Ieri 6 Maggio alle 20,30 c'e' il stato il dibattito elettorale dei 10 candidati a Presidente della Polonia nello studio della televisione pubblica TVP.
I candidati a Presidente hanno risposto a 5 domande e una dichiarazione finale libera e avevano 1 minuto di tempo per rispondere alle singole domande del presentatore della televisione polacca.
I candidati per il momento sono 10.
- Il Presidente uscente Andrzej Duda e' il favorito, e diversamente dal suo predecessore Komorowski ha partecipato al dibattito gia' prima del primo turno.
- Małgorzata Kidawa-Błońska durante il dibattito leggeva il biglietto di appunti che aveva sul tavolino !
- Bosak e' risultato il vincitore del dibattito secondo molti osservatori, ma avra' poche possibilita' di arrivare al II turno.
- Kosiniak Kamysz che ha attaccato il Presidente Duda, ha subito il contrattacco del Presidente che gli ha ricordato la sua firma sulla legge per l'allungamento della vita lavorativa per uomini e donne fino a 67 anni.
- Robert Biedroń non ha saputo rispondere a molto domande rimanendo vago nelle risposte.
- Paweł Tanajno che nelle elezioni del 2015 ha preso lo 0,20 % (29.785 voti) avrebbe fatto piu' bella figura a non candidarsi ancora.
Ieri sera Jarosław Kaczyński e Jarosław Gowin si sono accordati e oggi hanno votato insieme al Sejm l'approvazione della legge per permettere il voto per corrispondenza.
Gowin ha vinto in quanto le elezioni non si terranno in Maggio, come aveva promesso.
Kaczyński ha vinto perche' Gowin non ha votato contro il governo, e non si e' aperta la crisi di governo, inoltre ha ottenuto il voto per corrispondenza che in tempo di epidemia e' la forma di voto piu' sicura.
Il SN (Corte Suprema) dovrebbe dichiarare nei prossimi giorni l'annullamento delle elezioni che il 10 Maggio non si possono tenere, e per cui il Presidente del Sejm Witek annunciera' una nuova data per nuove elezioni, alle quali possono partecipare nuovi candidati (che dovranno raccogliere 100 mila firme per potersi presentare alle elezioni)
Le opposizioni che chiedevano da almeno due mesi lo spostamento della data delle votazioni sono rimaste spiazzate e adesso sono senza argomenti visto che il voto e' stato spostato.
Il principale partito di opposizione: l'emmittente televisiva progressista TVN che ieri attaccava il governo perche' secondo loro voleva far votare i polacchi in tempo di epidemia, oggi invece attacca il governo perche' ha rinviato il voto e la democrazia e' in pericolo, e' la fine della democrazia.
Solo che l'opposizione e TVN hanno dichiarato la fine della democrazia e l'inizio della dittatura di Kaczyński gia' almeno un centinaio di volte tra il 2015 e il 2020 !
Da una parte il segretario di PO Budka e la candidata Kidawa-Błońska, il Presidente del Senat Tomasz Grodzki festeggiano il rinvio delle elezioni e dichiarano di aver vinto la battaglia sullo spostamento della data del voto, invece nello stesso partito Kamila Gasiuk Pihowicz dichiara l'inizio della dittatura di Kaczynski perche'ha deciso lui la data delle elezioni e non la Costituzione.
Al Senato la legge per il voto per corrispondenza e' rimasta per 29 giorni per poi essere bocciata.
Si sapeva gia' dall'inizio che l'avrebbero bocciata, bastava bocciarla subito e le elezioni si sarebbero potute tenere il 10 Maggio.
Le buste secondo la terza carica dello stato Tomasz Grodzki erano ''assassine'' in quanto secondo lui trasmettono il corona virus.
L'11 Maggio PO ha proposto la possibilita' di voto per corrispondenza: le buste adesso non sono piu' killer !
Se questa e' una opposizione responsabile ?
A me sembra una bazzelletta.
Biedroń chiede il Tribunale di Stato per i responsabili che non hanno permesso il voto.
Ma sono loro dell'opposizione che non volevano il voto e non collaborando non hanno permesso il voto !
1 commento:
Quelli di platforma si arrampicano sugli specchi,prima accusavano il governo di annullare la democrazia con l'introduzione del voto per corrispondenza,oggi hanno dichiarato che non dovevano rinviare le elezioni.comunque si denota nelle opposizioni(e non solo nel PO) uno stato confusionale nel fare politica.
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