giovedì 29 agosto 2019

Omelia del Vescoco di Cracovia in occasione del 75mo Anniversario della Rivolta di Varsavia del 1944

Bellissima omelia del vescovo di Cracovia Marek Jędraszewski durante la Santa Messa che commemorava la Rivolta di Varsavia (1 Agosto 1944- 2 Ottobre 1944)
Sotto la mia traduzione.




''Dio ha guidato il popolo ebraico dalla terra egiziana, terra pagana, da schiavi verso la Terra Promessa e verso la liberta'.
Il viaggio e' stato interrotta con sorpresa, Dio ha chiesto al popolo ebraico che venga costruita la tenda dell'incontro, affinche' all'interno del popolo ebraico ci sia il segno della presenza di Dio.
Sotto la tenda ci sia l'arca dell'Alleanza e le due pietre che riportavano i 10 Comandamenti.

Dio ha scelto i tempi per il ritorno del popolo ebraico verso la Terra Promessa e la liberta'
Dio e' la vita del suo popolo.

Prima di entrare nella basilica, alle 17 ci siamo fermato per 5 minuti fuori dalla Cattedraele: questo e' stato nostro tempo sacro per ricordare cosa e' successo 75 anni fa.


Questo e' un tempo sacro, un sacro ricordo della Rivolta di Varsavia, della rovina civile.

Noi siamo i vigili (le sentinelle) di questo ricordo.
Sono rimasti pochi di quelli che si sono ribellati.

Questo ricordo che c'e' e che e' dovere.



Proviamo a capire il senso della Rivolta di Varsavia: non doveva essere solo senso militare.
Era ricordare il nostro paese, provare a liberare la nostra capitale.

Volevamo essere i proprietari della nostra capitale, volevamo essere i  proprietari della Polonia.
La canzone ''Bambini di Varsavia'' scritta gia' il 1 Agosto 1944 dava quanto era atteso.
''Bambini di Varsavia andiamo a batterci
Andiamo insieme verso la vittoria.
Andiamo in guerra per ogni tua pietra diamo il sangue per te
Andiamo insieme verso la vittoria
Bambini di Varsavia andiamo a batterci''

E sono andati...

''Oggi vado a combattere mamma''
Stepanski scrisse questa canzone.
Credevano nella Polonia e credono nella Polonia.

Il saluto di Gesu' con la sua Mamma, come il saluto di questi giovani che andavano a battersi.

All'inizio pensavano che sarebbe arrivato un aiuto in loro soccorso.
Varsavia e' libera, bianco e rossa.
Bianco e rosso simboli della Polonia intera, che desidera la liberta'

Bisognava avere un anima di acciaio per lottare.. ..e l'aiuto non arrivava.
L'armata rossa si stava avvicinando a Varsavia, ma ad un certo momento si e' fermata.

''Ti aspettiamo peste rossa.
Non per  noi soldati, per i nostri feriti, per i bambini, le mamme che allattano.
Ti aspettiamo.
Tu hai paura di noi, peste rossa.
Di la' della Vistola non fai niente: puoi aiutarci, poi aspettare come stai facendo.
La morte non e' terribile, noi sappiamo morire''
Una Polonia vittoriosa rinascera' su queste ceneri e su queste terre tu non avrai possesso peste rossa.

Su questa terra tu noi passerai peste rossa.

 L'armata rossa, come sappiamo, arrivo solo a meta' Gennaio 1945.

Nel frattempo dopo il 2 Ottobre 1944 inizio la marcia degli abitanti di Varsavia che dovevano lasciare la citta', dopo 63 giorni di eroica lotta.

10 passi figlio, bisognava andare, lasciare Varsavia era obbligatorio.
Il viaggio verso Pruskow era forzato.
Ancora 10 passi per il tuo papa' morto in guerra,
10 passi per la nonna morta in cantina
ancora un passo figlio....

Grazie al loro sacrificio e' rinata una nuova Polonia.
Per la rinascita abbiamo dovuto aspettare molto: prima il 1989.
Per fortuna sulla nostra terra non passa piu' la peste rossa.
Non c'e' piu' una peste rossa,
Ma c'e' una pesta neo-maxista, non rossa, ma arcobaleno.

Quando l'impero Romano era fondato sulla legge, una novita'.
Era nato una massima ''dove c'e' la piu' grande legge, c'e' anche la piu' grande ingiustizia''
Quando alla base della legge non c'e' Dio, la legge si puo' manipolare in modo evidente.

La piu' grande tolleranza e' una tolleranza inesistente.
Tolleranza e' usata come arma contro la Chiesa, contro i valori e simboli della Chiesa.

I piu' grandi simboli: la Madonna di Czestochowa, sono stati profanati e ultimamente anche il simbolo della Polonia Combattente (Polska Walcząca)

Il cardinale conclude l'omelia:
''SII FEDELE, VAI''  (Z.Herbert, Sign.Cogito) ''

Qui sotto la canzone: 
''Dziś idę walczyć, Mamo!"
e  ''Warszawskie dzieci''





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