Manca un mese alle prossime elezioni parlamentari polacche.

ll 15 Ottobre dalle 7 alle 21 si votera' per il rinnovo della Camera (Sejm) e del Senato (Senat) 

460 deputati e 100 senatori saranno eletti con sistema elettorale proporzionale i primi, e con sistema maggioritario i secondi.

I sondaggi vedono in vantaggio la coalizione di governo (Destra Unita) sull'opposizione democratica (cosi si fa chiamare) che si presenta alle elezioni della Camera divisa in 3 coalizioni: 

- Coalizione civica (Platforma Obywatelska , Verdi-Zieloni, Nowoczesna-Moderna) 

-  Nuova Sinistra (Lewica, Razem)

- Terza Strada (PSL- partito popolare e Polonia 2050) 

Alle elezioni della Camera si presenta anche la Confederazione (Konfederacja), partito di Destra, e una lista di Amministratori Locali Indipendenti. 

Questi partiti sono stati presi in considerazione nei sondaggi, poi ci sono altre 4 liste che partecipano alle elezioni a livello nazionale, tra le quali Polska Jest Jedna.

Io votero' per la prima volta alle elezioni parlamentari.  

Ho gia' votato in Polonia alle elezioni europee e alle amministrative del 2019 e alle elezioni presidenziali del 2020. 

Alle fine del 2019 infatti ho ottenuto la cittadinanza polacca, dopo aver fatto richiesta all'inizio del 2018.

Il 15 Ottobre si votera' anche per 4 Referendum che riguardano : 

- Vendita/privatizzazione delle aziende partecipate dal Ministrero del Tesoro in settori strategici (come campo energetico, carburanti, banche, autostrade, ecc.)

- Innalzamento dell'eta' minima pensionabile (attualmente 60 anni per donne, e 65 anni per uomini) 

-  Ricollocamento degli immigrati economici (richiedenti asilo) da parte dell'Unione Europea.

-  Eliminazione delle barriere tra il confine polacco- bielorusso.

Votando no ai Referendum viene confermata la legislazione attuale. 

 





mercoledì 17 maggio 2023

ELEZIONI 2023: NUOVO PROGRAMMA PIS

Domenica 14 Maggio 2023 il presidente di Diritto e Giustizia Jarosław Kaczyński ha presentato TRE PUNTI CONCRETI del programma del suo partito in vista delle elezioni parlamentare in programma nell'autunno di questo anno, probabilmente ad Ottobre 2023.

I tre punti concreti del programma sono : 



- 800+ 

Il contributo statale alle famiglie con bambini fino a 18 anni, passa da 500 zloty al mese a 800 zloty dal 1 Gennaio 2024.

A causa dell'inflazione (dovuta alle politiche mondiali post-covid, alla guerra in Ucraina e alla politica energetica dell'UE) il valore assoluto di 500+ ha perso potere d'acquisto.

L'opposizione (Liberali di PO e post-comunisti di Lewica) chiedevano la rivalutazione di 500+

L'inflazione ad Aprile 2023 e' pari al 14,7%  su base annua, e previsto in calo per fine 2023, gli economisti prevedono che scenda almeno sotto il 10% entro all'anno.

Donald Tusk, lider di PO (pseudoliberali e populista) chiede che 800+ venga introdotto da Giugno 2023 ! Quando era al governo dal 2007 al 2015 (Tusk premier fino al 2014) non ha fatto alcuna politica sociale, perche'  sue parole  ''dove sono sotterrati i soldi per 500'' (sua dichiarazione a Zakopany nel 2014)

- Medicinali gratis per persone over 65 anni e ragazzi fino a 18 anni. 

La lista di medicinali gratis che fino a oggi riguarda le persone sopra ai 75 anni verra' estesa alle persone sopra i 65 anni e ai bambini-ragazzi fino a 18 anni.

- Autostrade gratis  

In Polonia ci sono autostrade pubbliche per le quali Jarosław Kaczyński ha promesso che a breve saranno tolti i pedaggi ed autostrade.

Il premier Morawiecki ha indicato come 1 Luglio 2023 la data oltre la quale le autostrade pubbliche diventeranno gratuite.







mercoledì 11 gennaio 2023

64 % POLACCHI CONTRO EURO

 

64,2 % dei polacchi e' contro l'introduzione della moneta euro in Polonia.

Il 24,5 % dei polacchi invece e' a favore alla rinuncia della zloto.





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Questi sono i risultati di un sondaggio IBRIS per Radio Zet, la radio polacca di George Soros.

Decisamente a favore dell'euro sono il 14,7%, mentre 9,8 % e' piuttosto favorevole. Decisamente contrari all'euro sono il 49 % dei polacchi, mentre piuttosto sfavorevoli all'euro sono il 15,2% 

Non sapeva rispondere o non aveva una propria opinione il 11,3 % dei polacchi.

La percentuale piu' alta dei contrari all'euro vive in campagna (70 %) e nelle piccole citta' sotto i 50 mila abitanti (75 %)

Nelle citta' sopra i 250 mila abitanti invece c'e' la percentuale piu' alta di favorevoli all'euro (48 % contro euro, mentre 42 % e' a favore dell'introduzione dell'euro)

In pratica le aree pro-governative (pro- PIS) sono contrarie all'euro, mentre nelle grandi citta'  dove Piattaforma Civica governa ci sono meno sfavorevoli all'euro.

martedì 4 ottobre 2022

ALTI PREZZI DELL'ENERGIA E DEL GAS A CAUSA DELL'UE E DELLA RUSSIA

 

Lo scorso Lunedi 3 Ottobre si sono incontrati a Bruxelles i ministri dell'energia dei paesi dell'UE.

15 paesi, tra cui Italia, Francia, Spagna e Polonia (per cui la seconda, terza, quarta e quinta economia dell'UE) sono concordi nel definire un prezzo massimo del gas.

La presidente della Commissione Europea la tedesca Von Der Leyen non interessa questo dato e va avanti per la sua strada con la sua politica ''comunista verde'', nonostante dal 24 Febbraio 2022 ci sia un guerra in Europa tra Russia ed Ucraina.

Il portale belga Politico.eu definisce la Von Der Leyen una marionetta in mano alla Germania, che pensa solo a fare gli interessi della Germania e non dell'UE.

Il governo tedesco infatti ha stanziato negli ultimi giorni 200 miliardi di euro per aiutare le famiglie e le imprese tedesche contro il caro di energia e gas, politica chiara di aiuto di stato che dovrebbe essere contrastata dall'UE, invece dalla Commissione Europea non si e' alzata alcune voce contraria a questa politica di chiara concorrenza sleale tedesca nei confronti degli altri paesi europei.

mercoledì 23 marzo 2022

La strada migliore per raggiungere la Polonia dal Veneto

Per raggiungere la Polonia in automobile dal Veneto ci sono principalmente due possibilita':
- attraverso la Repubblica Ceca
- attraverso la Slovacchia

Io ho fatto il viaggio in auto verso la Polonia la prima volta nella primavera del 2007, dopo essermi recato in Polonia in precedenza in pullmann, oppure in aereo.
Dal Veneto occidentale la Polonia si trova a circa 950 km di distanza, circa 9-10 ore di macchina.

Negli ultimi 10 anni sopratutto in rep.Ceca e in Slovacchia sono stati realizzati nuovi tratti di autostrada che hanno premesso di ridurre i tempi di viaggio.

Per il viaggio e' obbligatorio il pagamento della vignetta nelle autostrade che si percorrono.
- In Austria il costo dell'autostrada per il 2022 e' pari a 9,6 euro (la vignetta ha validita'  di 10 giorni)
- In Slovacchia il costo dell'autostrada e' pari a 10 euro (la vignetta vale sempre 10 giorni) 14 euro (30 giorni) oppure 50 euro (1 anno)
In Slovacchia e' possibile comprare la vignetta direttamente in internet.

Vignetta Slovacchia : qui si puo' comprare la vignetta 

Vignetta Austria: qui si puo' comprare la vignetta

Vignetta della Repubblica Ceca: qui si puo' comprare la vignetta. 

Vignetta della Slovenia: qui si puo' compare la vignetta.


- In Repubblica Ceca invece la vignetta costa 310 Korone (10 giorni), 440 Korone (1 mese)

Scritto il 12/05/2018 :
Purtroppo in Austria e Rep.Ceca negli ultimi anni ci sono sempre lavori di rifacimento di pezzi di autostrada ed e' facile trovare lavori in corso, rallentamenti o code.

Negli ultimi due anni ho trovato code in prossimita' di Olomouc, e di Rousínov, in rep.Ceca.
Cosi l'anno scorso e questo anno abbiamo deciso di tornare a fare la Slovacchia.
L'opzione ceca e' piu' corta di almeno 1/2 ora o quasi 1 ora (se non si trovano code).
L'opzione slovacca e' preferibile se si desidera una qualita' di asfalto migliore e una strada panoramica (tratto Čadca-Żywiec) e il tratto Wiener Neustadt-Purbach am Neusiedler See-Bratislava (per evitare Vienna)

A Žilina e' stato appena aperto un viadotto sul lago della citta' ed un tunnel  che permettono di non attraversare piu' la ciita' con un grande risparmio di tempo.
Le code in direzione nord si presentano piu' tardi prima di Čadca (inevitabili il pomeriggio e la sera)
Dopo Čadca e' stato aperto un nuovo tratto della strada statale D3 in direzione Żywiec (Polonia), strada molto bella e panoramica.

Aggiornamento del 25/08/2022

Questa estate sono stato in Veneto e abbiamo percorso Rep.Ceca e Austria all'andata e Slovenia, Austria e rep.Ceca al ritorno.

Google maps suggeriva spesso di percorrere la Slovenia cosi ho provato. Le autostrade slovene sono quasi al livello di quelle austriache. Il costo della vignetta in Slovenia e' 15 euro (1 settimana)



mercoledì 9 marzo 2022

POLONIA VUOLE REGALARE I SUOI AEREI MIG-29 ALL'UCRAINA. GLI USA NON SONO PRONTI.

Il segretario generale degli Usa Antony Blinken aveva suggerito che la Polonia non vuole dare i suoi MIG-29 all'Ucraina. 

La Polonia allora ha testato l'affidabilita' degli Usa.

Il MINISTERO DEGLI ESTERNI POLACCO (MZS) ha dichiarato che e' disponibile a regalare tutti gli aerei MIG-29 che dispone all'Ucraina.

Il MZS e il Presidente della Repubblica polacca Duda sono disposti a consegnare immediatamente i MIG-29 alla base americana in Germania di Ramstein.

La Polonia chiede agli USA che li vengano consegnati dagli Usa analoghi aerei  usati per sostituire quelli ceduti gratuitamente alla Nato per la difesa ucraina.

La Polonia e' disponibile da subito ad iniziare i colloqui per finalizzare la compravendita di questi aerei.

La risposta degli Usa alla Polonia : ''la decisione della Polonia di rendere disponibili i suoi aerei alla base nato in Germania secondo il direttore del Pentagono John Kirby crea paure e timori alla NATO, che sta analizzando la questione, ma la sua realizzazione e' poco realistica.''

 

In pratica : ucraini continuate a combattere da soli che noi restiamo a guardare (USA)

L'UE e' contenta che ha tolto Netflix ai russi, e queste sono le sanzioni della ridicola UE verso la Russia.

La Germania ha gia' detto che non puo' fare meno del gas russo (40 % del suo fabbisogno di gas e' fornito dalla Russia)

L'Italia invece si prepara a restare al freddo il prossimo inverno. Gli italiani a causa degli aumenti dei carburanti, pasta, pane, alimentari dovranno tenere il riscaldamento spento e per cui non ci sara' problema che il gas russo non arrivera' piu' in Italia...

In Polonia intanto fino a ieri sono arrivati 1,2 milioni di ucraini in fuga dalla guerra.

Intanto il prezzo del petrolio aumenta, la Russia non potra' venderlo per le sanzioni che hanno deciso gli USA, e al loro posto lo venderanno gli USA !

 

Fonte della foto

 




martedì 22 febbraio 2022

11.07.1943 WOŁYN GENOCIDIO DA PARTE DEI NAZIONALISTI UCRAINI (Rzeź Wołyńska)

11.07.1943 

Sono passati  79 anni dal genocidio operato dai nazionalisti ucraini nel territorio dell'attuale Ucraina occidentale (allora territorio della II Repubblica Polacca) e territori attuali dell'attuale Polonia sud orientale (Piccola Polonia e Precarpazia) dal Febbraio 1943 al Febbraio 1945.

Almeno 100.000 persone (in maggioranza polacchi, ma anche russi, cechi, ebrei,armeni) vennero uccise spesso in modo brutale dai parte dei nazionalisti ucraini del UPA (esercito insurrezionale ucraino)
inspirati politicamente e ideologicamente da Stepan Bandera.
Gli storici dicono che i morti potrebbero essere anche fino a 200.000.

Gli ucraini parlano invece di guerra polacco-ucraina, quando pero' furono uccisi civili polacchi (intere famiglie, contadini) e attuata una politica di pulizia etnica eliminando i cittadini polacchi per realizzare il piano della costituzione di una Grande Ucraina.

La Polonia ha scelto come data per ricordare le vittime Domenica 11.07.1943 quando i nazionalisti ucraini si recarano nelle chiese cattoliche per prelevare i polacchi, sapendo che la' li avrebbero trovati insieme.

Oggi lo Stato Ucraino non vuole permettere le esumazioni per permettere agli storici e scienziati dell'IPN di approfondire la questione, identificare le vittime dando una degna sepoltura.



Aggiornamento al 22.02.2022

La Polonia ha regalato armi all'Ucraina per difendersi dall'attacco russo nella regione del Donbas.

Nonostante questo l'Ucraina si comporta con superiorita' verso la Polonia. Qualche settimana fa i giornalisti polacchi non sono stati ammessi alla conferenza stampa del presidente ucraino.

L'Ucraina non permette ancora le esumazioni nella regione di Volinia.





giovedì 25 novembre 2021

BILANCIO FINANZIARIO DELLA PRESENZA DELLA POLONIA NELL' UE (-535 MILIARDI DI ZLOTY)

20 Settembre 2021 l'eurodeputato di PIS (Solidarna Polska) Patryk Jaki ha presentato un studio di due professori universitari riguardo il bilancio della presenza della Polonia nell'Unione Europea (UE)

Il periodo di tempo preso come riferimento dello studio e' dal 2004 (anno di ingresso della Polonia nell'UE) al 2020.

1 -La Polonia ha ricevuto un netto di trasferimenti dal bilancio europeo di +593 miliardi di zloty di fondi strutturali europei.

2- Il bilancio tra i trasferimenti degli utili delle aziende europee in Polonia verso altri stati dell'UE e i trasferimenti delle aziende polacche in UE verso la Polonia e' negativo per la Polonia per -981 miliardi di zloty.

3- La differenza tra le prime due voci per cui e' -388 miliardi di zloty 

4- Il saldo tra esportazioni polacche verso UE, ed importazioni polacche da UE e' anche in questo caso negativo per la Polonia per -147 miliardi di zloty.

5- Per cui il saldo totale per la Polonia dal 2004 al 2020 e' negativo per la Polonia per -535 miliardi di zloty.

 







giovedì 21 ottobre 2021

DISCORSO DEL PREMIER POLACCO MORAWIECKI AL PE IN DIFESA DEL TRATTATO DI LISBONA E DELL'UE DEGLI STATI SOVRANI CONTRO GLI STATI UNITI D'EUROPA

 


 

Signor Presidente,

Signora Presidente,

Onorevoli deputati,

Oggi mi faccio avanti a voi qua, nel Parlamento, per espandere sulla nostra posizione in certe materie di base che ritengo fondamentali per il futuro dell’Unione europea. Non solo quello di Polonia, ma proprio per il futuro della nostra intera Unione.

Primum, parlerò delle crisi davanti a cui si trova oggi L’Europa, e le quali dovremmo affrontare.

Secundum, parlerò degli standard e delle regole – che dovrebbero sempre essere uguali per tutti – e del fatto che troppo spesso non è il caso.

Tertium, presenterò un parere sulle regole secondo cui nessun organo delle autorità pubbliche dovrebbe intraprendere delle azioni per cui manchino delle basi legali.

Il quarto punto del mio discorso riguarderà la sentenza del Tribunale costituzionale polacco – e quello che questa sentenza ed altre sentenze simili comportano per l’Unione europea. E anche quanto importante è la diversità ed il rispetto reciproco.

E poi, nel quinto punto presenterò la nostra veduta sul pluralismo costituzionale.

Poi indicherò i gravi rischi per tutta la società che sorgono dall’applicazione della Corte di giustizia dell’Unione europea che si verificano già in Polonia.

Finalmente, riassumerò tutte le conclusioni e guarderò con della il futuro, penso, con della speranza.

Partirò dalla questione fondamentale – dalle sfide decisive per il nostro futuro condiviso. Onorevoli colleghi, le disuguaglianze sociali, l’inflazione ed i crescenti costi della vita che colpiscono tutti i cittadini europei, le minacce esterne, l’aumento del debito pubblico, l’imigrazione irregolare e la crisi energetica che ingrandisce le sfide della politica climatica contribuiscono alle tensioni sociali ed allungano l’elenco dei gravi problemi.

La crisi del debito sovrano ci ha, per la prima volta dopo la guerra, posto la domanda se siamo in grado di assicurare una vita migliore alle generazioni successive.

Intorno alle nostre frontiere è presente sempre più tensione. Nel Sud, la pressione di milioni di persone ha reso il bacino del Mediterraneo un luogo tragico. All’Est, stiamo affrontando un’aggressiva politica russa, che arriva persino a fare guerra per bloccare la scelta della via europea tra i paesi nella nostra vicinanza.

Oggi ci troviamo di fronte ad un’enorme crisi associata al gas ed all’energia. Il rapido aumento dei prezzi – causato, tra l’altro, da azioni intenzionali di aziende russe – già oggi pone molte aziende in Europa davanti alla scelta tra riduzioni di produzione e il trasferimento di costi ai consumatori. La scala di questa crisi può già nelle prossime settimane sconvolgere tutta l’Europa. Possono andare in bancarotta tante imprese, e milioni di case, decine di milioni di persone, possono trovarsi in povertà e scarsità a cause della crisi associata al gas e l’aumento incontrollato dei costi in tutta l’Europa. Dobbiamo anche tenere presente il rischio dell’effetto domino – una crisi può causare in cascata degli altri crolli.

Ogni volta dico “noi” – perché non è possibile risolvere alcun di questi problemi da soli. Non tutti di essi hanno avuto un impatto sul mio paese in modo tanto drammatico quanto sulle altri paesi dell’Unione europea. Ciò non cambia il fatto che li ritengo tutti problemi “nostri”.

Ora dirò qualche parola sul contributo di Polonia al nostro progetto condiviso.

L’integrazione europea è per noi una scelta strategica e civilizzatrice.Siamo qua, qua è il nostro posto, e non stiamo andando da nessuna parte. Vogliamo rendere l’Europa di nuovo forte, ambiziosa e coraggiosa. Per questo non guardiamo solo i profitti a breve termine, ma anche quello che all’Europa possiamo dare. 

La Polonia profitta dell’integrazione, soprattutto dello scambio commerciale nel mercato comune europeo. Sono anche molto importanti i trasferimenti di tecnologie ed i trasferimenti diretti. Ma la Polonia non è entrata nell’Unione europea a mani vuote. Il processo d’integrazione economica con l’Unione ha espanso le capacità operative di aziende del mio paese, ma ha anche aperto delle possibilità enormi ad aziende tedesche, francesi o olandesi. Gli imprenditori di questi paesi profittano moltissimo dell’espansione dell’Unione.

Basta contare l’enorme deflusso di dividendi, profitti sugli interessi ed altri strumenti finanziari dei paesi dell’Europa centrale, quelli meno affluenti – all’Europa dell’Ovest, ai paesi più ricchi. Ci auguriamo, però, che in questa collaborazione non vi siano dei perdenti, ma soltanto dei vincitori. 

È stata la Polonia ad essere la promotrice dell’ambizioso Fondo europeo per la ripresa, per rendere la reazione di oggi alle sfide della trasformazione climatica, energetica e post pandemica una reazione adeguata alle esigenze. Perché la crescita economica sia forte e dia della speranza dell’Europa, non lasciando soli ed indifesi contro la globalizzazione milioni di bambini, donne e uomini. In queste materie noi ed il Parlamento europeo parlavamo con una sola voce. 

La Polonia sostiene fortemente il Mercato unico europeo. Vogliamo l’autonomia strategica per rafforzare i 27 paesi.  

Pertanto la Polonia o la Germania, la Cechia e gli altri paesi dell’Europa centrale promuovono delle soluzioni per aumentare la competitività dell’economia europea nello spirito di tutela delle quattro libertà fondamentali. La libertà di circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e delle persone. Senza sostenere le attività di rifugi fiscali – qualcosa che, purtroppo, alcuni paesi dell’Europa dell’Ovest fanno ancora, depredando in questo modo i loro vicini. Sì, onorevoli colleghi – i rifugi fiscali tollerati nell’Unione europea sono la sequestrazione del denaro dai più ricchi. È una cosa giusta? È qualcosa che ci aiuta a migliorare la vita della classe media o i meno facoltosi? È qualcosa che appartiene al catalogo dei valori europei? Ho dei forti dubbi.

La Polonia e l’intera Europa centrale sono a favore di un’ambiziosa politica di espansione che rafforzi l’Europa nell’area dei Balcani occidentali. Che completi geograficamente, storicamente e strategicamente l’integrazione europea. Vogliamo delle aspirazioni globali dell’Unione ed una forte politica di difesa europea – in una struttura coerente a quella di NATO!

Oggi, quando la frontiera orientale dell’Unione è soggetta ad un attacco organizzato che sfrutta in modo cinico le migrazioni dal Medio Oriente per la destabilizzazione, è la Polonia che dà all’Europa la sicurezza, costituendo insieme alla Lituania ed alla Lettonia siamo una barriera che la protegge. E, rafforzando il nostro potenziale nel campo di difesa, rafforziamo la sicurezza dell’Unione europea nel senso più tradizionale.

Oggi, parlando a Voi, voglio ringraziare le forze polacche, lituane, lettone, e tutti i paesi del Sud dell’Europa, la nostra Guardia di frontiera e le nostre forze dell’ordine. Grazie dei vostri sforzi e del vostro professionismo nella protezione delle frontiere dell’Unione!

La sicurezza ha tante dimensioni. Oggi che l’aumento dei prezzi di gas è sentito da tutti, si vede chiaramente quali possano essere i risultati di miopia nella materia di sicurezza energetica. Già oggi la politica di Gazprom ed il consenso per Nord Stream 2 si traducono a prezzi record di gas.

Quando invece oggi negli Stati fondatori delle Comunità il livello di fiducia nell’Unione è caduto a livelli storicamente bassi, come il 36% nella Francia, in Polonia la fiducia nell’Europa rimane al livello più alto. Oltre l’85% dei cittadini polacchi dice chiaramente: La Polonia è e rimarrà un membro dell’Unione. In Polonia, sia il mio governo che la maggioranza parlamentare che lo sostiene sono parte di quella maggioranza. 

Ciò non vuol dire che oggi i polacchi non abbiano dei dubbi o preoccupi per la direzione dei cambiamenti nell’Europa. Questa inquietudine è visibile e, purtroppo, giustificata.

Ho parlato di quanto la Polonia ha contribuito all’Unione europea. Ma purtroppo! si continua a sentire della divisione tra i migliori e quelli peggiori. È troppo spesso che ci troviamo in un’Europa di doppi standard. E ora dirò perché dobbiamo smetterla con questo modello.

Oggi tutti gli europei sperano che noi facciamo una sola cosa.Vogliono che noi affrontiamo le sfide create da crisi molteplici allo stesso tempo, non affrontando invece l’uno l’altro, cercando per forza dei colpevoli – o, si dovrebbe dire, quelli che colpevoli non sono, ma sono un bersaglio facile a cui dare la colpa.

Purtroppo, vedendo alcune pratiche nelle istituzioni dell’Unione, molti cittadini del nostro continente oggi si interrogano: questi giudizi e decisioni estremamente diversi di Bruxelles e del Lussemburgo nei confronti degli Stati membri, anche se assunti in circostanze simili, rafforzano de facto la divisione tra i paesi della forte, vecchia e nuova Unione, tra i forti ed i deboli, tra i ricchi ed i meno facoltosi – questa è davvero uguaglianza?

Il far finta che i problemi non esistano porta a dei risultati molto cattivi. I cittadini non sono né ciechi ne sordi. Se i politici ed ufficiali compiacenti non lo notano, perderanno pian piano la loro fiducia. E, insieme a loro la fiducia dei cittadini perderanno le istituzioni. Questo sta già succedendo, onorevoli colleghi.

La politica si dovrebbe basare su principi. Il principio primario che seguiamo in Polonia e che è alla base dell’Unione europea è quello di democrazia.

Pertanto non possiamo tacere quando il nostro paese – anche in questa sala – viene attaccato in modo ingiusto e parziale.

Le regole del gioco devono essere uguali per tutti. Le regole sono tali quali le abbiamo stabilite nei trattati. È un obbligo di tutti osservarli – anche delle istituzioni da questi trattati create. Questo è lo Stato di diritto.

È inaccettabile agire ed espandere le competenze tramite il metodo di fatti compiuti. È inaccettabile imporre le proprie decisioni sugli altri senza una base legale. Ed è ancora più inaccettabile di impiegare a questo scopo la lingua di ricatto finanziario, di punizioni e di parole ancora più radicali nei confronti di alcuni Stati membri.

Rigetto la lingua di minacce ed estorsioni. Non dò il mio consenso che i politici ricattino e minaccino la Polonia. Che il ricatto divenga un metodo del fare la politica nei confronti di Stati membri. Non è il modo in cui agiscono le democrazie.

Siamo un paese orgoglioso. La Polonia è una delle nazioni con le più lunghe storie di essere uno Stato è dello sviluppo della democrazia. Nel ventesimo secolo, tre volte, con enormi sacrifici, abbiamo lottato per la libertà dell’Europa e del mondo. Nel 1920, salvando Berlino e Parigi dall’assalto bolscevico, poi nel 1939, andando come i primi alla lotta mortale con i tedeschi, con il Terzo Reich, il che ha avuto un impatto sui risultati della guerra – e poi, nel 1980, quando la “Solidarietà” ci ha dato della speranza per sconfiggere un altro totalitarismo, il crudele sistema comunista. La ricostruzione dell’Europa nel dopoguerra è stata possibile grazie al sacrificio di molte nazioni, ma non tutte ne potevano approfittare.

Onorevoli colleghi. Ora qualche parola sullo Stato di diritto. Sullo Stato di diritto ci si può dire molto, ed ognuno intenderà questa nozione in modo ad un certo grado diverso. Ma penso che la maggioranza di noi sia d’accordo che non ci si può parlare dello Stato di diritto senza certe condizioni. Senza il principio della separazione dei poteri, senza tribunali indipendenti, senza il rispetto per il principio che ogni autorità abbia un ambito limitato di competenze, o senza il rispetto per la gerarchia delle fonti di diritto.

Il diritto dell’Unione europea precede quello degli Stati – fino al livello delle leggi e nelle aree delle competenze concesse all’Unione. Questo principio vale per tutti i paesi dell’Unione. Ma l’atto normativo fondamentale rimane la Costituzione.

Se le istituzioni create dai Trattati superano le loro competenze, gli Stati membri devono avere degli strumenti per reagire.

L’Unione è un grande successo degli Stati europei. È una robusta alleanza economica, politica e sociale. È la più potente e sviluppata organizzazione internazionale nella storia. Ma l’Unione europea non è uno Stato. Gli Stati sono i 27 Stati membri dell’Unione europea. Sono gli Stati che rimangono il sovrano europeo – sono i “signori dei trattati” – e sono gli Stati che determinano l’ambito delle competenze affidate, attribuite all’Unione europea.

Nei trattati abbiamo affidato all’Unione un ambito di competenze molto ampio. Ma quest’ambito non comprende tutto. Molti rami del diritto rimangono la competenza degli Stati nazionali.

Non abbiamo dei dubbi per quanto riguarda la precedenza del diritto europeo rispetto alle leggi nazionali in tutte queste aree dove gli Stati membri hanno attribuito le competenze all’Unione.

Però, similmente alle Corti di molti altri paesi, il Tribunale costituzionale polacco pone la domanda se il monopolio della Corte di giustizia sulla determinazione delle confini reali di queste competenze sia una soluzione giusta. Se la determinazione di quest’ambito entra nella sfera costituzionale, è anche necessario emettere un giudizio per quanto riguarda la conformità di tali nuove competenze, specialmente quando la Corte di giustizia continua a trarre dai trattati delle eventuali competenze sempre più nuove per le istituzioni dell’Unione. 

Altrimenti non avrebbe senso inserire nel trattato sull’Unione l’articolo 4 che dichiara il rispetto dell’Unione per le strutture politiche e costituzionali degli Stati membri. Non avrebbe senso inserirvi l’articolo 5, dichiarante che l’Unione può agire solo nei limiti delle competenze ad essa affidate e concesse. Se nessuno tranne la Corte di giustizia potesse esprimere dei pareri in questa materia dalla parte delle condizioni costituzionali dell’ordine statale, questi articoli sarebbero entrambi privi di significato, sì, privi di significato!

Sono consapevole del fatto che la recente sentenza del Tribunale costituzionale polacco è divenuta un oggetto di fraintendimento essenziale. Non sono sorpreso che sia il caso – se fossi io a sentire che un Tribunale costituzionale di un altro paese abbia annullato i trattati dell’Unione, probabilmente sarei sorpreso pure io. Ma proverei soprattutto a vedere quello che il Tribunale abbia dichiarato davvero.

E anche oggi, per questo scopo, ho chiesto la voce nel dibattito di oggi. Per presentarVi quello che è davvero l’oggetto della disputa. Quindi non delle favole politicamente motivate di un “polexit” o delle menzogne sulle presunte infrazioni sullo Stato di diritto.

Per questo nella parte successiva del mio discorso vi voglio presentare i fatti. E, per fare questo, il modo migliore sarà riferirsi direttamente ai contenuti delle sentenze. Ora presenterò alcune citazioni:

  • Nell’ordinamento giuridico [dello Stato] la precedenza del diritto dell’Unione non si applica alle disposizioni della Costituzione – è la Costituzione che sta alla vertice del sistema legale interno.
  • Il principio di precedenza del diritto della comunità (...) non può invalidare nell’ordine giuridico dello Stato il potere supremo della Costituzione.
  • La Corte costituzionale può esaminare la premessa ultra vires (...) i.e. stabilire se le azioni delle istituzioni dell’Unione infrangano sul principio di attribuzione [delle competenze] qualora le istituzioni, corpi, organi ed agende dell’Unione europea abbiano superato l’ambito delle loro competenze in modo da infrangere su questo principio.

Come risultato di tale decisione, gli atti ultra vires non si applicano sul territorio di uno Stato membro.

  • La costituzione divieta il trasferimento di competenze in un ambito che comporti che uno Stato non si possa considerare uno Stato sovrano e democratico.

Alcune altre citazioni salterò, per non toglier Vi troppo tempo. Passerò ancora alle due ultime.

  • La Costituzione è la legge fondamentale della Polonia rispetto a tutti gli accordi internazionali che la vincolano, ivi compresi gli accordi sul trasferimento di competenze in certe materie. La costituzione ha la precedenza di vigore e di applicazione sul territorio di Polonia.

E la citazione finale:

  • Il trasferimento di competenze all’Unione europea non può infrangere sul principio di precedenza della Costituzione o violare alcune disposizioni della stessa.

Vedo passare sui vostri volti agitazione, signori. Capisco che qua, in questa Sala, non siate d’accordo a tal riguardo, almeno parzialmente. Ma non capisco per quale motivo. Queste citazioni riguardano le sentenze del Consiglio costituzionale francese, della Corte suprema danese, della Corte costituzionale federale tedesca. Ho saltato le citazioni [dalle sentenze] della Corte costituzionale italiana e del Tribunale supremo spagnolo.

Le citazioni dalle sentenze del Tribunale polacco riguardano le sentenze emesse nel 2005 e nel 2010. Dunque, quando la Polonia era già membro dell’Unione Europea. La dottrina che difendiamo oggi è ben consolidata da anni.

Vale la pena citare anche il professore Marek Safjan, ex presidente della Corte costituzionale polacca, e oggi giudice della Corte di giustizia, - “In base alla Costituzione in vigore non esiste alcun elemento a sostegno della tesi del primato del diritto comunitario rispetto all’ordinamento nazionale nel suo complesso comprese le norme costituzionali. Non esiste alcun elemento a sostegno! Conformemente al testo della Costituzione stessa è la legge suprema della Repubblica di Polonia (articolo 8 paragrafo 1). Il suddetto regolamento contenuto nel paragrafo 2, articolo 91 comporta expressis verbis la priorità della disposizione comunitaria in caso di conflitto con una norma legislativa, ma non con una norma costituzionale”.

Tale posizione dei tribunali nazionali costituzionali non è una novità. Potrei citare altre decine di sentenze dall’Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Romania, Lituania o da altri stati.

Sento anche voci che alcune di queste sentenze riguardavano altri casi di minore rilevanza. È la verità - ogni sentenza riguarda sempre un’altra cosa. Eppure - per l’amor di Dio! - hanno una cosa in comune: confermano che i tribunali nazionali riconoscono il loro diritto al controllo. Il diritto al controllo! Niente di più, niente di meno! Al controllo se il diritto dell’Unione sia applicato nei limiti dei poteri ad essa conferiti.

Adesso dedico alcune riflessioni all’Unione come ambito di pluralismo costituzionale.

Oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)! Ci sono paesi tra noi dove non esistono corti costituzionali - e quelli dove esse esistono. Ci sono paesi dove la presenza dell’Unione Europea è sancita dalla costituzione - e quelli dove non esiste. Ci sono paesi dove i giudici vengono eletti dai politici democraticamente eletti - e quelli dove li eleggono degli altri giudici.

Il pluralismo costituzionale significa che esiste tra di noi, tra i nostri ordinamenti giuridici, uno spazio per dialogo. Tale dialogo avviene anche tramite decisioni dei giudici. In quale altro modo possono comunicare i tribunali, sennò attraverso le loro sentenze? Non può essere invece consentito impartire istruzioni e ordini agli stati. Non su questo si basa l’Unione Europea.

Abbiamo molte cose in comune, e vogliamo avere sempre di più in comune, però esistono delle differenze tra di noi. Se vogliamo collaborare, dobbiamo accogliere l’esistenza di queste differenze, le dobbiamo accettare, le dobbiamo rispettare.

L’Unione non crollerà a causa dei nostri ordinamenti giuridici diversi. Funzioniamo in questo modo da sette decadi. Magari un giorno, nel futuro, apporteremo delle modifiche che ci permetteranno di avvicinare ancora di più la nostra legislazione. Ma perché ciò possa avvenire, è necessaria una decisione degli stati membri sovrani. 

Oggi possiamo adottare due atteggiamenti - o consentire a tutti illegali tentativi al di fuori del quadro dei trattati di limitare la sovranità dei paesi europei, compresa la Polonia, a un’estensione strisciante delle competenze delle istituzioni, come la Corte di giustizia, a una “rivoluzione silenziosa” che sta avvenendo non in base a decisioni democratiche ma mediante decisioni giudiziarie - oppure dire: “No, miei cari!” - se volete creare d’Europa un super stato senza nazioni, prima, però, dovete ottenere l’approvazione di tutti i paesi e le società d’Europa.

Ripeto un’altra volta: la Costituzione è la legge suprema della Repubblica di Polonia. Essa supera altre fonti di legge. Nessun tribunale polacco, né il parlamento polacco né il governo polacco, può abbandonare tale principio.

In ogni caso, occorre sottolineare anche che la Corte polacca non ha mai, nemmeno nell’ultima sentenza, affermato che le disposizioni del Trattato sull’Unione siano complessivamente incompatibili con la Costituzione polacca. Al contrario! La Polonia rispetta pienamente i trattati.

Ecco perché la Corte polacca ha dichiarato l’incostituzionalità di un’interpretazione molto specifica di alcune disposizioni del Trattato, a seguito di una recente giurisprudenza della Corte di giustizia.

Al fine di spiegare ciò passerò alla seconda parte del mio intervento, alle minacce a tutto il sistema sociale, nel caso in cui lo status di un giudice venga messo in discussione da un altro giudice.

Allora, secondo l’interpretazione della Corte di Lussemburgo, i giudici dei tribunali polacchi sarebbero tenuti ad applicare il principio del primato del diritto europeo non solo sulle disposizioni nazionali di rango legislativo - il che non solleva alcun dubbio - ma anche a violare la Costituzione e le sentenze della propria Corte costituzionale!

L’adozione di tale interpretazione può portare pertanto al riconoscimento che milioni di sentenze emesse negli ultimi anni dai tribunali polacchi possano essere arbitrariamente impugnate e migliaia di giudici possano essere destituiti dalle loro funzioni. Milioni di sentenze! Questa situazione sarebbe contraria al principio di indipendenza, inamovibilità nonché di stabilità edi certezza del diritto per via giurisprudenziale, il che è sancito dalla Costituzione polacca. Non vi rendete conto, signori, cosa possano comportare tali decisioni? Qualcuno di voi davvero vuole introdurre in Polonia l’anarchia, la confusione e l’illegalità?

Di conseguenza, si verificherebbe un calo sostanzioso dello standard costituzionale della tutela giurisdizionale dei cittadini polacchi nonché il caos giuridico inimmaginabile.

Nessuno stato sovrano può accettare una simile interpretazione. Un tale consenso significherebbe che l’Unione ha smesso di essere un’unione di paesi liberi, uguali e sovrani; e che essa stessa, tramite il metodo del fatto compiuto, e si trasformerebbe in un organismo parastatale gestito a livello centrale, le cui istituzioni potrebbero imporre alle loro “province” ciò che ritengono corretto. Per questo non c’è mai stato il consenso.

Non è questo che abbiamo concordato nei Trattati.

Vale senz’altro la pena discutere se l’Unione debba cambiare. Se non dovrebbe essere creato un budget più grande? Se non dovremmo spendere di più per la sicurezza comune? Se la spesa per la difesa non dovrebbe essere esclusa dalle procedure per disavanzi pubblici eccessivi? La Polonia sta proponendo proprio questo! Se non dovremmo rafforzare la nostra resilienza alle minacce ibride,agli attacchi informatici? Non dovremmo controllare meglio gli investimenti nei settori strategici dell’economia? Come finanziare in modo equo ed efficace la trasformazione energetica e climatica? Come rendere il nostro processo decisionale più efficace? Cosa fare per evitare che i nostri cittadini si sentano sempre più alienati nell’Unione?

Pongo queste domande, perché ritengo che le risposte saranno decisive per il futuro dell’Unione.

Dovremmo discutere di tutto questo.

Perché il sovrano in questo caso può essere solo il demos (il popolo).

Adesso dedicherò alcune riflessioni sulla questione dei limiti delle competenze dell’Unione e delle sue istituzioni.

Le decisioni importanti non dovrebbero essere prese modificando l’interpretazione della legge.

Il successo dell’integrazione europea era dovuto al fatto che il diritto era derivato dai meccanismi che collegavano i nostri paesi in altri settori.

Il tentativo di invertire questo modello di 180 gradi e di imporre l’integrazione mediante i meccanismi giuridici - è un allontanamento dai presupposti che sono stati le fonti del successo delle Comunità europee.

Si parla da anni del fenomeno del deficit democratico. E questo deficit sta peggiorando. Ciononostante, non è mai stato così visibile come negli ultimi anni. Sempre più spesso è tramite l’attivismo dei giudici che le decisioni vengono prese a porte chiuse e compare una minaccia per gli Stati membri. Sempre più spesso queste decisioni vengono prese da funzionari o giudici. Sempre più spesso -  eseguite da una persona sola. Sempre più spesso, senza un fondamento evidente nei trattati, ma tramite la loro interpretazione creativa. E questo senza alcun controllo effettivo. E questo fenomeno è in crescita da anni.

Questo processo oggi è arrivato a un punto tale che bisogna dire: basta. Le competenze dell’Unione Europea hanno dei limiti. Non dobbiamo rimanere in silenzio quando vengono oltrepassati.

Per questo motivo diciamo SÌ all’universalismo europeo, e NO al centralismo europeo.

Io, come tutti voi signori in quest'aula, sono sottoposto ad un controllo democratico. Tutti saremo giudicati in questo modo, e di tutte le nostre azioni. Rappresento il governo che è stato eletto nel 2015 e per la prima volta nella storia della Polonia ha ottenuto una maggioranza indipendente. Per questo ha intrapreso un ambizioso programma di riforme sociali.

E i polacchi hanno deciso; alle elezioni successive del 2018, 2019, 2020 hanno fatto una valutazione democratica del nostro governo. Con la più grande affluenza alle urne nella storia, abbiamo ottenuto il più forte mandato democratico della storia. In trent'anni nessun partito, nessun partito! aveva ottenuto un risultato elettorale così rilevante come il partito “Diritto e Giustizia” (Prawo i Sprawiedliwość). Ciononostante, non avendo nessun sostegno dall’estero, né dal grande business, non avendo un quarto di questa influenza sui media come i nostri concorrenti, che avevano sistemato la Polonia dopo il 89.

Stanno arrivando a noi ammonimenti paternalistici sulla democrazia, sullo stato di diritto, su come plasmare la nostra Patria, che facciamo le scelte sbagliate, che siamo immaturi, che dovremmo essere puniti, perché la nostra democrazia è a quanto pare “giovane” - questa è una direzione disastrosa della narrazione proposta da alcuni.

La Polonia ha una lunga storia democratica. Anche una tradizione di solidarietà, infatti.

Le sanzioni, le repressioni di paesi economicamente più forti nei confronti dei paesi che ancora oggi continuano a lottare contro l’eredità di rimanere dalla parte sbagliata della cortina di ferro.

Tutti dobbiamo ricordare le sue conseguenze.

La Polonia rispetta le norme dell’Unione ma non si lascerà intimidire. La Polonia attende il dialogo su questo argomento.

Per migliorare il processo di tale dialogo, vale la pena proporre modifiche istituzionali. Per un dialogo durevole, in modo conforme al principio di checks and balances, si può istituire una seconda camera della Corte di giustizia, che sarà composta dai giudici nominati da tribunali costituzionali degli stati membri. Oggi vi presento, signori, questa proposta. La decisione ultima spetta al demos e ai paesi, ma i tribunali dovrebbero avere una tale piattaforma per cercare un denominatore comune.

Concludendo, oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)!, dobbiamo rispondere anche ad una domanda, da dove proveniva la superiorità dell’Europa nei secoli. Quale era il motivo per cui la civiltà europea era così forte.

La storia risponde a questa domanda così: siamo diventati potenti, perché eravamo il più vario continente del mondo. Niall Ferguson scrive così: “I monolitici imperi d’Oriente hanno soppresso l’innovazione, mentre nella regione montuosa e percorsa dai fiumi dell’Eurasia occidentale le numerose monarchie e le città-stato comunicavano costantemente tra di loro”.

Dunque, l'Europa ha vinto mantenendo l’equilibrio tra la competizione creativa e la comunicazione. Tra la concorrenza e la collaborazione. Oggi di nuovo abbiamo bisogno di entrambi.

Oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)! Voglio un Europa forte e grande. Una che lotta per la giustizia, la solidarietà, le pari opportunità. L’Europa capace di opporsi ai regimi autoritari. L’Europa che punta sulle ultime soluzioni economiche. L’Europa che rispetta la cultura e le tradizioni con cui è cresciuta. L’Europa che riconosce le sfide del futuro e lavora alle migliori soluzioni per tutto il mondo. È un grande compito per noi. Per tutti noi, cari amici. Solo in questo modo i cittadini europei troveranno in se stessi la speranza per un domani migliore. Troveranno in sé la voglia di agire e di lottare. È un compito molto difficile. Ma lo dobbiamo assumere. Assumiamolo insieme. Viva la Polonia, viva l’Unione Europea degli stati sovrani, viva l’Europa, il posto più bello del mondo!

Vi ringrazio.

 

 

Fonte: gov.pl

 

lunedì 27 settembre 2021

SIERO GENICO SPERIMENTALE CONTRO IL COVID-19

 




Il siero genico sperimentale che stanno testando nella popolazione mondiale e' in fase sperimentale.

Le persone che hanno accettato di farsi inuculare questo siero sono delle cavie umane.

Il cosidetto "vaccino" Pfeizer non sara' approvato prima della fine del 2023

Il cosidetto ''Vaccino" Moderna invece non sara' approvato prima della fine del 2022.

Le industrie farmaceutiche non si sono prese alcuna responsabilita' sugli effetti negativi del siero sperimentale, per cui le cavie umane si sono sottoposte gratuitamente ad esperimenti medici.

Nonostante i vacini siano in fase sperimentale tutti i governi del mondo hanno iniziato a ''vaccinare'' in massa la popolazione, anche i minori, che non rischiano quasi nulla dal Covid-19, mentre introducono nel loro corpo un siero che modifica il dna, e non ci sono ancora dati sufficienti su quali problemi questo siero possa lasciare nelle persone dopo anni su patologie latenti e crearne di nuove.

I ''vaccini'' (usati nell'UE) sono stati realizzati con cellule di feti abortiti o nella progettazione e sviluppo del vaccino, o direttamente nella produzione del vaccino stesso, e li rende dal mio punto di vista non moralmente ricevibili.

I ''vaccini'' per i bambini e neonati sono stati testati su bambini ''arruolati'' nelle cliniche di Pfeizer in Usa, Spagna, Finlandia, Polonia.

In Polonia i bambini sono stati arruolati negli orfanotrofi, e chi ha permesso questo e' un criminale.

Lo studio di fase 1/2/3 ha inizialmente arruolato fino a 4.500 bambini di età compresa tra 6 mesi e 11 anni in Stati Uniti, Finlandia, Polonia e Spagna. 

Tutti i media italiani hanno scritto dell'arruolamento dei bambini, forse non si rendono conto di cosa scrivono, i giornalisti italiani fanno solo copia incolla.

La  Polonia con una popolazione di 38 milioni di abitanti ha comprato ben 175 milioni di vaccini.

Quindi dopo la seconda dose, ci sara' una terza dose (in Italia hanno gia' iniziato), in Polonia decideranno a breve di iniziare con la terza dose, quindi una quarta dose, e una quinta dose.

Qui sotto la mappa divisa per contee (comunita') della Polonia in base alla percentuale di persone vaccinate. La parte orientale della Polonia e' la parte con meno persone vaccinate.  Le grandi citta' invece hanno alte percentuale di vaccinati : si vedono chiaramente nella mappe le citta' di Varsavia, Cracovia, Lodz, Danzina-Gdynia- Sopot, Stettino, Poznan, Breslavia, e l'agglomerato delle citta' della Slesia (Katowice e le altre citta')

La mappa e' riferita ad 10 Luglio, mentre sotto ci sono i dati delle ''vaccinazioni'' fino a Settembre. Come si vede dalla fine di Luglio c'e' stato un calo vistoso nelle vaccinazioni.





 






venerdì 17 settembre 2021

RITORNO A JEDWABNE- FILM WOJCIECH SUMLIŃSKI- CENSURA DEL SINISTRO- ANTIPOLACCO YOU-TUBE

Qui il film che You Tube ha bloccato: 

https://www.cda.pl/video/84243814f

La Polonia che dal primo all'ultimo giorno della II Guerra Mondiale era stata fedele agli alleati (Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti) e' accusata di aver partecipato attivamente all'Olocausto degli ebrei.

I soldati polacchi  hanno combattuto su tutti i fronti della II Guerra Mondiale : guerra di Gran Bretagna, liberazione del Belgio ed Olanda, liberazione dell'Italia (Cassino, Ancona, Bologna), ecc.

La Polonia ha perso 1/6 dei suo abitanti a causa della II Guerra Mondiale, ben 6 milioni dei suoi abitanti sono stati uccisi durante la II guerra mondiale (in gran parte da Germania nazista e Unione Sovietica comunista), di questi 6 milioni, tre milioni era di origine ebraica.

Inoltre la Polonia ha perso il 50% del suo territorio rispetto al territorio della II Repubblica che comprendeva territori dell'attuale Lituania, Bielorussia, Ucraina, citta' come Leopoli e Vilnius che facevano parte della Polonia fino al 1939.

Il 1 Settembre 1939 l'attacco della Germania nazista hitleriana, il 17 Settembre l'attacco dell'Unione Sovietica comunista.

Gli ebrei di cittadinanza polacca accolgono festteggiando le truppe dell'armata rossa che entrano nel territorio della II Repubblica polacca il 17-09-39, in seguito al patto tra Germania e URSS.

Le prime vittime della II Guerra Mondiale furono i polacchi, i primi ospiti dei campo di concentramento di Auschwitz erano polacchi, tra i quali anche S.Massimiliano Kolbe,  Witold Pilecki, volontario ad Auschwitz, da dove riusci a scappare.

Jedwabne (villaggio vicino Łomza) si trovava nella parte di Polonia occupata dall'Unione Sovietica.

40 ebrei di Jedwabne invitarono i soldati dell'armata rossa con fiori, poi fu eretta una statua in onere di Lenin che gli abitanti dovevano adorare.

In seguito gli ebrei della cittadina ricoprirono ruoli amministrativi sotto l'occupazione sovietica.

Gli ebrei di Jedwabne iniziarono a denunciare patrioti polacchi, che furono mandati poi in Siberia, o uccisi (come alcuni preti)

Il 24 Settembre '39 iniziarono le repressioni contro i polacchi: 

" C'era un donna incinta, uccidendo la madre fecero nasce il bambino , poi il bimbo che piangeva lo misero a bere il sangue della madre dal seno, ed infine uccisero anche il bambino''

Nel Giugno 1941 inizia la campagna di Russia da parte della Germania per cui Jedwabne, passa sotto l'occupazione tedesca.

Jedwabne e' usata (soprattutto da sinistri, comunisti e liberali) come esempio della partecipazione dei polacchi nell'Olocausto degli ebrei.

Lo ''storico'' ebreo Tomasz Gross scrisse nel 2000 il libro "Sąsiedzi" (Vicini) in cui racconta la storia degli abitanti polacchi di una cittadina polacca durante l'occupazione tedesca che uccidono i compaesani ebrei.

Gross fa riferimento al  Progrom di Jedwabne, del 10 Luglio 1941.

Si parla di 1.600 ebrei uccisi, la storica dottoressa Ewa Kurek parla invece di un zero di troppo riguardo ai morti ebrei.

IPN parla di circa 380 ebrei morti. 

Gli storici di IPN ha individuato uomini uccisi con colpi di pistola, mentre secondo i testimoni ai quali fa riferimenti Gross, gli ebrei sono morti bruciati dentro il fienile, dopo che sono stati rinchiusi dai vicini della porta accanto polacchi.

I testimoni polacchi affermano che ad Jedwabne erano presenti il 10 Luglio molti soldati tedeschi.

Nel 2002 le indagini dell'Istituto della Memoria Nazionale IPN  che stavano iniziando le esumazioni delle vittime del progrom di Jedwabne viene interrotto a causa delle proteste e dell'opposizione dell'autorita' ebraiche.

Il ministro della Giustizia di allora Lech Kaczynski (futuro presidente della RP, e morto a Smolensk nel 2010) decidera' di interrompere le esumazioni per andare incontro alle richieste ebraiche.

Questa decisione sbagliatissima di Kaczyński ha impedito fino ad oggi la risoluzione della ricerca della verita' e ancora oggi Jedwabne e' usato contro i polacchi. 

I campi di sterminio sono diventati ''polacchi'', la Polonia deve diventare responsabile dell'Olocausto e per cui deve risarcire economicamente enti ebraici.

 

La legge 447 approvata dal Congresso americano e firmata da Donald Trump, e la Dichiarazione di Terezin sono un grave pericolo econimico per la Polonia.

Da una parte la Polonia non ha diritto ad alcun risarcimento di guerra da parte della Germania (risarcimento calcolato in almeno 850 milardi di dollari), e dall'altro deve pagare le organizzazioni ebreiche per delitti di guerra che non ha commesso, essendo invece lo stato che ha sofferto di piu' a causa della II Guerra Mondiale. (in termini di morti e danni materiali : Varsavia distrutta completamente dai tedeschi dopo la rivolta di Varsavia)


Qui sotto il film di Wojciech Sumlinski, vedremo quanto durera' conoscendo la censura di You Tube. 


AGGIORNAMENTO AL 1.10.21 

Dopo la conferenza stampa al Sejm del parlamentare di Konfederacja Robert Winnicki con Marcin Rola e Wojciech Sumlinski You Tube ha bloccato e censurato il film ''Ritorno a Jedwabne''


 

 



Testimone del 10.07.1941 

''C'erano tanti soldati armati e gli ebrei furono catturati, e quelli che si ribellavano ricevevano un colpo di pistola"

sabato 24 luglio 2021

RITORNO DI DONALD TUSK IN POLONIA

L'ex-premier Donald Tusk (16.12.2007-22.09.2014) ed ex-Presidente del Consiglio Europeo (1.12.2014- 30.11.2019), presidente del Partito Popolare Europeo (PPE) al Parlamento Europeo  dal 1.12.2021 e ancora in carica,  dal 3 Luglio 2021 e' tornato ad essere presidente di Piattaforma Civica (Platforma Obywatelstwa- PO).

 


Nel 2014 Tusk aveva abbandonato la Polonia e il ruolo di presidente del Consiglio dei Ministri per andare a Bruxelles per prendere l'incarico di Presidente del Consiglio Europeo.

Nell'estate del 2014 Tusk aveva dichiarato di non volere rinunciare alla carica di premier polacco per un incarico europeo.

Invece i vari scandali convinseremo Tusk alla fuga in Europa per evitare la inevitabile sconfitta elettorale che nel 2015 poi divento realta' con la vittoria alle elezioni parlamentari di Diritto e Giustizia (PiS) del nemico Kaczyński.

Gli scandali erano molti: le registrazioni al ristorante Sowa i Przyjaciele che avevano interessato ministri del governo Tusk, e pubbicate dal settimanale Wprost avevano rappresentato all'opinione pubblica la vera natura e gli interessi degli uomini di Tusk che non pensavano al bene comune, ma agli interessi personali.

Tusk aveva inoltre mandato gli agenti di ABW al settimanale Wprost per sequestrare loro le registrazioni.

Tusk, il liberale, aveva dimostrato la sua vera natura nei confronti della liberta' di stampa.



Nei 5 anni come Presidente del Consiglio d'Europa, Król Europy, Re d'Europa e qualche mese con Presidente del PPE Tusk ha guadagnato circa 9 milioni di zloty.

Come Presidente del Consiglio Europeo non ha ottenuto grandi risultati, anzi ha contribuito alla Brexit, con l'uscita della Gran Bretagna dall'UE, e non ha ottenuto concretamente niente di positivo per la Polonia.

In questi 6 anni in Europa ha spaventato invece piu' volte il suo paese (teoricamente suo paese) di sanzioni da parte dell'UE 

Il 3 Luglio scorso senza elezioni (molto democraticamente insomma) e' tornato ad essere Presidente di PO, dopo che il suo partito (Tusk e' stato presidente dal 2003 al 2014) era sceso ai minimi nei sondaggi. PO era data nei sondaggi intorno al 12 % ed era stata superata nei sondaggi dal partito di Hołownia ''Polska 2050''.




1- Vero Tribunale Costituzionale e' quello che ha permesso l'innalzamento dell'eta' pensionabile a 67 anni per uomini e donne, ha permesso che venissero rubati ai polacchi i loro soldi depositati nei fondi pensione, tutto rispettando la Costituzione.

2- Veri media pubblici quelli che non trasmettono il processo del presidente Komorowski contro il giornalista Sumlinski.


Inoltre i media pubblici veri sono quelli che al telegiornale Wiadomosci del 9 Maggio omaggiano l'Armata Rossa (per aver liberato la Polonia) e le spartizioni della Polonia era state buone per la Polonia.

3- Vera polizia anticorruzione e' quella che Io (Tusk) e i mie compagni siano senza intoccabili e il capo del CBA (Anticorruzione) beve con noi (PO) da Sowa.

4- Apolitico Istituto della Memoria Nazionale (IPN) e' quello che propone la versione tedesca come vera storia polacca, e quell'istituto che conferisce a Lech Walesa il certificato, nonostante ci sono molti documenti che attestano la sua collaborazione con i servizi segreti comunisti (SB).






13 DICEMBRE 1981- 13 DICEMBRE 2013 : DUE DATE MOLTO TRISTI PER LA POLONIA

13 Dicembre 1981 il generale Jaruzelski instituisce la legge marziale. Ricordo che il papa polacco Giovanni Paolo II su Telepace dalla fin...