mercoledì 17 maggio 2023

ELEZIONI 2023: NUOVO PROGRAMMA PIS

Domenica 14 Maggio 2023 il presidente di Diritto e Giustizia Jarosław Kaczyński ha presentato TRE PUNTI CONCRETI del programma del suo partito in vista delle elezioni parlamentare in programma nell'autunno di questo anno, probabilmente ad Ottobre 2023.

I tre punti concreti del programma sono : 



- 800+ 

Il contributo statale alle famiglie con bambini fino a 18 anni, passa da 500 zloty al mese a 800 zloty dal 1 Gennaio 2024.

A causa dell'inflazione (dovuta alle politiche mondiali post-covid, alla guerra in Ucraina e alla politica energetica dell'UE) il valore assoluto di 500+ ha perso potere d'acquisto.

L'opposizione (Liberali di PO e post-comunisti di Lewica) chiedevano la rivalutazione di 500+

L'inflazione ad Aprile 2023 e' pari al 14,7%  su base annua, e previsto in calo per fine 2023, gli economisti prevedono che scenda almeno sotto il 10% entro all'anno.

Donald Tusk, lider di PO (pseudoliberali e populista) chiede che 800+ venga introdotto da Giugno 2023 ! Quando era al governo dal 2007 al 2015 (Tusk premier fino al 2014) non ha fatto alcuna politica sociale, perche'  sue parole  ''dove sono sotterrati i soldi per 500'' (sua dichiarazione a Zakopany nel 2014)

- Medicinali gratis per persone over 65 anni e ragazzi fino a 18 anni. 

La lista di medicinali gratis che fino a oggi riguarda le persone sopra ai 75 anni verra' estesa alle persone sopra i 65 anni e ai bambini-ragazzi fino a 18 anni.

- Autostrade gratis  

In Polonia ci sono autostrade pubbliche per le quali Jarosław Kaczyński ha promesso che a breve saranno tolti i pedaggi ed autostrade.

Il premier Morawiecki ha indicato come 1 Luglio 2023 la data oltre la quale le autostrade pubbliche diventeranno gratuite.







mercoledì 11 gennaio 2023

64 % POLACCHI CONTRO EURO

 

64,2 % dei polacchi e' contro l'introduzione della moneta euro in Polonia.

Il 24,5 % dei polacchi invece e' a favore alla rinuncia della zloto.





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Questi sono i risultati di un sondaggio IBRIS per Radio Zet, la radio polacca di George Soros.

Decisamente a favore dell'euro sono il 14,7%, mentre 9,8 % e' piuttosto favorevole. Decisamente contrari all'euro sono il 49 % dei polacchi, mentre piuttosto sfavorevoli all'euro sono il 15,2% 

Non sapeva rispondere o non aveva una propria opinione il 11,3 % dei polacchi.

La percentuale piu' alta dei contrari all'euro vive in campagna (70 %) e nelle piccole citta' sotto i 50 mila abitanti (75 %)

Nelle citta' sopra i 250 mila abitanti invece c'e' la percentuale piu' alta di favorevoli all'euro (48 % contro euro, mentre 42 % e' a favore dell'introduzione dell'euro)

In pratica le aree pro-governative (pro- PIS) sono contrarie all'euro, mentre nelle grandi citta'  dove Piattaforma Civica governa ci sono meno sfavorevoli all'euro.

martedì 4 ottobre 2022

ALTI PREZZI DELL'ENERGIA E DEL GAS A CAUSA DELL'UE E DELLA RUSSIA

 

Lo scorso Lunedi 3 Ottobre si sono incontrati a Bruxelles i ministri dell'energia dei paesi dell'UE.

15 paesi, tra cui Italia, Francia, Spagna e Polonia (per cui la seconda, terza, quarta e quinta economia dell'UE) sono concordi nel definire un prezzo massimo del gas.

La presidente della Commissione Europea la tedesca Von Der Leyen non interessa questo dato e va avanti per la sua strada con la sua politica ''comunista verde'', nonostante dal 24 Febbraio 2022 ci sia un guerra in Europa tra Russia ed Ucraina.

Il portale belga Politico.eu definisce la Von Der Leyen una marionetta in mano alla Germania, che pensa solo a fare gli interessi della Germania e non dell'UE.

Il governo tedesco infatti ha stanziato negli ultimi giorni 200 miliardi di euro per aiutare le famiglie e le imprese tedesche contro il caro di energia e gas, politica chiara di aiuto di stato che dovrebbe essere contrastata dall'UE, invece dalla Commissione Europea non si e' alzata alcune voce contraria a questa politica di chiara concorrenza sleale tedesca nei confronti degli altri paesi europei.

mercoledì 23 marzo 2022

La strada migliore per raggiungere la Polonia dal Veneto

Per raggiungere la Polonia in automobile dal Veneto ci sono principalmente due possibilita':
- attraverso la Repubblica Ceca
- attraverso la Slovacchia

Io ho fatto il viaggio in auto verso la Polonia la prima volta nella primavera del 2007, dopo essermi recato in Polonia in precedenza in pullmann, oppure in aereo.
Dal Veneto occidentale la Polonia si trova a circa 950 km di distanza, circa 9-10 ore di macchina.

Negli ultimi 10 anni sopratutto in rep.Ceca e in Slovacchia sono stati realizzati nuovi tratti di autostrada che hanno premesso di ridurre i tempi di viaggio.

Per il viaggio e' obbligatorio il pagamento della vignetta nelle autostrade che si percorrono.
- In Austria il costo dell'autostrada per il 2022 e' pari a 9,6 euro (la vignetta ha validita'  di 10 giorni)
- In Slovacchia il costo dell'autostrada e' pari a 10 euro (la vignetta vale sempre 10 giorni) 14 euro (30 giorni) oppure 50 euro (1 anno)
In Slovacchia e' possibile comprare la vignetta direttamente in internet.

Vignetta Slovacchia : qui si puo' comprare la vignetta 

Vignetta Austria: qui si puo' comprare la vignetta

Vignetta della Repubblica Ceca: qui si puo' comprare la vignetta. 

Vignetta della Slovenia: qui si puo' compare la vignetta.


- In Repubblica Ceca invece la vignetta costa 310 Korone (10 giorni), 440 Korone (1 mese)

Scritto il 12/05/2018 :
Purtroppo in Austria e Rep.Ceca negli ultimi anni ci sono sempre lavori di rifacimento di pezzi di autostrada ed e' facile trovare lavori in corso, rallentamenti o code.

Negli ultimi due anni ho trovato code in prossimita' di Olomouc, e di Rousínov, in rep.Ceca.
Cosi l'anno scorso e questo anno abbiamo deciso di tornare a fare la Slovacchia.
L'opzione ceca e' piu' corta di almeno 1/2 ora o quasi 1 ora (se non si trovano code).
L'opzione slovacca e' preferibile se si desidera una qualita' di asfalto migliore e una strada panoramica (tratto Čadca-Żywiec) e il tratto Wiener Neustadt-Purbach am Neusiedler See-Bratislava (per evitare Vienna)

A Žilina e' stato appena aperto un viadotto sul lago della citta' ed un tunnel  che permettono di non attraversare piu' la ciita' con un grande risparmio di tempo.
Le code in direzione nord si presentano piu' tardi prima di Čadca (inevitabili il pomeriggio e la sera)
Dopo Čadca e' stato aperto un nuovo tratto della strada statale D3 in direzione Żywiec (Polonia), strada molto bella e panoramica.

Aggiornamento del 25/08/2022

Questa estate sono stato in Veneto e abbiamo percorso Rep.Ceca e Austria all'andata e Slovenia, Austria e rep.Ceca al ritorno.

Google maps suggeriva spesso di percorrere la Slovenia cosi ho provato. Le autostrade slovene sono quasi al livello di quelle austriache. Il costo della vignetta in Slovenia e' 15 euro (1 settimana)



mercoledì 9 marzo 2022

POLONIA VUOLE REGALARE I SUOI AEREI MIG-29 ALL'UCRAINA. GLI USA NON SONO PRONTI.

Il segretario generale degli Usa Antony Blinken aveva suggerito che la Polonia non vuole dare i suoi MIG-29 all'Ucraina. 

La Polonia allora ha testato l'affidabilita' degli Usa.

Il MINISTERO DEGLI ESTERNI POLACCO (MZS) ha dichiarato che e' disponibile a regalare tutti gli aerei MIG-29 che dispone all'Ucraina.

Il MZS e il Presidente della Repubblica polacca Duda sono disposti a consegnare immediatamente i MIG-29 alla base americana in Germania di Ramstein.

La Polonia chiede agli USA che li vengano consegnati dagli Usa analoghi aerei  usati per sostituire quelli ceduti gratuitamente alla Nato per la difesa ucraina.

La Polonia e' disponibile da subito ad iniziare i colloqui per finalizzare la compravendita di questi aerei.

La risposta degli Usa alla Polonia : ''la decisione della Polonia di rendere disponibili i suoi aerei alla base nato in Germania secondo il direttore del Pentagono John Kirby crea paure e timori alla NATO, che sta analizzando la questione, ma la sua realizzazione e' poco realistica.''

 

In pratica : ucraini continuate a combattere da soli che noi restiamo a guardare (USA)

L'UE e' contenta che ha tolto Netflix ai russi, e queste sono le sanzioni della ridicola UE verso la Russia.

La Germania ha gia' detto che non puo' fare meno del gas russo (40 % del suo fabbisogno di gas e' fornito dalla Russia)

L'Italia invece si prepara a restare al freddo il prossimo inverno. Gli italiani a causa degli aumenti dei carburanti, pasta, pane, alimentari dovranno tenere il riscaldamento spento e per cui non ci sara' problema che il gas russo non arrivera' piu' in Italia...

In Polonia intanto fino a ieri sono arrivati 1,2 milioni di ucraini in fuga dalla guerra.

Intanto il prezzo del petrolio aumenta, la Russia non potra' venderlo per le sanzioni che hanno deciso gli USA, e al loro posto lo venderanno gli USA !

 

Fonte della foto

 


Aggiornamento Maggio 24: veniamo a sapere dopo 2 anni di guerra che il governo Morawiecki aveva regalato all'Ucraina tutti i carri armati in suo possesso, e fornito all'Ucraina anche il carburante ovviamente gratis.


martedì 22 febbraio 2022

11.07.1943 WOŁYN GENOCIDIO DA PARTE DEI NAZIONALISTI UCRAINI (Rzeź Wołyńska)

11.07.1943 

Sono passati  79 anni dal genocidio operato dai nazionalisti ucraini nel territorio dell'attuale Ucraina occidentale (allora territorio della II Repubblica Polacca) e territori attuali dell'attuale Polonia sud orientale (Piccola Polonia e Precarpazia) dal Febbraio 1943 al Febbraio 1945.

Almeno 100.000 persone (in maggioranza polacchi, ma anche russi, cechi, ebrei,armeni) vennero uccise spesso in modo brutale dai parte dei nazionalisti ucraini del UPA (esercito insurrezionale ucraino)
inspirati politicamente e ideologicamente da Stepan Bandera.
Gli storici dicono che i morti potrebbero essere anche fino a 200.000.

Gli ucraini parlano invece di guerra polacco-ucraina, quando pero' furono uccisi civili polacchi (intere famiglie, contadini) e attuata una politica di pulizia etnica eliminando i cittadini polacchi per realizzare il piano della costituzione di una Grande Ucraina.

La Polonia ha scelto come data per ricordare le vittime Domenica 11.07.1943 quando i nazionalisti ucraini si recarano nelle chiese cattoliche per prelevare i polacchi, sapendo che la' li avrebbero trovati insieme.

Oggi lo Stato Ucraino non vuole permettere le esumazioni per permettere agli storici e scienziati dell'IPN di approfondire la questione, identificare le vittime dando una degna sepoltura.



Aggiornamento al 22.02.2022

La Polonia ha regalato armi all'Ucraina per difendersi dall'attacco russo nella regione del Donbas.

Nonostante questo l'Ucraina si comporta con superiorita' verso la Polonia. Qualche settimana fa i giornalisti polacchi non sono stati ammessi alla conferenza stampa del presidente ucraino.

L'Ucraina non permette ancora le esumazioni nella regione di Volinia.





giovedì 25 novembre 2021

BILANCIO FINANZIARIO DELLA PRESENZA DELLA POLONIA NELL' UE (-535 MILIARDI DI ZLOTY)

20 Settembre 2021 l'eurodeputato di PIS (Solidarna Polska) Patryk Jaki ha presentato un studio di due professori universitari riguardo il bilancio della presenza della Polonia nell'Unione Europea (UE)

Il periodo di tempo preso come riferimento dello studio e' dal 2004 (anno di ingresso della Polonia nell'UE) al 2020.

1 -La Polonia ha ricevuto un netto di trasferimenti dal bilancio europeo di +593 miliardi di zloty di fondi strutturali europei.

2- Il bilancio tra i trasferimenti degli utili delle aziende europee in Polonia verso altri stati dell'UE e i trasferimenti delle aziende polacche in UE verso la Polonia e' negativo per la Polonia per -981 miliardi di zloty.

3- La differenza tra le prime due voci per cui e' -388 miliardi di zloty 

4- Il saldo tra esportazioni polacche verso UE, ed importazioni polacche da UE e' anche in questo caso negativo per la Polonia per -147 miliardi di zloty.

5- Per cui il saldo totale per la Polonia dal 2004 al 2020 e' negativo per la Polonia per -535 miliardi di zloty.

 







giovedì 21 ottobre 2021

DISCORSO DEL PREMIER POLACCO MORAWIECKI AL PE IN DIFESA DEL TRATTATO DI LISBONA E DELL'UE DEGLI STATI SOVRANI CONTRO GLI STATI UNITI D'EUROPA

 


 

Signor Presidente,

Signora Presidente,

Onorevoli deputati,

Oggi mi faccio avanti a voi qua, nel Parlamento, per espandere sulla nostra posizione in certe materie di base che ritengo fondamentali per il futuro dell’Unione europea. Non solo quello di Polonia, ma proprio per il futuro della nostra intera Unione.

Primum, parlerò delle crisi davanti a cui si trova oggi L’Europa, e le quali dovremmo affrontare.

Secundum, parlerò degli standard e delle regole – che dovrebbero sempre essere uguali per tutti – e del fatto che troppo spesso non è il caso.

Tertium, presenterò un parere sulle regole secondo cui nessun organo delle autorità pubbliche dovrebbe intraprendere delle azioni per cui manchino delle basi legali.

Il quarto punto del mio discorso riguarderà la sentenza del Tribunale costituzionale polacco – e quello che questa sentenza ed altre sentenze simili comportano per l’Unione europea. E anche quanto importante è la diversità ed il rispetto reciproco.

E poi, nel quinto punto presenterò la nostra veduta sul pluralismo costituzionale.

Poi indicherò i gravi rischi per tutta la società che sorgono dall’applicazione della Corte di giustizia dell’Unione europea che si verificano già in Polonia.

Finalmente, riassumerò tutte le conclusioni e guarderò con della il futuro, penso, con della speranza.

Partirò dalla questione fondamentale – dalle sfide decisive per il nostro futuro condiviso. Onorevoli colleghi, le disuguaglianze sociali, l’inflazione ed i crescenti costi della vita che colpiscono tutti i cittadini europei, le minacce esterne, l’aumento del debito pubblico, l’imigrazione irregolare e la crisi energetica che ingrandisce le sfide della politica climatica contribuiscono alle tensioni sociali ed allungano l’elenco dei gravi problemi.

La crisi del debito sovrano ci ha, per la prima volta dopo la guerra, posto la domanda se siamo in grado di assicurare una vita migliore alle generazioni successive.

Intorno alle nostre frontiere è presente sempre più tensione. Nel Sud, la pressione di milioni di persone ha reso il bacino del Mediterraneo un luogo tragico. All’Est, stiamo affrontando un’aggressiva politica russa, che arriva persino a fare guerra per bloccare la scelta della via europea tra i paesi nella nostra vicinanza.

Oggi ci troviamo di fronte ad un’enorme crisi associata al gas ed all’energia. Il rapido aumento dei prezzi – causato, tra l’altro, da azioni intenzionali di aziende russe – già oggi pone molte aziende in Europa davanti alla scelta tra riduzioni di produzione e il trasferimento di costi ai consumatori. La scala di questa crisi può già nelle prossime settimane sconvolgere tutta l’Europa. Possono andare in bancarotta tante imprese, e milioni di case, decine di milioni di persone, possono trovarsi in povertà e scarsità a cause della crisi associata al gas e l’aumento incontrollato dei costi in tutta l’Europa. Dobbiamo anche tenere presente il rischio dell’effetto domino – una crisi può causare in cascata degli altri crolli.

Ogni volta dico “noi” – perché non è possibile risolvere alcun di questi problemi da soli. Non tutti di essi hanno avuto un impatto sul mio paese in modo tanto drammatico quanto sulle altri paesi dell’Unione europea. Ciò non cambia il fatto che li ritengo tutti problemi “nostri”.

Ora dirò qualche parola sul contributo di Polonia al nostro progetto condiviso.

L’integrazione europea è per noi una scelta strategica e civilizzatrice.Siamo qua, qua è il nostro posto, e non stiamo andando da nessuna parte. Vogliamo rendere l’Europa di nuovo forte, ambiziosa e coraggiosa. Per questo non guardiamo solo i profitti a breve termine, ma anche quello che all’Europa possiamo dare. 

La Polonia profitta dell’integrazione, soprattutto dello scambio commerciale nel mercato comune europeo. Sono anche molto importanti i trasferimenti di tecnologie ed i trasferimenti diretti. Ma la Polonia non è entrata nell’Unione europea a mani vuote. Il processo d’integrazione economica con l’Unione ha espanso le capacità operative di aziende del mio paese, ma ha anche aperto delle possibilità enormi ad aziende tedesche, francesi o olandesi. Gli imprenditori di questi paesi profittano moltissimo dell’espansione dell’Unione.

Basta contare l’enorme deflusso di dividendi, profitti sugli interessi ed altri strumenti finanziari dei paesi dell’Europa centrale, quelli meno affluenti – all’Europa dell’Ovest, ai paesi più ricchi. Ci auguriamo, però, che in questa collaborazione non vi siano dei perdenti, ma soltanto dei vincitori. 

È stata la Polonia ad essere la promotrice dell’ambizioso Fondo europeo per la ripresa, per rendere la reazione di oggi alle sfide della trasformazione climatica, energetica e post pandemica una reazione adeguata alle esigenze. Perché la crescita economica sia forte e dia della speranza dell’Europa, non lasciando soli ed indifesi contro la globalizzazione milioni di bambini, donne e uomini. In queste materie noi ed il Parlamento europeo parlavamo con una sola voce. 

La Polonia sostiene fortemente il Mercato unico europeo. Vogliamo l’autonomia strategica per rafforzare i 27 paesi.  

Pertanto la Polonia o la Germania, la Cechia e gli altri paesi dell’Europa centrale promuovono delle soluzioni per aumentare la competitività dell’economia europea nello spirito di tutela delle quattro libertà fondamentali. La libertà di circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e delle persone. Senza sostenere le attività di rifugi fiscali – qualcosa che, purtroppo, alcuni paesi dell’Europa dell’Ovest fanno ancora, depredando in questo modo i loro vicini. Sì, onorevoli colleghi – i rifugi fiscali tollerati nell’Unione europea sono la sequestrazione del denaro dai più ricchi. È una cosa giusta? È qualcosa che ci aiuta a migliorare la vita della classe media o i meno facoltosi? È qualcosa che appartiene al catalogo dei valori europei? Ho dei forti dubbi.

La Polonia e l’intera Europa centrale sono a favore di un’ambiziosa politica di espansione che rafforzi l’Europa nell’area dei Balcani occidentali. Che completi geograficamente, storicamente e strategicamente l’integrazione europea. Vogliamo delle aspirazioni globali dell’Unione ed una forte politica di difesa europea – in una struttura coerente a quella di NATO!

Oggi, quando la frontiera orientale dell’Unione è soggetta ad un attacco organizzato che sfrutta in modo cinico le migrazioni dal Medio Oriente per la destabilizzazione, è la Polonia che dà all’Europa la sicurezza, costituendo insieme alla Lituania ed alla Lettonia siamo una barriera che la protegge. E, rafforzando il nostro potenziale nel campo di difesa, rafforziamo la sicurezza dell’Unione europea nel senso più tradizionale.

Oggi, parlando a Voi, voglio ringraziare le forze polacche, lituane, lettone, e tutti i paesi del Sud dell’Europa, la nostra Guardia di frontiera e le nostre forze dell’ordine. Grazie dei vostri sforzi e del vostro professionismo nella protezione delle frontiere dell’Unione!

La sicurezza ha tante dimensioni. Oggi che l’aumento dei prezzi di gas è sentito da tutti, si vede chiaramente quali possano essere i risultati di miopia nella materia di sicurezza energetica. Già oggi la politica di Gazprom ed il consenso per Nord Stream 2 si traducono a prezzi record di gas.

Quando invece oggi negli Stati fondatori delle Comunità il livello di fiducia nell’Unione è caduto a livelli storicamente bassi, come il 36% nella Francia, in Polonia la fiducia nell’Europa rimane al livello più alto. Oltre l’85% dei cittadini polacchi dice chiaramente: La Polonia è e rimarrà un membro dell’Unione. In Polonia, sia il mio governo che la maggioranza parlamentare che lo sostiene sono parte di quella maggioranza. 

Ciò non vuol dire che oggi i polacchi non abbiano dei dubbi o preoccupi per la direzione dei cambiamenti nell’Europa. Questa inquietudine è visibile e, purtroppo, giustificata.

Ho parlato di quanto la Polonia ha contribuito all’Unione europea. Ma purtroppo! si continua a sentire della divisione tra i migliori e quelli peggiori. È troppo spesso che ci troviamo in un’Europa di doppi standard. E ora dirò perché dobbiamo smetterla con questo modello.

Oggi tutti gli europei sperano che noi facciamo una sola cosa.Vogliono che noi affrontiamo le sfide create da crisi molteplici allo stesso tempo, non affrontando invece l’uno l’altro, cercando per forza dei colpevoli – o, si dovrebbe dire, quelli che colpevoli non sono, ma sono un bersaglio facile a cui dare la colpa.

Purtroppo, vedendo alcune pratiche nelle istituzioni dell’Unione, molti cittadini del nostro continente oggi si interrogano: questi giudizi e decisioni estremamente diversi di Bruxelles e del Lussemburgo nei confronti degli Stati membri, anche se assunti in circostanze simili, rafforzano de facto la divisione tra i paesi della forte, vecchia e nuova Unione, tra i forti ed i deboli, tra i ricchi ed i meno facoltosi – questa è davvero uguaglianza?

Il far finta che i problemi non esistano porta a dei risultati molto cattivi. I cittadini non sono né ciechi ne sordi. Se i politici ed ufficiali compiacenti non lo notano, perderanno pian piano la loro fiducia. E, insieme a loro la fiducia dei cittadini perderanno le istituzioni. Questo sta già succedendo, onorevoli colleghi.

La politica si dovrebbe basare su principi. Il principio primario che seguiamo in Polonia e che è alla base dell’Unione europea è quello di democrazia.

Pertanto non possiamo tacere quando il nostro paese – anche in questa sala – viene attaccato in modo ingiusto e parziale.

Le regole del gioco devono essere uguali per tutti. Le regole sono tali quali le abbiamo stabilite nei trattati. È un obbligo di tutti osservarli – anche delle istituzioni da questi trattati create. Questo è lo Stato di diritto.

È inaccettabile agire ed espandere le competenze tramite il metodo di fatti compiuti. È inaccettabile imporre le proprie decisioni sugli altri senza una base legale. Ed è ancora più inaccettabile di impiegare a questo scopo la lingua di ricatto finanziario, di punizioni e di parole ancora più radicali nei confronti di alcuni Stati membri.

Rigetto la lingua di minacce ed estorsioni. Non dò il mio consenso che i politici ricattino e minaccino la Polonia. Che il ricatto divenga un metodo del fare la politica nei confronti di Stati membri. Non è il modo in cui agiscono le democrazie.

Siamo un paese orgoglioso. La Polonia è una delle nazioni con le più lunghe storie di essere uno Stato è dello sviluppo della democrazia. Nel ventesimo secolo, tre volte, con enormi sacrifici, abbiamo lottato per la libertà dell’Europa e del mondo. Nel 1920, salvando Berlino e Parigi dall’assalto bolscevico, poi nel 1939, andando come i primi alla lotta mortale con i tedeschi, con il Terzo Reich, il che ha avuto un impatto sui risultati della guerra – e poi, nel 1980, quando la “Solidarietà” ci ha dato della speranza per sconfiggere un altro totalitarismo, il crudele sistema comunista. La ricostruzione dell’Europa nel dopoguerra è stata possibile grazie al sacrificio di molte nazioni, ma non tutte ne potevano approfittare.

Onorevoli colleghi. Ora qualche parola sullo Stato di diritto. Sullo Stato di diritto ci si può dire molto, ed ognuno intenderà questa nozione in modo ad un certo grado diverso. Ma penso che la maggioranza di noi sia d’accordo che non ci si può parlare dello Stato di diritto senza certe condizioni. Senza il principio della separazione dei poteri, senza tribunali indipendenti, senza il rispetto per il principio che ogni autorità abbia un ambito limitato di competenze, o senza il rispetto per la gerarchia delle fonti di diritto.

Il diritto dell’Unione europea precede quello degli Stati – fino al livello delle leggi e nelle aree delle competenze concesse all’Unione. Questo principio vale per tutti i paesi dell’Unione. Ma l’atto normativo fondamentale rimane la Costituzione.

Se le istituzioni create dai Trattati superano le loro competenze, gli Stati membri devono avere degli strumenti per reagire.

L’Unione è un grande successo degli Stati europei. È una robusta alleanza economica, politica e sociale. È la più potente e sviluppata organizzazione internazionale nella storia. Ma l’Unione europea non è uno Stato. Gli Stati sono i 27 Stati membri dell’Unione europea. Sono gli Stati che rimangono il sovrano europeo – sono i “signori dei trattati” – e sono gli Stati che determinano l’ambito delle competenze affidate, attribuite all’Unione europea.

Nei trattati abbiamo affidato all’Unione un ambito di competenze molto ampio. Ma quest’ambito non comprende tutto. Molti rami del diritto rimangono la competenza degli Stati nazionali.

Non abbiamo dei dubbi per quanto riguarda la precedenza del diritto europeo rispetto alle leggi nazionali in tutte queste aree dove gli Stati membri hanno attribuito le competenze all’Unione.

Però, similmente alle Corti di molti altri paesi, il Tribunale costituzionale polacco pone la domanda se il monopolio della Corte di giustizia sulla determinazione delle confini reali di queste competenze sia una soluzione giusta. Se la determinazione di quest’ambito entra nella sfera costituzionale, è anche necessario emettere un giudizio per quanto riguarda la conformità di tali nuove competenze, specialmente quando la Corte di giustizia continua a trarre dai trattati delle eventuali competenze sempre più nuove per le istituzioni dell’Unione. 

Altrimenti non avrebbe senso inserire nel trattato sull’Unione l’articolo 4 che dichiara il rispetto dell’Unione per le strutture politiche e costituzionali degli Stati membri. Non avrebbe senso inserirvi l’articolo 5, dichiarante che l’Unione può agire solo nei limiti delle competenze ad essa affidate e concesse. Se nessuno tranne la Corte di giustizia potesse esprimere dei pareri in questa materia dalla parte delle condizioni costituzionali dell’ordine statale, questi articoli sarebbero entrambi privi di significato, sì, privi di significato!

Sono consapevole del fatto che la recente sentenza del Tribunale costituzionale polacco è divenuta un oggetto di fraintendimento essenziale. Non sono sorpreso che sia il caso – se fossi io a sentire che un Tribunale costituzionale di un altro paese abbia annullato i trattati dell’Unione, probabilmente sarei sorpreso pure io. Ma proverei soprattutto a vedere quello che il Tribunale abbia dichiarato davvero.

E anche oggi, per questo scopo, ho chiesto la voce nel dibattito di oggi. Per presentarVi quello che è davvero l’oggetto della disputa. Quindi non delle favole politicamente motivate di un “polexit” o delle menzogne sulle presunte infrazioni sullo Stato di diritto.

Per questo nella parte successiva del mio discorso vi voglio presentare i fatti. E, per fare questo, il modo migliore sarà riferirsi direttamente ai contenuti delle sentenze. Ora presenterò alcune citazioni:

  • Nell’ordinamento giuridico [dello Stato] la precedenza del diritto dell’Unione non si applica alle disposizioni della Costituzione – è la Costituzione che sta alla vertice del sistema legale interno.
  • Il principio di precedenza del diritto della comunità (...) non può invalidare nell’ordine giuridico dello Stato il potere supremo della Costituzione.
  • La Corte costituzionale può esaminare la premessa ultra vires (...) i.e. stabilire se le azioni delle istituzioni dell’Unione infrangano sul principio di attribuzione [delle competenze] qualora le istituzioni, corpi, organi ed agende dell’Unione europea abbiano superato l’ambito delle loro competenze in modo da infrangere su questo principio.

Come risultato di tale decisione, gli atti ultra vires non si applicano sul territorio di uno Stato membro.

  • La costituzione divieta il trasferimento di competenze in un ambito che comporti che uno Stato non si possa considerare uno Stato sovrano e democratico.

Alcune altre citazioni salterò, per non toglier Vi troppo tempo. Passerò ancora alle due ultime.

  • La Costituzione è la legge fondamentale della Polonia rispetto a tutti gli accordi internazionali che la vincolano, ivi compresi gli accordi sul trasferimento di competenze in certe materie. La costituzione ha la precedenza di vigore e di applicazione sul territorio di Polonia.

E la citazione finale:

  • Il trasferimento di competenze all’Unione europea non può infrangere sul principio di precedenza della Costituzione o violare alcune disposizioni della stessa.

Vedo passare sui vostri volti agitazione, signori. Capisco che qua, in questa Sala, non siate d’accordo a tal riguardo, almeno parzialmente. Ma non capisco per quale motivo. Queste citazioni riguardano le sentenze del Consiglio costituzionale francese, della Corte suprema danese, della Corte costituzionale federale tedesca. Ho saltato le citazioni [dalle sentenze] della Corte costituzionale italiana e del Tribunale supremo spagnolo.

Le citazioni dalle sentenze del Tribunale polacco riguardano le sentenze emesse nel 2005 e nel 2010. Dunque, quando la Polonia era già membro dell’Unione Europea. La dottrina che difendiamo oggi è ben consolidata da anni.

Vale la pena citare anche il professore Marek Safjan, ex presidente della Corte costituzionale polacca, e oggi giudice della Corte di giustizia, - “In base alla Costituzione in vigore non esiste alcun elemento a sostegno della tesi del primato del diritto comunitario rispetto all’ordinamento nazionale nel suo complesso comprese le norme costituzionali. Non esiste alcun elemento a sostegno! Conformemente al testo della Costituzione stessa è la legge suprema della Repubblica di Polonia (articolo 8 paragrafo 1). Il suddetto regolamento contenuto nel paragrafo 2, articolo 91 comporta expressis verbis la priorità della disposizione comunitaria in caso di conflitto con una norma legislativa, ma non con una norma costituzionale”.

Tale posizione dei tribunali nazionali costituzionali non è una novità. Potrei citare altre decine di sentenze dall’Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Romania, Lituania o da altri stati.

Sento anche voci che alcune di queste sentenze riguardavano altri casi di minore rilevanza. È la verità - ogni sentenza riguarda sempre un’altra cosa. Eppure - per l’amor di Dio! - hanno una cosa in comune: confermano che i tribunali nazionali riconoscono il loro diritto al controllo. Il diritto al controllo! Niente di più, niente di meno! Al controllo se il diritto dell’Unione sia applicato nei limiti dei poteri ad essa conferiti.

Adesso dedico alcune riflessioni all’Unione come ambito di pluralismo costituzionale.

Oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)! Ci sono paesi tra noi dove non esistono corti costituzionali - e quelli dove esse esistono. Ci sono paesi dove la presenza dell’Unione Europea è sancita dalla costituzione - e quelli dove non esiste. Ci sono paesi dove i giudici vengono eletti dai politici democraticamente eletti - e quelli dove li eleggono degli altri giudici.

Il pluralismo costituzionale significa che esiste tra di noi, tra i nostri ordinamenti giuridici, uno spazio per dialogo. Tale dialogo avviene anche tramite decisioni dei giudici. In quale altro modo possono comunicare i tribunali, sennò attraverso le loro sentenze? Non può essere invece consentito impartire istruzioni e ordini agli stati. Non su questo si basa l’Unione Europea.

Abbiamo molte cose in comune, e vogliamo avere sempre di più in comune, però esistono delle differenze tra di noi. Se vogliamo collaborare, dobbiamo accogliere l’esistenza di queste differenze, le dobbiamo accettare, le dobbiamo rispettare.

L’Unione non crollerà a causa dei nostri ordinamenti giuridici diversi. Funzioniamo in questo modo da sette decadi. Magari un giorno, nel futuro, apporteremo delle modifiche che ci permetteranno di avvicinare ancora di più la nostra legislazione. Ma perché ciò possa avvenire, è necessaria una decisione degli stati membri sovrani. 

Oggi possiamo adottare due atteggiamenti - o consentire a tutti illegali tentativi al di fuori del quadro dei trattati di limitare la sovranità dei paesi europei, compresa la Polonia, a un’estensione strisciante delle competenze delle istituzioni, come la Corte di giustizia, a una “rivoluzione silenziosa” che sta avvenendo non in base a decisioni democratiche ma mediante decisioni giudiziarie - oppure dire: “No, miei cari!” - se volete creare d’Europa un super stato senza nazioni, prima, però, dovete ottenere l’approvazione di tutti i paesi e le società d’Europa.

Ripeto un’altra volta: la Costituzione è la legge suprema della Repubblica di Polonia. Essa supera altre fonti di legge. Nessun tribunale polacco, né il parlamento polacco né il governo polacco, può abbandonare tale principio.

In ogni caso, occorre sottolineare anche che la Corte polacca non ha mai, nemmeno nell’ultima sentenza, affermato che le disposizioni del Trattato sull’Unione siano complessivamente incompatibili con la Costituzione polacca. Al contrario! La Polonia rispetta pienamente i trattati.

Ecco perché la Corte polacca ha dichiarato l’incostituzionalità di un’interpretazione molto specifica di alcune disposizioni del Trattato, a seguito di una recente giurisprudenza della Corte di giustizia.

Al fine di spiegare ciò passerò alla seconda parte del mio intervento, alle minacce a tutto il sistema sociale, nel caso in cui lo status di un giudice venga messo in discussione da un altro giudice.

Allora, secondo l’interpretazione della Corte di Lussemburgo, i giudici dei tribunali polacchi sarebbero tenuti ad applicare il principio del primato del diritto europeo non solo sulle disposizioni nazionali di rango legislativo - il che non solleva alcun dubbio - ma anche a violare la Costituzione e le sentenze della propria Corte costituzionale!

L’adozione di tale interpretazione può portare pertanto al riconoscimento che milioni di sentenze emesse negli ultimi anni dai tribunali polacchi possano essere arbitrariamente impugnate e migliaia di giudici possano essere destituiti dalle loro funzioni. Milioni di sentenze! Questa situazione sarebbe contraria al principio di indipendenza, inamovibilità nonché di stabilità edi certezza del diritto per via giurisprudenziale, il che è sancito dalla Costituzione polacca. Non vi rendete conto, signori, cosa possano comportare tali decisioni? Qualcuno di voi davvero vuole introdurre in Polonia l’anarchia, la confusione e l’illegalità?

Di conseguenza, si verificherebbe un calo sostanzioso dello standard costituzionale della tutela giurisdizionale dei cittadini polacchi nonché il caos giuridico inimmaginabile.

Nessuno stato sovrano può accettare una simile interpretazione. Un tale consenso significherebbe che l’Unione ha smesso di essere un’unione di paesi liberi, uguali e sovrani; e che essa stessa, tramite il metodo del fatto compiuto, e si trasformerebbe in un organismo parastatale gestito a livello centrale, le cui istituzioni potrebbero imporre alle loro “province” ciò che ritengono corretto. Per questo non c’è mai stato il consenso.

Non è questo che abbiamo concordato nei Trattati.

Vale senz’altro la pena discutere se l’Unione debba cambiare. Se non dovrebbe essere creato un budget più grande? Se non dovremmo spendere di più per la sicurezza comune? Se la spesa per la difesa non dovrebbe essere esclusa dalle procedure per disavanzi pubblici eccessivi? La Polonia sta proponendo proprio questo! Se non dovremmo rafforzare la nostra resilienza alle minacce ibride,agli attacchi informatici? Non dovremmo controllare meglio gli investimenti nei settori strategici dell’economia? Come finanziare in modo equo ed efficace la trasformazione energetica e climatica? Come rendere il nostro processo decisionale più efficace? Cosa fare per evitare che i nostri cittadini si sentano sempre più alienati nell’Unione?

Pongo queste domande, perché ritengo che le risposte saranno decisive per il futuro dell’Unione.

Dovremmo discutere di tutto questo.

Perché il sovrano in questo caso può essere solo il demos (il popolo).

Adesso dedicherò alcune riflessioni sulla questione dei limiti delle competenze dell’Unione e delle sue istituzioni.

Le decisioni importanti non dovrebbero essere prese modificando l’interpretazione della legge.

Il successo dell’integrazione europea era dovuto al fatto che il diritto era derivato dai meccanismi che collegavano i nostri paesi in altri settori.

Il tentativo di invertire questo modello di 180 gradi e di imporre l’integrazione mediante i meccanismi giuridici - è un allontanamento dai presupposti che sono stati le fonti del successo delle Comunità europee.

Si parla da anni del fenomeno del deficit democratico. E questo deficit sta peggiorando. Ciononostante, non è mai stato così visibile come negli ultimi anni. Sempre più spesso è tramite l’attivismo dei giudici che le decisioni vengono prese a porte chiuse e compare una minaccia per gli Stati membri. Sempre più spesso queste decisioni vengono prese da funzionari o giudici. Sempre più spesso -  eseguite da una persona sola. Sempre più spesso, senza un fondamento evidente nei trattati, ma tramite la loro interpretazione creativa. E questo senza alcun controllo effettivo. E questo fenomeno è in crescita da anni.

Questo processo oggi è arrivato a un punto tale che bisogna dire: basta. Le competenze dell’Unione Europea hanno dei limiti. Non dobbiamo rimanere in silenzio quando vengono oltrepassati.

Per questo motivo diciamo SÌ all’universalismo europeo, e NO al centralismo europeo.

Io, come tutti voi signori in quest'aula, sono sottoposto ad un controllo democratico. Tutti saremo giudicati in questo modo, e di tutte le nostre azioni. Rappresento il governo che è stato eletto nel 2015 e per la prima volta nella storia della Polonia ha ottenuto una maggioranza indipendente. Per questo ha intrapreso un ambizioso programma di riforme sociali.

E i polacchi hanno deciso; alle elezioni successive del 2018, 2019, 2020 hanno fatto una valutazione democratica del nostro governo. Con la più grande affluenza alle urne nella storia, abbiamo ottenuto il più forte mandato democratico della storia. In trent'anni nessun partito, nessun partito! aveva ottenuto un risultato elettorale così rilevante come il partito “Diritto e Giustizia” (Prawo i Sprawiedliwość). Ciononostante, non avendo nessun sostegno dall’estero, né dal grande business, non avendo un quarto di questa influenza sui media come i nostri concorrenti, che avevano sistemato la Polonia dopo il 89.

Stanno arrivando a noi ammonimenti paternalistici sulla democrazia, sullo stato di diritto, su come plasmare la nostra Patria, che facciamo le scelte sbagliate, che siamo immaturi, che dovremmo essere puniti, perché la nostra democrazia è a quanto pare “giovane” - questa è una direzione disastrosa della narrazione proposta da alcuni.

La Polonia ha una lunga storia democratica. Anche una tradizione di solidarietà, infatti.

Le sanzioni, le repressioni di paesi economicamente più forti nei confronti dei paesi che ancora oggi continuano a lottare contro l’eredità di rimanere dalla parte sbagliata della cortina di ferro.

Tutti dobbiamo ricordare le sue conseguenze.

La Polonia rispetta le norme dell’Unione ma non si lascerà intimidire. La Polonia attende il dialogo su questo argomento.

Per migliorare il processo di tale dialogo, vale la pena proporre modifiche istituzionali. Per un dialogo durevole, in modo conforme al principio di checks and balances, si può istituire una seconda camera della Corte di giustizia, che sarà composta dai giudici nominati da tribunali costituzionali degli stati membri. Oggi vi presento, signori, questa proposta. La decisione ultima spetta al demos e ai paesi, ma i tribunali dovrebbero avere una tale piattaforma per cercare un denominatore comune.

Concludendo, oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)!, dobbiamo rispondere anche ad una domanda, da dove proveniva la superiorità dell’Europa nei secoli. Quale era il motivo per cui la civiltà europea era così forte.

La storia risponde a questa domanda così: siamo diventati potenti, perché eravamo il più vario continente del mondo. Niall Ferguson scrive così: “I monolitici imperi d’Oriente hanno soppresso l’innovazione, mentre nella regione montuosa e percorsa dai fiumi dell’Eurasia occidentale le numerose monarchie e le città-stato comunicavano costantemente tra di loro”.

Dunque, l'Europa ha vinto mantenendo l’equilibrio tra la competizione creativa e la comunicazione. Tra la concorrenza e la collaborazione. Oggi di nuovo abbiamo bisogno di entrambi.

Oh Camera Alta (Consiglio d’Europa)! Voglio un Europa forte e grande. Una che lotta per la giustizia, la solidarietà, le pari opportunità. L’Europa capace di opporsi ai regimi autoritari. L’Europa che punta sulle ultime soluzioni economiche. L’Europa che rispetta la cultura e le tradizioni con cui è cresciuta. L’Europa che riconosce le sfide del futuro e lavora alle migliori soluzioni per tutto il mondo. È un grande compito per noi. Per tutti noi, cari amici. Solo in questo modo i cittadini europei troveranno in se stessi la speranza per un domani migliore. Troveranno in sé la voglia di agire e di lottare. È un compito molto difficile. Ma lo dobbiamo assumere. Assumiamolo insieme. Viva la Polonia, viva l’Unione Europea degli stati sovrani, viva l’Europa, il posto più bello del mondo!

Vi ringrazio.

 

 

Fonte: gov.pl

 

lunedì 27 settembre 2021

SIERO GENICO SPERIMENTALE CONTRO IL COVID-19

 

Il siero genico sperimentale che stanno testando nella popolazione mondiale e' in fase sperimentale.

Le persone che hanno accettato di farsi inuculare questo siero sono delle cavie umane.

Il cosidetto "vaccino" Pfizer non sara' approvato prima della fine del 2023

Il cosidetto ''Vaccino" Moderna invece non sara' approvato prima della fine del 2022.

Le industrie farmaceutiche non si sono prese alcuna responsabilita' sugli effetti negativi del siero sperimentale, per cui le cavie umane si sono sottoposte gratuitamente ad esperimenti medici.

Nonostante i vacini siano in fase sperimentale tutti i governi del mondo hanno iniziato a ''vaccinare'' in massa la popolazione, anche i minori, che non rischiano quasi nulla dal Covid-19, mentre introducono nel loro corpo un siero che modifica il dna, e non ci sono ancora dati sufficienti su quali problemi questo siero possa lasciare nelle persone dopo anni su patologie latenti e crearne di nuove.

I ''vaccini'' (usati nell'UE) sono stati realizzati con cellule di feti abortiti o nella progettazione e sviluppo del vaccino, o direttamente nella produzione del vaccino stesso, e li rende dal mio punto di vista non moralmente ricevibili.

I ''vaccini'' per i bambini e neonati sono stati testati su bambini ''arruolati'' nelle cliniche di Pfeizer in Usa, Spagna, Finlandia, Polonia.

In Polonia i bambini sono stati arruolati negli orfanotrofi, e chi ha permesso questo e' un criminale.

Lo studio di fase 1/2/3 ha inizialmente arruolato fino a 4.500 bambini di età compresa tra 6 mesi e 11 anni in Stati Uniti, Finlandia, Polonia e Spagna. 

Tutti i media italiani hanno scritto dell'arruolamento dei bambini, forse non si rendono conto di cosa scrivono, i giornalisti italiani fanno solo copia incolla.

La  Polonia con una popolazione di 38 milioni di abitanti ha comprato ben 175 milioni di vaccini.

Quindi dopo la seconda dose, ci sara' una terza dose (in Italia hanno gia' iniziato), in Polonia decideranno a breve di iniziare con la terza dose, quindi una quarta dose, e una quinta dose.

Qui sotto la mappa divisa per contee (comunita') della Polonia in base alla percentuale di persone vaccinate. La parte orientale della Polonia e' la parte con meno persone vaccinate.  Le grandi citta' invece hanno alte percentuale di vaccinati : si vedono chiaramente nella mappe le citta' di Varsavia, Cracovia, Lodz, Danzina-Gdynia- Sopot, Stettino, Poznan, Breslavia, e l'agglomerato delle citta' della Slesia (Katowice e le altre citta')

La mappa e' riferita ad 10 Luglio, mentre sotto ci sono i dati delle ''vaccinazioni'' fino a Settembre. Come si vede dalla fine di Luglio c'e' stato un calo vistoso nelle vaccinazioni.





 






venerdì 17 settembre 2021

RITORNO A JEDWABNE- FILM WOJCIECH SUMLIŃSKI- CENSURA DEL SINISTRO- ANTIPOLACCO YOU-TUBE

Qui il film che You Tube ha bloccato: 

https://www.cda.pl/video/84243814f

La Polonia che dal primo all'ultimo giorno della II Guerra Mondiale era stata fedele agli alleati (Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti) e' accusata di aver partecipato attivamente all'Olocausto degli ebrei.

I soldati polacchi  hanno combattuto su tutti i fronti della II Guerra Mondiale : guerra di Gran Bretagna, liberazione del Belgio ed Olanda, liberazione dell'Italia (Cassino, Ancona, Bologna), ecc.

La Polonia ha perso 1/6 dei suo abitanti a causa della II Guerra Mondiale, ben 6 milioni dei suoi abitanti sono stati uccisi durante la II guerra mondiale (in gran parte da Germania nazista e Unione Sovietica comunista), di questi 6 milioni, tre milioni era di origine ebraica.

Inoltre la Polonia ha perso il 50% del suo territorio rispetto al territorio della II Repubblica che comprendeva territori dell'attuale Lituania, Bielorussia, Ucraina, citta' come Leopoli e Vilnius che facevano parte della Polonia fino al 1939.

Il 1 Settembre 1939 l'attacco della Germania nazista hitleriana, il 17 Settembre l'attacco dell'Unione Sovietica comunista.

Gli ebrei di cittadinanza polacca accolgono festteggiando le truppe dell'armata rossa che entrano nel territorio della II Repubblica polacca il 17-09-39, in seguito al patto tra Germania e URSS.

Le prime vittime della II Guerra Mondiale furono i polacchi, i primi ospiti dei campo di concentramento di Auschwitz erano polacchi, tra i quali anche S.Massimiliano Kolbe,  Witold Pilecki, volontario ad Auschwitz, da dove riusci a scappare.

Jedwabne (villaggio vicino Łomza) si trovava nella parte di Polonia occupata dall'Unione Sovietica.

40 ebrei di Jedwabne invitarono i soldati dell'armata rossa con fiori, poi fu eretta una statua in onere di Lenin che gli abitanti dovevano adorare.

In seguito gli ebrei della cittadina ricoprirono ruoli amministrativi sotto l'occupazione sovietica.

Gli ebrei di Jedwabne iniziarono a denunciare patrioti polacchi, che furono mandati poi in Siberia, o uccisi (come alcuni preti)

Il 24 Settembre '39 iniziarono le repressioni contro i polacchi: 

" C'era un donna incinta, uccidendo la madre fecero nasce il bambino , poi il bimbo che piangeva lo misero a bere il sangue della madre dal seno, ed infine uccisero anche il bambino''

Nel Giugno 1941 inizia la campagna di Russia da parte della Germania per cui Jedwabne, passa sotto l'occupazione tedesca.

Jedwabne e' usata (soprattutto da sinistri, comunisti e liberali) come esempio della partecipazione dei polacchi nell'Olocausto degli ebrei.

Lo ''storico'' ebreo Tomasz Gross scrisse nel 2000 il libro "Sąsiedzi" (Vicini) in cui racconta la storia degli abitanti polacchi di una cittadina polacca durante l'occupazione tedesca che uccidono i compaesani ebrei.

Gross fa riferimento al  Progrom di Jedwabne, del 10 Luglio 1941.

Si parla di 1.600 ebrei uccisi, la storica dottoressa Ewa Kurek parla invece di un zero di troppo riguardo ai morti ebrei.

IPN parla di circa 380 ebrei morti. 

Gli storici di IPN ha individuato uomini uccisi con colpi di pistola, mentre secondo i testimoni ai quali fa riferimenti Gross, gli ebrei sono morti bruciati dentro il fienile, dopo che sono stati rinchiusi dai vicini della porta accanto polacchi.

I testimoni polacchi affermano che ad Jedwabne erano presenti il 10 Luglio molti soldati tedeschi.

Nel 2002 le indagini dell'Istituto della Memoria Nazionale IPN  che stavano iniziando le esumazioni delle vittime del progrom di Jedwabne viene interrotto a causa delle proteste e dell'opposizione dell'autorita' ebraiche.

Il ministro della Giustizia di allora Lech Kaczynski (futuro presidente della RP, e morto a Smolensk nel 2010) decidera' di interrompere le esumazioni per andare incontro alle richieste ebraiche.

Questa decisione sbagliatissima di Kaczyński ha impedito fino ad oggi la risoluzione della ricerca della verita' e ancora oggi Jedwabne e' usato contro i polacchi. 

I campi di sterminio sono diventati ''polacchi'', la Polonia deve diventare responsabile dell'Olocausto e per cui deve risarcire economicamente enti ebraici.

 

La legge 447 approvata dal Congresso americano e firmata da Donald Trump, e la Dichiarazione di Terezin sono un grave pericolo econimico per la Polonia.

Da una parte la Polonia non ha diritto ad alcun risarcimento di guerra da parte della Germania (risarcimento calcolato in almeno 850 milardi di dollari), e dall'altro deve pagare le organizzazioni ebreiche per delitti di guerra che non ha commesso, essendo invece lo stato che ha sofferto di piu' a causa della II Guerra Mondiale. (in termini di morti e danni materiali : Varsavia distrutta completamente dai tedeschi dopo la rivolta di Varsavia)


Qui sotto il film di Wojciech Sumlinski, vedremo quanto durera' conoscendo la censura di You Tube. 


AGGIORNAMENTO AL 1.10.21 

Dopo la conferenza stampa al Sejm del parlamentare di Konfederacja Robert Winnicki con Marcin Rola e Wojciech Sumlinski You Tube ha bloccato e censurato il film ''Ritorno a Jedwabne''


 

 




Testimone del 10.07.1941 

''C'erano tanti soldati armati e gli ebrei furono catturati, e quelli che si ribellavano ricevevano un colpo di pistola"

sabato 24 luglio 2021

RITORNO DI DONALD TUSK IN POLONIA

L'ex-premier Donald Tusk (16.12.2007-22.09.2014) ed ex-Presidente del Consiglio Europeo (1.12.2014- 30.11.2019), presidente del Partito Popolare Europeo (PPE) al Parlamento Europeo  dal 1.12.2021 e ancora in carica,  dal 3 Luglio 2021 e' tornato ad essere presidente di Piattaforma Civica (Platforma Obywatelstwa- PO).

 


Nel 2014 Tusk aveva abbandonato la Polonia e il ruolo di presidente del Consiglio dei Ministri per andare a Bruxelles per prendere l'incarico di Presidente del Consiglio Europeo.

Nell'estate del 2014 Tusk aveva dichiarato di non volere rinunciare alla carica di premier polacco per un incarico europeo.

Invece i vari scandali convinseremo Tusk alla fuga in Europa per evitare la inevitabile sconfitta elettorale che nel 2015 poi divento realta' con la vittoria alle elezioni parlamentari di Diritto e Giustizia (PiS) del nemico Kaczyński.

Gli scandali erano molti: le registrazioni al ristorante Sowa i Przyjaciele che avevano interessato ministri del governo Tusk, e pubbicate dal settimanale Wprost avevano rappresentato all'opinione pubblica la vera natura e gli interessi degli uomini di Tusk che non pensavano al bene comune, ma agli interessi personali.

Tusk aveva inoltre mandato gli agenti di ABW al settimanale Wprost per sequestrare loro le registrazioni.

Tusk, il liberale, aveva dimostrato la sua vera natura nei confronti della liberta' di stampa.



Nei 5 anni come Presidente del Consiglio d'Europa, Król Europy, Re d'Europa e qualche mese con Presidente del PPE Tusk ha guadagnato circa 9 milioni di zloty.

Come Presidente del Consiglio Europeo non ha ottenuto grandi risultati, anzi ha contribuito alla Brexit, con l'uscita della Gran Bretagna dall'UE, e non ha ottenuto concretamente niente di positivo per la Polonia.

In questi 6 anni in Europa ha spaventato invece piu' volte il suo paese (teoricamente suo paese) di sanzioni da parte dell'UE 

Il 3 Luglio scorso senza elezioni (molto democraticamente insomma) e' tornato ad essere Presidente di PO, dopo che il suo partito (Tusk e' stato presidente dal 2003 al 2014) era sceso ai minimi nei sondaggi. PO era data nei sondaggi intorno al 12 % ed era stata superata nei sondaggi dal partito di Hołownia ''Polska 2050''.




1- Vero Tribunale Costituzionale e' quello che ha permesso l'innalzamento dell'eta' pensionabile a 67 anni per uomini e donne, ha permesso che venissero rubati ai polacchi i loro soldi depositati nei fondi pensione, tutto rispettando la Costituzione.

2- Veri media pubblici quelli che non trasmettono il processo del presidente Komorowski contro il giornalista Sumlinski.


Inoltre i media pubblici veri sono quelli che al telegiornale Wiadomosci del 9 Maggio omaggiano l'Armata Rossa (per aver liberato la Polonia) e le spartizioni della Polonia era state buone per la Polonia.

3- Vera polizia anticorruzione e' quella che Io (Tusk) e i mie compagni siano senza intoccabili e il capo del CBA (Anticorruzione) beve con noi (PO) da Sowa.

4- Apolitico Istituto della Memoria Nazionale (IPN) e' quello che propone la versione tedesca come vera storia polacca, e quell'istituto che conferisce a Lech Walesa il certificato, nonostante ci sono molti documenti che attestano la sua collaborazione con i servizi segreti comunisti (SB).






venerdì 11 giugno 2021

PER IL FATTO QUOTIDIANO I CAMPI DI STERMINIO ERANO ''POLACCHI''


 Per il comunista giornale ''Il Fatto Quotidiano'' il lager era nazista ''polacco''

Tra l'altro il campo di Stutthof si trova vicino Danzica, nella citta' di Szutowo sul mar Baltico.

In quel campo morirono 65 mila persone, quasi in totalita' erano cittadini polacchi.



Questi ignoranti ed in malafede del Fatto Quotiano hanno definito il campo di sterminio di Stutthof (nome chiaramente di origine tedesca) lager nazista polacco.

Dopo le proteste dell'ambasciatrice polacca Anna Maria Anders (figlia del generale Anders che vinse la battaglia di Cassino) Il Fatto Quotiano ha  modificato l'articolo pero' non ha aggiunto la parola magica ''TEDESCO'' dimostrando la loro malafede nell'articolo.

 


 




giovedì 27 maggio 2021

ORDINE POLACCO: ŁAD POLSKI

Il premier Morawiecki e il vice-premier Kaczynski (presidente di PIS) hanno presentato nei giorni scorsi (15 Maggio 2021) il nuovo ''Ordine polacco'' con il quale la Polonia vuole superare la crisi post- Covid-19.

Grazie ai contributi che la Polonia ricevera' dall'UE e ai prestiti a tassi di interesse agevolati pari  a 770 miliardi di zloty.

 I 5 punti del nuovo ordine polacco sono: 

1- SERVIZIO SANITARIO 

Aumento della spesa sanitaria : 6% del PIL nel 2023 e 7% del PIL nel 2027 

2- RIFORMA TASSAZIONE 

Il 90 % dei polacchi guadagnera' dalla riforma della tassazione.

La quota dei redditi non tassata passa a 30.000 zloty/anno.

PO aveva proposto l'aumento a 10.000 zloty, PIS ha triplicato la proposta di PO.

Innalzamento della quota di tassazione al 18% fino a 120.000 zloty annui. Adesso questa quota e' pari a  85.528 zloty.

3- PENSIONI SENZA TASSE

Le pensioni non saranno tassate fino a  2.500 zloty al mese.

PSL aveva proposto pensioni senza tasse nel 2018, pero' quando per 8 anni e' stato al governo con PO (2007-2015) non poteva fare questa riforma ? Quando era al governo PSL ha inalzato l'eta' pensionabile a 67 anni per donne e uomini.

4- CASE

- Diritto facilitato per costruire una casa fino a 70 mq coperti su terreni edificabili di proprieta' 

- Credito per la casa : fino a 100.000 zloty la garanza per il mutuo con la banca sara' garantito dallo Stato polacco.

5- INVESTIMENTI  

-  Ricostruzione del Palazzo Sassone a Varsavia.

- Costruzione del HUB tra Lodz e Varsavia che sara' collegato con una rete di strade e ferrovie che permettera' di essere raggiunto nel giro di 3 ore da tutte le parti della Polonia.

 


 





martedì 20 aprile 2021

EWA KOPACZ, MINISTRO DELLA SANITA', VOLONTARIA A SMOLENSK 2010 !


 

Ewa Kopacz, nel 2010 era Ministro della Sanita' nel primo governo Tusk (2007-2011)

Donald Tusk l'aveva mandata, essendo medico, in Russia in seguito alla tragedia della caduta dell'aereo presidenziale con a bordo il Presidente Lech Kaczynski e altri 95 passeggeri.

Qualche anno dopo la Kopacz ha affermato che in Russia era andata come ''volontaria'', pagata dal governo polacco !

Come premio qualche anno dopo la Kopacz ha preso il posto di Tusk, esule pagato molto bene a Bruxelles, ed e' divenuta premier dal 2014 al 2015, quanto PO ha perso le elezioni. 

Nella foto sopra Ewa Kopacz e' sorridente ed in compagnia del personale russo che si sta occupando dei cadaveri delle vittime della tragedia aereo avvenuta a Smolensk la mattina del 10.04.2010.

La foto e' stata diffusa durante il film di Ewa Stankiewicz "Stan Zagrozenia'' che TVP1 ha diffuso Domenica 18.04.2021, con un anno di ritardo da quando ha acquisito i diritti per la trasmissione del film.

L'opposizione attuale si chiede come Ewa Stankiewicz abbia ottenuto questa foto.

Inoltre un post-comunusta chiede perche' le foto vengono rese pubbliche proprio in questo momento che la situazione tra Ucraina e Russia e' molto tesa.

Ricordo che dei 96 cadaveri, grazie alle esumazioni che il governo di Destra dal 2015 ha fatto svolgere, ben 8 persone erano state sepolte nelle tombe sbagliate.

La Kopacz, medico, che doveva partecipare alle autopsie delle vittime, invece si e' fatta fotografare sorridente con a fianco un cadevere. No comment !

La Kopacz in Parlamento nel Aprile 2010 aveva riferito che il terreno a Smolensk era stato arato fino ad una profondita' di 1 metro.

Attendiamo giustizia per le vittime di Smolensk.

Il viaggio a Smolensk che Tusk e Sikorski-ministro degli Esteri nel 2010- (in collaborazione con l'ambasciata russa in Polonia) avevano voluto dividere tra Premier (7/04) e Presidente (10/04) in accordo con Putin e la manutenzione dell'aereo TU-154 che era stata fatta in Russia qualche mese prima del viaggio a Smolensk sono importanti elementi che la magistratura polacca sicuramente sta prendendo in considerazione.

L'aereo e' caduto a causa di due bombe installate probabilmente durante la manutenzione dell'aereo TU-154 in Russia.

Tusk, Komorowski e Kopacz devono rispondere della loro incompetenza.

Komorowski qualche mese dopo il 10-04-10 aveva affermato che lo Stato polacco aveva superato l'esame.

Erano riusciti a seppellerire le 96 vittime, 8 delle quali in tombe sbagliate.

A Varsavia Komorowski (soprattutto in modo scandaloso) e Tusk sorridevano durante l'attesa di alcuni feretri di vittime della tragedia di Smolensk il 17 Aprile verso le 22, ripresi dalla televisione pubblica TVP info.



Putroppo per i ''media liberi'' la colpa e' dei piloti che su ordine del Presidente Kaczynski hanno voluto atterrare a tutti i costi nonostante la nebbia.

La versione russa e' la stessa dei ''media liberi'' e dell'opposizione post-comunista in Polonia.


 

 

 





 

lunedì 12 aprile 2021

SMOLENSK: cosa dice a noi polacchi la tragedia di Smolensk ?

 

Il Presidente Komorowski  ringrazia i russi per l'aiuto e la solidarieta' che hanno dimostrato, anche nei simboli, durante la piu' grande tragedia umana del popolo polacco dopo la II Guerra Mondiale.

Segue una scena di un soldato russo che intenzionalmente distrugge il vetro di un finestrino di un pezzo della carcassa del TU-154.

Le dichiarazioni di Palikot, del presidente Wałesa. del presidente Komorowski che colpevolizzano il Presidente Kaczyński che ha voluto atterrare a tutti i costi, secondo loro.

Ewa Kopacz che racconta che il terreno e' stato scavato alla profondita' di 1 metro per la ricerca dei resti delle vittime.

Sempre il ministro della Sanita' di allora Kopacz che riferisce che i dottori polacchi hanno partecipato alle autopsie delle vittime insieme a quelli russi (falso ovviamente)

Arabski che disse ai parenti delle vittime (alla presenza delle autorita' russe) che le urne non saranno aperte in Polonia. Messaggio per i russi: potete mettere nelle bare quello che volete.

In alcune bare sono stati trovati rifiuti, mozziconi di sigarette, due teste, tre gambe, 4 paia di scarpe, ecc.

Giugno 2010, la folla grida "Ancora uno'' (riferito a Jarosław Kaczynski) 

Mi ricorda la folla di Gerusalemme corrotta dai sommi sacerdoti che grida ''Crocifiggilo'' o sceglie ''Barabba''.

 ''Smoleńsk nie podzielił nas na dwie Polski, Smoleńsk obnażył prawdę .. o spustoszeniach po PRL.. o ogromie degeneracji 'elit'... o niewolniczej mentalności części społeczeństwa; bardzo trafne i przemawiające do wyobraźni''

Smolensk non ha diviso i polacchi, ma ha svelato la verita' dei frutti di anni di Repubblica Popolare Polacca (comunismo) : degenerazione delle elite e della mentalita' di parte della societa'.

Lo scontro e' sulla verita' : chi cerca la verita' e chi invece in tutti i modi si e' adoperato perche' non venga mai alla luce (il governo Tusk in testa)

In questi ultimi giorni regna il silenzio dei media liberali sul video preparato dalla commissione di Antoni Macierewicz che si base sugli esami scientifici fatti in Gran Bretagna, Usa e Italia e che hanno confermato che la caduta dell'aereo e' stata dovuta a due esposizioni avvenute quando l'aereo era ancora in volo (un esplosizione su un'ala, ed un esplosione a bordo del veivolo).

Sono stati trovati resti di esplosivo nei resti delle vittime e in pezzi dell'aereo.

Per TVN e Donald Tusk e' stato Lech Kaczyński ad ordinare ai piloti l'atterraggio a qualsiasi costo.

Per Wałesa e' stato Jarosław ad ordinare al fratello gemello l'atterraggio nonostante la nebbia.

Poi la betulla d'acciaio ha distrutto l'ala dell'aereo costringendo il capovolgimento dell'aereo (30 minuti dopo l'incidente la versione di allora di TVN e dei media russi e' ancora valida oggi).

Anche Jarosław Kaczyński doveva essere a bordo del TU-154, pero' il peggiorarsi delle condizioni di salute della madre lo aveva indotto a mandare al suo posto Zbygniew Wassermann, padre di Małgorzata Wassermann, che era stata a capo della Commissione Amber Gold.



 


mercoledì 7 aprile 2021

SMOLENSK: 11 ANNI DALLA TRAGEDIA NAZIONALE POLACCA

 

Qualche giorno fa il ''Report'' polacco, ovvero il Magazyn Śledczy Anita Gargas ha reso note delle registrazioni ufficiali del consiglio dei ministri della fine Aprile del 2010 quando il Premier di allora Donald Tusk aveva riunito alcuni ministri e l'inviato polacco responsabile delle indagini in Russia Edmund Klich.

Edmund Klich, esperto di aviazione civile, era stato nominato per indagare sulle cause dell'incidente di un volo militare, quello del Presidente della RP Lech Kaczyński.

La registrazione doveva essere distrutta, invece e' rimasta intatta e Anita Gargas ha potuto pubblicarla sulla televisione pubblica TVP1 nel suo programma di indagini.

L'incontro tra Tusk, alcuni ministri del governo polacco avvenne 13 giorni dopo l'incidente del 10 Aprile 2010, a seguito dell'intervista che Edmund Klich aveva rilasciato alla televisione commerciale TVN.

Klich dichiaro' a TVN verso mezzogiorno che i russi impediscono di fare ricerche e i polacchi dovranno solo confermare i risultati delle indagini russe.

Alle 21 dello stesso giorno l'incontro tra Klich e Tusk.

L'unica preoccupazione di Tusk era quella che nell'opinione pubblica non si diffondesse l'idea che la colpa della caduta dell'aereo presidenziale potesse essere imputata ai russi. 

Tusk non aveva alcuna intenzione di scoprire la verita' sull'incidente.

Klich era stato mandato in Russia senza soldi, senza traduttore, senza supporto legale e di personale specializzato.

L'incontro duro' 4 ore e si concluse alle 1 di notte.

Tusk dovrebbe essere indagato per mancanza di qualsiasi azione nell'interesse nazionale polacco.

Aspettiamo che la Procuratura della Repubblica guidata dal Ministro Ziobro faccia qualcosa.

Nell'ultimi giorni il settimanale SIECI ha confermato la presenza di esplosivo : tritolo e RDX (ciclotrimetilentrinitroammina)  su pezzi dei sedili e su resti umani da parte del Laboratorio del Carabinieri RIS ( Reparto investigazioni scientifiche).

Ricordiamo che gli Obywatele RP  erano contrari alle esumazioni dei cadaveri gia' sepelliti ed organizzavano contro manifestazioni in occasione delle manifestazioni mensili (durate 96 settimane dal 10.05.2010 fino al 10.04.2018).

Cezary ''Trotyl''(Tritolo) Gmyz (corrispondente della televisione pubblica TVP a Berlino) scrisse un articolo sul quotidiano Rzeczpospolita nel 2012 indicando gia' allora la presenza di esplosivo sui resti dell'aereo TU-154. A causa di quel articolo Gmyz venne licenziato dal media ''libero'' Rzeczpospolita.

Con l'uso della Convenzione di Chicago , che riguarda i voli civili,  la Polonia di Tusk rinuncia in pratica alle scatole nere dell'aereo, alle indagini che rimangano ai russi e al  TU-154 che fino ad oggi e' sempre in terra russa.

Tusk non ha invece usato l'accordo polacco-russo del 1993 con il quale la Polonia grazie al fatto che il volo era militare e non civile (per la presenza del Presidente Lech Kaczyński a bordo).

Aggiornamento 8.04.21: Questa sera alle 21,55 su TVP1 nuova puntata del Magazyn Śledczy Anita Gargas con nuove registrazioni con protagonista sempre l'ex-premier Donald Tusk.

Sabato 10.04.21 (in occasione dell'11 anniversario TVP1 alle 20,30 emittera' il film di Ewa Stankiewicz  "Stan Zagrożenia'', che ha ricevuto molti premi.

 

 

 

 

Morto Krzysztof Krawczyk, leggenda della musica polacca

 

Krzysztof Krawczyk e' morto il Lunedi di Pasqua del 2021.

Krawczyk era stato in ospedale ed era da qualche giorno stato dimesso dall'ospedale, dopo essere guarito dal Covid-19.

Krawczyk era nato a Katowice l'8 Settembre 1946.

La sua carriera musicale lo pone tra i grandi della musica polacca e adesso potra' cantare in cielo davanti a Dio insieme ad altri della musica polacca che ci hanno lasciato (Anna Jantar, Krzysztof Klenczon,  Zbigniew Wodeck, Czesław Niemen,  Jacek  Kaczmarski)

Il funerale sara' celebrato Sabato 10 Aprile alle ore 12 nella cattedrale di Łodz (seconda citta' della Polonia)

Krawczyk era stato vaccinato con due dosi con il vaccino Pfeizer, e nonostante questo si e' ammalato di Covid-19.  I media polacchi non riportano questa notizia ''stranamente''. 

La causa della morte non sarebbe il maledetto Covid-19.

Dopo una vita lontana da Dio, Krawczyk si era riavvicinato a Dio, cantava anche nella sua parrocchia le canzoni di Natale: era un uomo normale molto amato dai polacchi.

Ci manchera' molto. 

RIP Krzysztof.

 



 

venerdì 19 marzo 2021

FIDESZ DI ORBAN E LEGA DI SALVINI IN ECR ?

FIDESZ del premier ungherere Orban e la LEGA NORD di Salvini si stanno accordando per entrare a far parte del gruppo dei Conservatori e Riformatori al Parlamento Europeo. (ECR)

FIDESZ ha lasciato da poco il PPE (partito popolare europeo- cristiano democratici) in seguito alla modifica del regolamento del partito senza l'unanimita' di tutte le forze del PPE.

Del PPE fanno parte Forza Italia di Silvio Berlusconi, la CDU di Angela Merkel, e PO di Donald Tusk, che e' anche capo del PPE al Parlamento Europeo.

Il PPE ha abbandonato le sue radici cristiane con una risoluzione al PE che rende tutto il territorio dell'UE libero per le comunita' LGBTIQ,  in risposta alla Polonia che secondo loro ha reso delle comunita' free-zone per le persone LGBT.

La fake-news elaborata da Bartosz Staszewski che andava in giro per la Polonia attaccando dei cartelli all'ingresso delle comunita' che avevano dichiarato il sostegno dell'iniziativa della carta diritti per le famiglie ideata dal Presidente Duda, e facendosi delle foto, e' arrivata al PE e alla Von Der Leyen che si sono fatti ingannare dall'attivista lgbt, che una volta interrogato dalla procuratura polacca ha dichiarato che si trattava di operazioni artistiche !





Inoltre la Presidente della Commissione Europea Urszula Von Der Leyer  (sempre del PPE) ha dichiarato che i diritti di matrimonio di coppie omossessuali sono validi in tutto il territorio dell'UE, in contrasto con la Costituzione polacca post-comunista che riconosce il matrimonio come unione di uomo e donna.

Il Parlamento Europeo e la Commissione Europea invece di occuparsi di limitare la pandemia si occupano dello stato di diritto in Polonia, la cui situazione non e' mai stata cosi buona.

Nel 2020 L'UE aveva fallito: avevano bloccato ai confini francesci e tedeschi le mascherine che dovevano andare in Italia (Lombardia) fortemente colpita del Covid-19.

Adesso non sono stati in grado di preparare un contratto che impiegasse seriamente le ditte farmaceutiche a rispettare i termini di contratto per la fornitura dei vaccini.

Attualmente ECR e' la sesta forza politica al PE, con l'ingresso di LEGA e FIDESZ  l'ECR diventerebbe la terza forza politica del PE.





giovedì 25 febbraio 2021

DIVARIO IVA- LUKA WAT 2015-2020

 

Come si puo' vedere dal grafico l'aumento degli introiti dell'Iva in Polonia dal cambio di governo avvenuto alla fine del 2015 e' impressionante.

Dal dato del 2015 (123,1 miliardo di zloty) al dato della previsione del 2020 (184,6  miliardi di zloty) c'e' stato un aumento del 50 % di introiti di IVA non paragonabile con l'aumento del PIL polacco in questo periodo.


Il divario dell'IVA (VAT) in Polonia e' diminuito dal 25 % del 2015 al 10% del 2019 e 2020.

Il divario dell'IVA e' la differenza tra quanto lo Stato potrebbe teoricamente percepire di introiti di IVA e quello che realmente riceve di entrate reali.

Le aziende hanno diritto a rimborsi di quantita' di IVA per cui lo Stato non puo' percepire mai il 100% degli introiti teorici.

Tra il 2015 e il 2020 con una diminuzione di 15 punti di divario IVA la Polonia con il governo Szydło prima e Morawiecki poi ha ottenuto il miglior risultato in UE.


Infine il confronto del divario Iva con gli altri paesi dell'UE:  Romania, Grecia, Italia (Włochy) sono tra i peggiori stati con il piu' alto divario di Iva.

La Polonia grazie al governo PiS e' scesa sotto la media europea.








100 COSE CONCRETE NEI PRIMI 100 GIORNI DI GOVERNO DELLA COALIZIONE DEL 13-XII

 https://100konkretow.pl/seniorzy/ La coalizione civica (KO) ha promesso  100 progetti da realizzare nei primi 100 giorni di governo. Il gov...