Abito nella citta' piu' fredda della Polonia: Suwalki.
D'inverno la temperatura puo' scendere anche a -30 gradi di notte, e di giorno la massima puo' essere -12 gradi.
Simbolo della citta' e' un simpatico orso polare!
Abito a circa 20 km dal confine lituano, nella parte nord-orientale della Polonia, nella regione Podlachia.
Finalmente dopo anni di abbandono da parte del governo liberale di Donald Tusk, il nuovo governo patriottico ha pensato anche alla parte orientale della Polonia e sara' realiazzata la via baltica, una strada tangenziale che colleghera' Suwalki a Varsavia riducendo di molto i tempi di percorrenza.
Si potra' andare a Varsavia in un paio di ore.
Negli otto anni di governo della Piattaforma Civica (PO) sono riusciti a realizzare due pezzettini di tangenziale (a Stawiski, e a Szczuczyn) nei quali si riesce a superare al massimo un paio di tir.
La strada verso Varsavia e' un odissea : per evitare tir e trattori (d'estate) bisogna partire al mattino presto per evitare un po' traffico.
La citta' e' governata da un sindaco appartenente ad una lista civica (il sindaco dice di essere indipendente, pero' nel suo passato ha fatto parte del partito comunista polacco)
Suwalki conta circa 70.000 abitanti.
La citta' l'anno prossimo (nella primavera del 2019) avra' finalmente una tangenziale esterna (che fa parte della via Baltica S61) che permettera' ai tir di non attraversare piu' la citta'.
Tra qualche anno (si parla del 2021) ci sara' il completamento della strada via Baltica che dal confine lituano arrivera' a collegarsi ad Ostrów Mazowiecka alla strada statale S8 Bialystok-Varsavia.
Quest'estate da Varsavia si arrivera' a Bialystok in tangenziale.
Io sono riuscito ad arrivare a Marki (periferia di Varsavia ) da Suwalki in 3h15' un paio di volte, pero' normalmente si puo' impegare 4/5 ore.
In futuro si potra' ad arrivare a Varsavia in 2 ore e mezza.
Forse la via Baltica sara' pronta nel 2020, sperando sempre che la Piattaforma Civica non torni al governo.
Il Parco Nazionale di Wigry si trova ad una decina di chilometri da Suwalki.
E' stato aperto come parco nazionale nel 1989.
Dal parco nazionale Wigry si puo' percorrere un famoso tracciato in canoa che arriva fino ad Augustów attraverso il fiume Czarna Hancza e il canale Augustowski.
Questo percorso dura circa una settimana (si puo' anche fare in 4/5 giorni) ed era stato fatto anche da Karol Wojtyła prima di diventare vescovo di Cracovia.
Io ho avuto la fortuna di fare questo giro in canoa nell'Agosto 2011, e devo dire che e' un esperienza indimenticabile.
Vicino a Suwalki c'e' anche il parco paesaggistico di Suwalki (SUWALSKI PARK KRAJOBRAZOWY) che merita una visita.
Nel SPK nel 2009 e' stato aperto un parco eolico di circa una trentina di pale eoliche.
Racconto le notizie piu' importanti d'attualita' dalla Polonia. Le racconto in modo diverso rispetto alle notizie che passano nei media italiani.
lunedì 9 aprile 2018
Edyta Geppert: Nie, nie żałuję- Non rimpiango.
Zielonookich snów
Nie żałuję...
Że nie znałam klejnotów
Ni koronkowych słów
Nie żałuję...
Że nie mówiłaś mi jak szczęście kraść spod lady
I nie uczyłaś mnie życiowej maskarady
Pieszczoty szarej tych umęczonych dni
nie żal mi,
nie żal mi
Nie, nie żałuję
Przeciwnie bardzo ci dziękuję kochana
Żeś mi odejść pozwoliła
Po to bym żyła tak jak żyłam
Że nie dałeś mi szczęścia
Pierścionka ani psa
Nie żałuję
Że nie dzwonisz po nocach
Kochanie tak to ja
Nie żałuję
Że nie załatwisz mi posady sekretarki
I że nie noszę twojej szarej marynarki
Że patrzysz na mnie jak teatralny widz
To nic,
to nic
Nie, nie żałuję
Przeciwnie bardzo ci dziękuję kochanie
Za to że jesteś królem karo
Że jesteś zbrodnią mą i karą
Że w tym kraju przeżyłam
Tych parę trudnych lat
Nie żałuję
Że na koniec się dowiem
Ot tak się toczy świat
Nie żałuję
Że nie załatwią mi urlopu od pogardy
I że nie zwrócą mi uśmiechu jak kokardy
Pieszczoty szarej tych udręczonych dni
Nie żal mi,
nie żal mi
Nie, nie żałuję
Przeciwnie bardzo ci dziękuję, mój kraju
Za jakiś czwartek jakiś piątek jakiś wtorek
I za nadziei cały worek
Nie, nie żałuję
Przeciwnie bardzo ci dziękuję
za to, że jesteś moim krajem
Że jesteś piekłem mym i rajem
Nie żałuję,
Nie żałuję,
Nie żałuję...
La piu' bella canzone polacca per me. In breve:
''Grazie mamma, grazie a mio marito, grazie al mio paese (Polonia).....''
Non rimpiango
Che tu non mi abbia dato, mamma,
i sogni dagli occhi verdi,
non lo rimpiango...
Che io non abbia conosciuto né gioielli
né parole raffinate,
non lo rimpiango...
Che tu non mi abbia detto come rubare la felicità
e che non mi abbia insegnato la messinscena della vita,
la carezza grigia di quei giorni stanchi,
non mi rincresce,
non mi rincresce.
No, non lo rimpiango;
al contrario: ti ringrazio molto, mia cara,
che mi hai lasciato partire
per vivere come ho vissuto.
Che non mi hai dato né la felicità,
né un anello, né un cane,
non lo rimpiango...
Che non mi chiami la notte:
"Amore, sì, sono io",
non lo rimpiango...
Che non otterrai per me un posto di segretaria,
e che non indosso la tua giacca grigia,
che mi guardi come uno spettatore a teatro,
non importa,
non importa.
No, non lo rimpiango;
al contrario: ti ringrazio molto, amore,
che sei il re di quadri,
che sei il mio delitto e il mio castigo.
Che in questo Paese abbia vissuto
un paio di anni difficili,
non lo rimpiango…
Che finalmente io impari:
"Ah, quindi questo mondo è così!",
non lo rimpiango…
Che non avrò vacanza dal disprezzo
e che non mi restituiranno il sorriso come un fiocco,
la carezza grigia di quei giorni stanchi,
non mi rincresce,
non mi rincresce.
No, non lo rimpiango;
al contrario: ti ringrazio molto, mio Paese,
per qualche giovedì, qualche venerdì, qualche martedì,
e per un sacco pieno di speranza.
No, non lo rimpiango;
al contrario: ti ringrazio molto
che sei il mio Paese,
che sei il mio inferno e il mio paradiso.
Non lo rimpiango,
non lo rimpiango,
non lo rimpiango...
mercoledì 4 aprile 2018
WITOLD PILECKI -Il volontario di Auschwitz
Witold Pilecki, il volontario di Auschwitz, un grande eroe polacco.
Il 25.05.1948: 70 anni fa veniva condannato a morte Witold Pilecki.
Dopo 70 anni non sono ancora stati trovati i resti dell'eroe polacco ucciso dai comunisti.
Witold Pilecki aveva partecipato alla battaglia sulla Vistola del 1920 contro le armate rosse russe, e
nel 1944 aveva partecipato alla rivolta di Varsavia contro i tedeschi.
I comunisti hanno fatto sparire i suoi resti, ma la memoria per Pilecki oggi e' viva piu' che mai ed e' un riferimento per le giovani generazioni di polacchi: esempio di un uomo che non si arrende mai.
Il 25.05.1948: 70 anni fa veniva condannato a morte Witold Pilecki.
Dopo 70 anni non sono ancora stati trovati i resti dell'eroe polacco ucciso dai comunisti.
Witold Pilecki aveva partecipato alla battaglia sulla Vistola del 1920 contro le armate rosse russe, e
nel 1944 aveva partecipato alla rivolta di Varsavia contro i tedeschi.
I comunisti hanno fatto sparire i suoi resti, ma la memoria per Pilecki oggi e' viva piu' che mai ed e' un riferimento per le giovani generazioni di polacchi: esempio di un uomo che non si arrende mai.
Il 19 settembre 1940 durante un rastrellamento nazista a
Varsavia, Witold Pilecki prende la direzione opposta a tutti gli altri e
si fa arrestare volontariamente per essere mandato ad Auschwitz.
Il nome non è ancora sinonimo di inferno, come sarebbe diventato, tuttavia chiunque avrebbe considerato quel gesto folle.
Ma Pilecki non è uno qualunque, è un militare dell'Armata polacca e membro della resistenza contro i nazisti.
La sua missione è infiltrarsi nel campo, raccogliere informazioni e organizzare una rete clandestina pronta a ribellarsi e a prendere il controllo al momento giusto.
Sin dall'arrivo, Pilecki si rende conto che qualsiasi idea i cittadini liberi si fossero fatti di quel luogo, era drammaticamente ingenua.
Ciò che trova oltre il cancello con la scritta "Arbeit macht frei" non ha nulla a che vedere con qualunque cosa avesse conosciuto nel mondo reale.
Ogni regola del vivere civile è calpestata e sovvertita, ci sono prigionieri con diritto di vita e di morte su altri prigionieri.
Fame, freddo, malattie, lavori forzati sono usati dai nazisti come strumenti di decimazione. L'arbitrarietà assoluta è l'unica legge applicata e ciò che distingue i carcerieri l'uno dall'altro sono solo diversi gradi di crudeltà.
A poco a poco Pilecki tesse la sua rete clandestina, in attesa del segnale di rivolta, che però non arriva mai.
Dopo tre anni, e dopo aver visto sparire molti dei suoi amici, Pilecki decide di fuggire, per continuare la resistenza da fuori.
Ritrovata la libertà con una rocambolesca fuga, il capitano Pilecki da bravo soldato stende rapporto ai superiori su ciò che ha visto.
Se ne avessero preso atto, quante vite sarebbero state risparmiate?
http://www.edizpiemme.it/libri/il-volontario-di-auschwitz
Gli alleati (Usa e Regno Unito era stati avvisati) pero' non hanno tenuto conto di quanto i polacchi hanno comunicato loro grazie alle informazioni raccolte da Witold Pilecki.
Avevano consigliato di bombardare la ferrovia o i treni in modo che non potessero arrivare ai campi di sterminio.
Il nome non è ancora sinonimo di inferno, come sarebbe diventato, tuttavia chiunque avrebbe considerato quel gesto folle.
Ma Pilecki non è uno qualunque, è un militare dell'Armata polacca e membro della resistenza contro i nazisti.
La sua missione è infiltrarsi nel campo, raccogliere informazioni e organizzare una rete clandestina pronta a ribellarsi e a prendere il controllo al momento giusto.
Sin dall'arrivo, Pilecki si rende conto che qualsiasi idea i cittadini liberi si fossero fatti di quel luogo, era drammaticamente ingenua.
Ciò che trova oltre il cancello con la scritta "Arbeit macht frei" non ha nulla a che vedere con qualunque cosa avesse conosciuto nel mondo reale.
Ogni regola del vivere civile è calpestata e sovvertita, ci sono prigionieri con diritto di vita e di morte su altri prigionieri.
Fame, freddo, malattie, lavori forzati sono usati dai nazisti come strumenti di decimazione. L'arbitrarietà assoluta è l'unica legge applicata e ciò che distingue i carcerieri l'uno dall'altro sono solo diversi gradi di crudeltà.
A poco a poco Pilecki tesse la sua rete clandestina, in attesa del segnale di rivolta, che però non arriva mai.
Dopo tre anni, e dopo aver visto sparire molti dei suoi amici, Pilecki decide di fuggire, per continuare la resistenza da fuori.
Ritrovata la libertà con una rocambolesca fuga, il capitano Pilecki da bravo soldato stende rapporto ai superiori su ciò che ha visto.
Se ne avessero preso atto, quante vite sarebbero state risparmiate?
http://www.edizpiemme.it/libri/il-volontario-di-auschwitz
Gli alleati (Usa e Regno Unito era stati avvisati) pero' non hanno tenuto conto di quanto i polacchi hanno comunicato loro grazie alle informazioni raccolte da Witold Pilecki.
Avevano consigliato di bombardare la ferrovia o i treni in modo che non potessero arrivare ai campi di sterminio.
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